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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Rien ne va plus

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Pioli Milan
Tempo di lettura: 2 minuti

Il finale al Parco dei Principi era scritto ovunque. Nelle forme delle nuvole, nel volo degli uccelli. Nel rumore dell’acqua del fiume Indo che scende dalle sacre vette dell’Himalaya. Questo Milan, con questa guida tecnica, con questa pochezza di strumenti tattici contro una squadra come il PSG, fuori casa, difficilmente avrebbe potuto vincere un big match simile. Ma c’è modo e modo per perdere. Soprattutto se sei il Milan. Per quello che si è visto in tv, c’è stata tanta approssimazione nella preparazione tattica e mentale di questa partita ed è oramai un tratto che torna spesso nelle partite che pesano.

Il Milan s’è perso

Il Milan sicuro, padrone del suo campo e battagliero nel campo altrui, ha perso sicurezza e si è smarrito. Lo abbiamo visto nei derby contro l’Inter, nella scolorita sconfitta contro una Juventus davvero poca roba e stasera contro il PSG. Soprattutto lo abbiamo capito da un dato preoccupante. Che in epoca di statistiche dovrebbe saltare agli occhi subito: nelle ultime cinque partite di Champions League, comprese le due semifinali della scorsa stagione, il Milan ha segnato zero gol. Un record. Ovviamente negativo. Difficile non vedere responsabilità della guida tecnica. Responsabilità per non preparare bene tatticamente la partita, responsabilità per non correre ai ripari davanti a lacune evidenti e oramai strutturali. Responsabilità per l’involuzione o almeno lo stop per quanto concerne il miglioramento delle prestazioni di due calciatori imprescindibili per questo Milan: Leao e Theo Hernández. Troppi vuoti, troppi punti interrogativi, troppe cose non risolte. Troppa polvere sotto al tappeto. L’anno scorso hanno pagato Maldini e Massara per impostazioni di mercato e visioni divergenti, quest’anno, se si continua in questo navigare a vista, pagherà il coach.

Uno spiraglio

Nel girone, dopo la vittoria esterna del Borussia Dortmund a Newcastle (0-1), siamo al quarto posto, a due punti dalla qualificazione. C’è uno spiraglio aperto, piccolo, strettissimo. Incredibilmente c’è, ma a condizione che il Milan recuperi tanta cattiveria, idee chiare in campo e voglia di rivalsa. Bisognerà realizzare due vittorie con Borussia e Newcastle e sperare di ricavare un punto contro questo PSG a San Siro il 7 novembre. Intanto domenica sera c’è un Napoli che dev’essere sconfitto senza se e senza ma, se non si vuole scivolare troppo nella bagarre della classifica.

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(Foto: Depositphotos)

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