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In Campo con Garbo – L’analisi dell’11ª giornata
Ritorna il nostro consueto appuntamento con la rubrica “In campo con Garbo” dove attraverso le parole del nostro Direttore Editoriale Daniele Garbo analizzeremo i temi più importanti della giornata di campionato appena trascorsa.
Direttore, le ultime due giornate di campionato hanno visto il Napoli recuperare un insperato pareggio in casa contro il Milan e vincere il Derby campao contro la Salernitana. Possiamo dire che la squadra di Garcia è uscita dal suo periodo di crisi?
“Mi sembra un po’ prematuro affermare con certezza che i partenopei siano usciti dalla crisi. I segnali sono incoraggianti. La squadra dopo un primo tempo non proprio esaltante ha recuperato una partita che sembrava persa contro il Milan, trovando un Raspadori in splendida forma. Ora c’è da capire come ritornerà in campo Osimhen, che è tornato dalla Nigeria ma che deve essere ancora recuperato e con tutta probabilità salterà alcune partite a gennaio per la Coppa d’Africa. Garcia ha incontrato molte difficoltà sul suo cammino fino ad ora, ma vista la qualità della rosa credo che pur non mostrando un gioco esaltante alla fine credo che i partenopei abbiano ottiem possibilità di finire tra le prime quattro”
La Roma fa risultato tra le mura amiche contro un ottimo Lecce. Lukaku e Azmoun ribaltano il risultato nei minuti di recupero. Ma come mai la compagine giallorossa fatica così tanto? Siamo sicuri che sia solo per colpa di un organico lacunoso oppure qualche responsabilità è anche dell’allenatore?
“Come già ampiamente detto, il mercato della Roma seppur fatto di alcuni nomi importanti è stato estremamente lacunoso. Ha preso dei giocatori che non sono sani fisicamente e che passano più tempo in infermeria che in campo (vedi Renato Sanches), perdendo un calciatore fondamentali come Matic. Ora la squadra esprime un calcio antico fatto di ripartenza e contropiede senza un’identità di gioco definita, che si affida spesso alle giocate dei singoli, non è un caso che qualche tempo fa lo stesso allenatore portoghese disse che esistevano due versioni della Roma, una con Dybala e una senza Dybala, e questo per una squadra che vuole puntare ad arrivare in Champions League non è accettabile.
Rimanendo in ambito Roma, hanno sicuramente fatto scalpore le dichiarazioni di Mourinho pre derby. Secondo lei le continue lamentele sul calendario corrispondono ad un atteggiamento professionale dell’allenatore portoghese?
“Mourinho è un maestro della comunicazione, un grande affabulatore che anche quando a ha torto riesce, attraverso le parole, ha fornire argomentazioni che fanno si che lui passi dalla parte della ragione. In una settimana calda come quella del derby la sua attività di comunicatore è fondamentale per scaldare l’ambiente. Non mi sono piaciute invece le sue dichiarazioni riguardo al fatto che alcuni giocatori siano approdati in giallorosso perché “rotti”. Se fossi stato il presidente dei giallorossi gli avrei immediatamente fatto una tirata d’orecchie”
L’Inter sembra la squdra da battere. Sette punti sulla quarta e pare che nessuna squadra riesca a mantenere il suo ritmo. Ora possiamo dire che è la favorita numero uno per la conquista dello Scudetto?
“Si, la squadra sembra essere maturata in alcuni aspetti che nelle due precedenti stagioni gli hanno impedito di conquistare il titolo. Hanno trovato uno nuovo leader straordinario come Lautaro Martinez che sta finalmente dimostrando tutto il suo enorme potenziale e anche Simone Inzaghi sembra essere maturato dal punto di vista tattico, visto l’ottimo gioco mostrato fino ad ora in Italia ed in Europa. Unico punto dolente se devo dire, è quello di una rosa molto corta a livello del reparto offensivo. Lo scorso anno c’era abbondanza perché Dzeko seppure in età avanzata, ti assicurava una certa continuità di rendimento e poteva essere un ottimo rincalzo sia di Lautaro che di Lukaku, ora ci sono Arnautovic che fisicamente non offre moltissime garanzie e Sanchez che ha ottimi mezzi tecnici ma non si può pensare che possa sostituire Lautaro e Thuram.”
Capitolo Milan: Pioli sembrava sulla graticola, ma la vittoria in Champions League contro il Psg sembra aver rimesso, almeno per il momento, le cose apposto. In campionato però le cose non vanno come ci si aspettava. A cosa è dovuto secondo lei questa doppia versione dei rossoneri?
“La vittoria in Champions League è stata frutto di una grande prestazione di squadra e di una magnifica prestazione di uomini chiave come Leao, Giroud e Loftus-Cheek. Il portoghese ha stravinto la sfida con Mbappè che è sembrato l’ombra di se stesso. Purtroppo Leao a differenza di Mbappè non riesce ad essere un Campione degno di questo nome, perché non ha continuità di prestazioni. Quanto a Pioli è un ottimo allenatore e durante la sua avventura milanista ha resistito a molte tempeste. Ovvio che prestazioni come quelle mostrate sia nel secondo tempo del Maradona, sia nel match casalingo contro l’Udinese non sono accettabili. Spero per il Milan e che per i suoi tifosi che a Gennaio possano comprare un centravanti in grado di far si che Oliver Giroud possa tirare il fiato visti i suoi 37 anni.”
La Juventus continua a vincere e si candida seriamente a diventare l’antagonista dell’Inter per la vittoria dello Scudetto. Riuscirà a tenere questo ritmo fino a fine campionato?
“La squadra è stata costruita ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Non ha un buon gioco, ma è molto concreta e sfrutta al massimo l’abbondanza della sua rosa. Nessuna squadra italiana può contare sul parco attaccanti della Vecchia Signora e questo a lungo andare potrebbe essere un fattore determinante per la classifica finale. Il mercato di gennaio potrà dare al tecnico toscano la possibilità ci completare una rosa che ha centrocampo ha delle lacune a livello tecnico, vista anche la squalifica di Fagioli. Bisogna aggiungere che non ha ancora trovato squadre all’altezza che possano competere con il livello della sua rosa. Vincere aiuta a vincere, ma aspettiamo test più probanti per poterci esprimere definitivamente.”
Una delle squadre di questo torneo è il Bologna, che sta facendo davvero ottime cose. Dove può arrivare secondo lei la squadra di Thiago Motta?
“Il Bologna è una squadra che in fase di calciomercato ha cambiato molto. Ha inserito molti volti nuovi e tutti di ottimo livello. Non era facile per Thiago Motta ripartire senza due leader come Dominguez ed Arnautovic. Hanno trovato il giovane attaccante Zirkzee che sembra davvero essere un ottimo prospetto.”
Zona B: Salernitana a picco dopo il cambio in panchina, Cagliari in netta ripresa grazie alla cura Ranieri. Forse i campani hanno fatto male a cambiare?
“Io lo dico da tempo. Il cambio dell’allenatore non credo fosse la soluzione ideale per la Salernitana. Avevano un ottimo allenatore sulla panchina come Paulo Sousa, forse il cambio poteva essere fatto a livello dirigenziale. L’inesperienza del presidente Iervolino potrebbe costare caro alla Salernitana. I miei complimenti invece al Cagliari e a Claudio Ranieri che in una settimana non solo ha passato il turno in Coppa Italia ma ha anche abbandonato le acque agitate dell’ultima piazza in classifica rilanciando le proprie ambizioni di salvezza.
(Foto LBDV)