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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Milan, punto e a capo

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Il Tempo è ciclico. Einstein lo disse già tanti tanti anni fa, il Milan di stasera lo ha confermato. Una grande campagna acquisti, interessanti novità tattiche ma il Milan di Stefano Pioli è ancora fermo al punto decisivo. Contro l’Inter di Simone Inzaghi perde il quinto derby dell’anno 2023. Che non vuol dire perdere una partita dal sapore speciale e basta. Vuol dire perdere contro una diretta concorrente per la corsa scudetto. Ma soprattutto vuol dire, a livello psicologico, perdere tanta sicurezza nei propri mezzi, nel lavoro svolto. Perdere fiducia nel futuro. C’è un gruppo di calciatori nuovi che bisogna cementare e dopo un derby perso così male, la domanda delle domande, nonostante i tanti cambiamenti, rimane ferma sul tavolo. Pioli è l’allenatore giusto per lo step di crescita decisiva, per diventare un top club che domina in Italia e si fa rispettare in Europa? Oggi la risposta è no.
L’avvio è in salita, pur sottolineando un discreto approccio. Al minuto quinto l’Inter la sblocca: Thuram va via in fascia, salta Thiaw e mette in mezzo, Dimarco raccoglie il pallone e calcia strozzato, un servizio involontario per Mkhitaryan il quale in area piccola la gira in rete di mancino. Accusato il colpo, al 10′ altro rischio: cross di Dimarco per la spizzata in corsa di Mkhitaryan a lato. Il Milan tiene il possesso senza però rendersi pericoloso in attacco. Fino al 31′, quando Hernández dopo un grande assolo arriva sottoporta e tira in diagonale lambendo il palo. Proprio nel momento di maggior convinzione, aggiungendo anche un tentativo invano di Thiaw dalla distanza, al 38′ gli avversari sono letali a raddoppiare: Martínez dirige la ripartenza veloce, Thuram da posizione defilata disegna una traiettoria incredibile e imparabile all’incrocio. Punizione alta dal limite di Giroud prima del riposo.
Si riparte con Thuram che al 51′ compie una deviazione volante ma debole. I rossoneri provano a fatica a riversarsi in attacco, al 56′ ci prova Reijnders da lontano non inquadrando di molto lo specchio. Al 57′ lampo improvviso sotto la pioggia: Giroud allarga per Leão che sopravanza Darmian e sottoporta batte Sommer in uscita. La gara è riaperta, per poco perché i nerazzurri riprendono presto quota. Al 66′ Carlos Augusto impegna Maignan, poi al 69′ la doppietta di Mkhitaryan taglia le gambe: l’armeno riceve e conclude, non lasciando scampo a Mike grazie anche a una deviazione di Thiaw. Peggiora il passivo al 79′, complice il fallo da rigore di Hernández su Martínez: dal dischetto, Çalhanoğlu realizza. La gara è ormai scivolata via, all’82’ botta alta di Asllani e nel recupero i nerrazzurri trovano il 5-1 finale: Mkhitaryan per l’inserimento di Frattesi, in scivolata all’angolino.
Ora è necessario reagire, quale occasione migliore della Champions League. Martedì 19 settembre alle 18.45, sempre a San Siro, arriverà il Newcastle e comincerà il Gruppo F. Le motivazioni per dimenticare il derby e dare il 100% per partire bene in Europa non mancheranno di certo. Duro colpo, inaspettato in termini di prestazione, finora però in Serie A. Il nostro percorso era stato netto. Dopo la quarta giornata il Diavolo sa di essere terzo o al massimo quarto in classifica, a -3 dalla vetta. Leccarsi le ferite e lavorare: è dal superamento di momenti difficili del genere che si capirà la vera forza di questa squadra.

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