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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Catanzaro amara

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Tempo di lettura: 2 minuti

Non è da un calcio di rigore che si può giudicare una partita. No, non è esattamente quello che cantava De Gregori. Il rigore fallito da Luca Moro poteva assumere importanza capitale per profetizzare una serata amara.

Partita dove tira forte il vento. Fischi e falli all’inizio. Questo l’aperitivo servito dal Catanzaro nella sua tana. Spezia sembra più agile, ma quasi mai pericoloso. Antonucci sembra soffrire nel trovare la posizione. Kouda si sdoppia nel fare l’esterno e il mediano. Bandinelli prova a tenere alti i giri del motore, ma è solo un’impressione. Davanti non si riesce a creare e il rischio è di allungarsi troppo. Cosa che succede nella ripresa. Su una ripartenza il Catanzaro corre e passa. Lo Spezia accusa il colpo. La rete di Biasci ha la forza di una frustata nelle gambe dei giocatori aquilotti.

La reazione dura pochi minuti. Gli attacchi spezzini vengono respinti prima dal vento contrario e poi dai difensori avversari. Il Ceravolo sembra un ventilatore. La palla diventa un coriandolo. L’autorete del due a zero chiude la mente e le speranze. Alvini prova rimescolare le carte, ma senza effetto alcuno. Il Catanzaro si galvanizza e gioca col vento in poppa. La penna scivola di mano. Non c’è più voglia di continuare a fare il compito. Il voto basso, diventa bruttissimo dopo la terza rete, questa volta dalla distanza. Solo voglia di andare sotto la doccia. Se Bolzano è stata l’antifona della serie B, Catanzaro è la conferma che dietro si subisce troppo.

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La speranza è che questa sconfitta possa essere una semplice crisi di rigetto per riadattarsi alla serie B. La cadetteria non è una colpa, la presunzione che tutto sia dovuto,  si.

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