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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Brividi portoghesi

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Rudi Garcia Napoli
Tempo di lettura: 3 minuti

L’esordio nella Champions League 2023/2024 del Napoli era atteso per diversi ordini di motivi. 

Per la voglia dei più di rivedere i Campioni d’Italia brillanti e lucenti in Europa dopo un inizio di campionato così così, ma anche per la curiosità di sondare la capacità di reazione degli azzurri in terra straniera dopo le difficoltà patite nei confini nazionali.

L’undici portoghese in maglia bianca e rossa, però, tutto questo non lo sapeva e forse neppure l’ha considerato, schierandosi in campo come nell’allenamento infrasettimanale, pieno di tanto vigore offensivo, di molte corse sulla fascia, ma anche di disattenzioni difensive (frutto di limitate qualità tecniche) mal sfruttate da Osimhen e compagni. 

Di contro, però, nei primi quarantacinque minuti si è visto un Napoli contratto, distratto sulle corsie ed in difficoltà a centrocampo (soprattutto con un irriconoscibile Anguissa), tenace nel costruire occasioni offensive con una certa regolarità ed un vantaggio arrivato al primo minuto di recupero solo per merito – nelle occasioni precedenti – del bravo portiere avversario.

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Ha stappato la partita un colpo da biliardo di capitan Di Lorenzo, utile a chiudere un bel primo tempo ed a cambiare – sulla carta – completamente il copione del match.

Non è però stato così.

Non è stato, in realtà, per niente così.

La squadra di Rudi Garcia, infatti, si è disunita, ha aumentato la distanza tra i reparti, abbassando addirittura il baricentro e rischiando in diverse occasioni molto più di quel che era lecito attendersi.

Ha preso tante volte appunti in panchina il tecnico francese, le cui responsabilità maggiori in queste prime apparizioni sono l’aver completamente reso invisibili nel gioco le geometrie di Lobotka e la poca voglia di vedere all’opera varianti tecniche e tattiche per eccesso di timore e surplus di prudenza. 

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Nessuna traccia, neppure alla prima di Champions del Napoli roboante e caratterizzante la passata stagione, capace di palleggiare in faccia a tutti imponendo possesso palla e superiorità evidente.

Stessi uomini, ma evidenti difficoltà da parte degli uomini di punta.

Male Kvaratskhelia e Anguissa, malissimo i centrali difensivi, impalpabili Zielinski e Lobotka, troppo impreciso Victor Osimhen.

Di Braga-Napoli al di là del risultato finale (frutto di un pareggio di testa ed un provvidenziale autogol della squadra di casa) si ricorderanno le tante ammonizioni comminate da un arbitro particolarmente severo, l’esordio di Natan in maglia azzurra e i diversi episodi fortunati delle fasi finali, che hanno salvato tre punti conquistati in trasferta con tanta (forse troppo) fatica.

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Con i migliori giocatori in ritardo di condizione e forse per questo poco lucidi in tutte le scelte nelle varie fasi di gioco, gli azzurri sono gradualmente usciti dal rettangolo verde, riuscendo ad evitare di finire in pareggio solo grazie ad una sfortunata e goffa autorete.

In Italia l’estate sta finendo con temperature calde un po’ meglio ovunque, all’esordio in Champions in terra portoghese, invece, tanti brividi per i giocatori ed i tifosi azzurri.

Nei momenti più delicati serve far gruppo e rimanere uniti.

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Lo sa bene il migliore in campo, il capitano Giovanni Di Lorenzo, che non a caso ha chiamato la squadra ad un abbraccio collettivo in panchina dopo il gol del vantaggio.

Bisognerà ripartire da lì, provando a recuperare le giocate degli uomini più importanti ed il sorriso dei tempi migliori.

E’ una vittoria importante, quella ad oggi più significativa.

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In una stagione lunga, lunghissima, dove in tanti hanno già dato giudizi che – auspicabilmente – si riveleranno presto troppo affrettati.

(Foto: Depositphotos)

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