Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Malgrado l’alluvione
Palla al centro
E’ una delle partite più attese allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze. Quando la Juventus fa visita ai viola c’è sempre il pubblico delle grandi occasioni. C’entra il fascino della Vecchia Signora ma anche una decisa rivalità tra le tifoserie, nata in occasione del combattuto finale della stagione 1981-82, con lo scudetto conteso fino all’ultima giornata tra le due formazioni. Max Allegri ha, come spesso gli capita, gli uomini contati e le scelte obbligate. Szczeşny tra i pali, solito trio difensivo Gatti – Bremer – Rugani, McKennie sulla fascia destra, Kostic su quella opposta, cerniera di centrocampo composta da Miretti, Locatelli e Kostic, Kean e Chiesa di punta. Non sono mancate le polemiche sull’opportunità di giocarla la partita, dato lo stato di emergenza in cui versa, attualmente, la Toscana. Ma le Autorità hanno ritenuto opportuno far disputare regolarmente il match. Malgrado l’alluvione.
Primo tempo
I padroni di casa cercano di far valere il fattore campo ma vengono puniti dai rivali al primo affondo. Kostic si inventa uno dei suoi assist dalla sinistra, il centrale viola manca l’intervento, il ragazzo di bottega Miretti si reinventa bomber infilando la rete per il vantaggio bianconero. Tutto dopo appena dieci minuti di gioco. La Fiorentina accusa il colpo e ci mette qualche minuto a metabolizzare la rete subita. I dirimpettai ne approfittano, serrando le fila e stroncando sul nascere qualsiasi iniziativa. Da registrare, nei primi venti minuti, solo qualche innocuo traversone. Poi, alla mezz’ora, il centrocampista Gonzalez impegna Szczeşny con un poderoso tiro dal limite, imitato subito dopo da Kouame. La pressione dei gigliati si intensifica sul finale: prima Parisi dalla distanza, poi Biraghi su punizione quindi Ranieri con un colpo di testa. Il risultato non cambia e si va al riposo sempre sull’1 a 0 per i torinesi. Partita finora abbastanza piacevole e con una atmosfera sugli spalti tutto sommato serena. Malgrado l’alluvione.
Secondo tempo
Nessuna sostituzione, si riprende con gli stessi ventidue che avevano iniziato il match. La Fiorentina riprende a premere, la Juventus si difende con ordine. Il regista viola Mandragora prova la conclusione da fuori: palla a lato. I ragazzi di Italiano provano ad alzare il ritmo. La manovra di aggiramento diventa assedio: Bonaventura e Parisi provano senza fortuna a forzare il bunker juventino. Passano i minuti e il forcing dei toscani si affievolisce perdendo ritmo ed aggressività. Ne cerca di approfittare la Juventus con alcune ficcanti ripartenze che, però, non portano ad un raddoppio. Alla fine il fortino bianconero resiste con successo agli assalti viola fino all’ultimo minuto di recupero. Una squadra cinica e realista ha avuto la meglio su chi ha proposto gioco. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Partita gradevole, malgrado la cornice da disastro ambientale. Malgrado l’alluvione.
Dopo il novantesimo
Allegri inanella la quarta vittoria di fila e si gode il mucchietto di punti accumulati. Non saranno stati conquistati in bello stile ma ci sono: fanno classifica e morale. La sua Juventus ha carattere e sa speculare sulle ingenuità degli avversari. La Fiorentina ha pagato lo scotto di non avere un attaccante molto preciso sottoporta e di essersi lasciata prendere la mano dalla frenesia. Onore comunque alla bella prova dei gigliati e alla compostezza del suo pubblico. Una serata di buon calcio, utile per distrarsi per un paio d’ore e andare avanti nonostante l’avversità del Destino. Malgrado l’alluvione.
(Foto: Depositphotos)