Prima Pagina
PREPARTITA SALERNITANA – Basta chiacchiere, testa bassa e lavorare
Mala tempora currunt in casa Salernitana. Frase, attribuita a Marco Tullio Cicerone, la cui traduzione letterale è “corrono brutti tempi, corrono tempi cattivi”.
Un’espressione utilizzata in vari contesti, soprattutto per sottolineare il fatto che il periodo che si sta vivendo è particolarmente brutto, triste oppure difficoltoso. Caso vuole che, a quanto pare, all’ombra dell’Arechi si stiano vivendo in contemporanea tutti gli stati d’animo citati. Se in campo, nonostante l’avvicendamento Sousa-Inzaghi in panchina, per ora si fa fatica ad intravedere la sterzata decisiva, dietro la scrivania le cose non sembrano andare tanto diversamente.
Il presidente Iervolino, nell’intervista rilasciata qualche giorno fa ai colleghi del Corriere dello Sport, ne ha avute per tutti.
Deluso, a suo dire, da persone (calciatori? Allenatore? Direttore sportivo?) su cui ha riposto una fiducia rivelatasi disattesa. Il tutto, ovviamente, nel pieno del momento critico e con il mercato di riparazione ancora lontano all’orizzonte. Certo non il modo migliore, in soldoni, per ricompattare un ambiente che pare stia pericolosamente sfaldandosi giorno dopo giorno. Ma è bene specificare che non tutti i mali, o presunti tali, vengono per nuocere. Chissà, magari questa volta le dichiarazioni del presidente serviranno a pungolare nell’orgoglio un gruppo apparso, anche nella gara contro il Cagliari, impaurito, spaesato e sfiduciato per gran parte del match.
Pippo Inzaghi, dal canto suo, in sede di conferenza stampa pre-match ha invocato positività e messo al bando il pessimismo cosmico che aleggia intorno ai suoi uomini. Nella gara del “Ferraris” contro il Genoa, il tecnico nativo di Piacenza potrebbe rispolverare il 3-5-2 andato in soffitta nella gara contro il Cagliari. Da sciogliere il nodo portiere, con il serrato ballottaggio tra Costil e Ochoa che, con ogni probabilità, vedrà un vincitore solo negli ultimi istanti. In difesa, con l’assenza di Fazio out per problemi al polpaccio, ritorno dal 1′ di Daniliuc e Pirola con Gyomber. Sulle fasce, Mazzocchi a destra e Bradaric a sinistra. A centrocampo, salgono le quotazioni di Emil Bohinen per il ruolo di play davanti alla difesa. Ai suoi lati, Maggiore e Lassana Coulibaly. In avanti, possibile turno di riposo per Candreva e Cabral, con uno degli arieti Ikwuemesi e Stewart in rampa di lancio per affiancare Dia.
Tornare a fare squadra, mettere da parte individualismi e scaramucce viste in campo e remare, finalmente, uniti verso un’unica direzione. Questo, per tutti, dovrebbe essere l’unico mantra da seguire. Inutile, quanto controproducente, rimuginare e ricercare colpevoli di situazioni del passato, che sia recente o remoto. Rendersi conto che, per ogni componente, il mantenimento della categoria è troppo importante per perdersi in chiacchiere. Tempi e mezzi per raddrizzare una stagione iniziata storta ci sono, o meglio, ci sarebbero. La differenza, però, come nella vita di tutti i giorni, la fa sempre la volontà.
(Foto: Depositphotos)