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Salernitana: Serve una grande figura di calcio
L’aspetto peggiore è che, dopo i tre fischi, non ci siamo nemmeno incazzati.
L’avvio terribile di campionato sta generando nei calciatori assuefazione alla sconfitta, nei tifosi rassegnazione all’ineluttabile. Eppure, alla decima giornata, non posso accettare si reciti il de profundis. Rifuggo l’idea di una lenta agonia. Mi oppongo ad un destino che non può essere già scritto.
È evidente che tutti abbiamo fatto errori. Per ripartire, tutti dovremmo riconoscere i propri ed accettare gli altrui, di certo commessi in buona fede.
Agli errori bisogna porre rimedio: chi c’è ora, in campo e fuori, non basta.
Al gruppo squadra/società qualcuno va aggiunto, qualcun altro sottratto: il solo sospetto che si remi contro va scongiurato. Immediatamente, Nicola docet.
Sono certo che De Sanctis, da trent’anni nel calcio che conta, sapesse benissimo che i nuovi innesti non ci rafforzassero. Avesse potuto spendere, avrebbe fatto altre scelte. Non lo crocifiggo, ma le turbolenze dello spogliatoio necessitano di qualcuno che incuta rispetto e soggezione: serve una grande figura di calcio che guardi i calciatori dall’alto in basso e li rimetta in riga. Qualcuno che ci rimetta in pace col mondo, qualcuno che ci tolga dall’isolamento in cui siamo piombati, a causa del quale il mercato è stato quello che è stato.
Una figura probabilmente estranea a ciò di cui Iervolino crede di aver bisogno: ma la superbia va a cavallo e torna a piedi, cambiare idea fa di un uomo un grande uomo.
Per cambiare idea non è mai troppo tardi: chi gli vuol bene lo faccia ragionare.
(Foto: Depositphotos)