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Ramos e il Siviglia, l’ultimo romantico segue il cuore e non i soldi

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Sergio Ramos
Tempo di lettura: 4 minuti

Il calciomercato estivo 2023 è stato dominato dagli arabi. Con i loro soldi infiniti, gli sceicchi hanno arricchito le casse dei club europei e i conti correnti di parecchi calciatori. Ma se per qualche giocatore la scelta di approdare nella Saudi League è più che lecita, considerata l’età e una carriera giunta sul viale del tramonto. Per altri questa decisione è più che discutibile, come per Gabri Veiga che con una carriera promettente davanti a se ha deciso di sottrarsi al grande calcio.

Arriva il momento in cui gli arabi bussano alla porta con un assegno ricco di zeri, la tentazione è forte ed è difficile rinunciare. Eppure ci sono le eccezioni. Non tutto è in vendita e c’è una cosa che i soldi (arabi) non potranno mai comprare: la passione, tra cui l’amore di Sergio Ramos verso il Siviglia.

Le riflessioni di Sergio Ramos

Terminato il suo contratto con il PSG, Sergio Ramos diventa uno svincolato di lusso durante il mercato estivo. Le offerte al campione del Mondo di certo non mancano, tra cui quella faraonica dell’ Al Ittihad e del Galatasaray. Lo spagnolo però prende tempo e riflette sul suo futuro per oltre due mesi. Arrivato all’età di 37 anni, Sergio Ramos ha ancora un desiderio da realizzare: chiudere la sua carriera a Siviglia, dove tutto ebbe inizio.

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Agli inizi di settembre il difensore firma un contratto annuale e torna a vestire la maglia rojiblanca dopo 18 anni.

Il passato a Siviglia

Nato a Camas a soli venti minuti da Siviglia in una famiglia tifosa del club andaluso, nel ‘96 il giovane Sergio Ramos entra a far parte del settore giovanile del Siviglia. Nel 2003 viene integrato alla prima squadra e nel 2004, a soli 17 anni, fa il suo esordio in Liga. In poco tempo diventa un titolare inamovibile per il club, collezionando 50 presenze e 3 gol in due stagioni. All’età di 19 anni è considerato uno dei prospetti più interessanti del calcio spagnolo, e nell’estate del 2005 il Real Madrid decide di spendere 25 milioni per portarlo nella capitale. Il resto è storia: con i Blancos sedici stagioni (tra cui 6 con la fascia da capitano), più di 600 presenze, 101 gol segnati e 22 trofei conquistati. Sergio Ramos però non ha mai dimenticato le sue origini e il Siviglia. Infatti ad ogni festeggiamento per un trofeo alzato al cielo, con lui è sempre presente la bandiera Andalusa.

Il complicato rapporto con i tifosi

Nonostante il passaggio al Real Madrid, Sergio Ramos è rimasto legato al Siviglia e alla sua gente. Ma negli anni il sentimento non è stato del tutto corrisposto da una gran parte dei tifosi. Le innumerevoli volte in cui è tornato al Ramòn Sanchez Pizjuàn da avversario, il figliol prodigo è stato accolto con fischi, insulti e polemiche. C’è un gruppo in particolare del tifo organizzato, i Biris Norte, che ha espresso il suo disappunto sul Ramos-Bis attraverso un comunicato:

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“La semplice offerta per questo calciatore era già irrispettosa nei confronti di migliaia di tifosi del Siviglia che hanno subito il suo disprezzo in passato.Un’operazione del genere fa bene agli interessi di alcuni dirigenti, persone che non capiscono ciò che rende grande il Siviglia. Il sevillismo deve avere memoria e orgoglio. Siamo stufi di vedere come i dirigenti e i grandi azionisti del Siviglia danno priorità ai loro interessi economici rispetto a ciò che significa veramente essere tifoso di questa squadra. Lo diciamo ancora una volta: dignità, valori e rispetto dello stemma e della tifoseria sono le basi su cui deve essere sostenuta una realtà con più di cento anni di storia”.

Il ritorno a Siviglia

“Non vedevo l’ora di tornare a casa, non aveva senso andare altrove senza venire qui, era un debito che avevo nei confronti di mio padre, di mio nonno, del Sevillismo e Antonio Puerta“.  

Sono state queste le parole di Sergio Ramos poco prima di firmare il contratto con il Siviglia. In un tempo in cui il denaro la fa da padrone, un campione decide di seguire il suo cuore e di mantenere le promesse fatte alla famiglia e all’amico Antonio Puerta. Amico storico e compagno di squadra, scomparso tragicamente durante il match Siviglia-Getafe del 2007 a causa di un arresto cardiaco.

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18 anni dopo la sua partenza Sergio torna a casa, per Antonio, per dare un finale romantico alla sua carriera e per riconciliarsi cona la sua amata gente.

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(Foto: Depositphotos)

 

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