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Da Onana a Sommer: i pali dell’Inter sono in mani sicure
In dodici mesi l’Inter ha vissuto tanti cambiamenti, a partire dal ruolo più importante: il portiere. I nerazzurri infatti hanno salutato André Onana e accolto Yann Sommer.
Quello che rischiava di essere un passaggio traumatico, soprattutto alla luce delle ottime prestazioni dell’ex Ajax nella seconda parte della scorsa stagione, si è rivelata un’ottima mossa di mercato, che ha rimpinguato le casse del club e garantito solidità ai pali dei nerazzurri.
In questo articolo andremo, di fatto, a comparare i due portieri, vedendo cosa ha perso e cosa ha guadagnato la squadra di Inzaghi con l’arrivo dello svizzero.
Statistiche impressionanti
Una giusta premessa riguarda le statistiche, specialmente quella dei clean sheet ottenuti rispettivamente da André Onana e da Yann Sommer.
La statistica per quanto riguarda i clean sheet in campionato è impietosa: Yann Sommer ha già raggiunto il numero di partite a reti inviolate del suo corrispettivo camerunense in appena la metà dei match giocati in campionato. Su dodici giornate, infatti, Sommer ha tenuto inviolata la porta per ben otto volte, a cui vanno ad aggiungersi due clean sheet fin qui in Champions League.
Onana ha ottenuto lo stesso numero di clean sheet in campionato, solo con 24 partite all’attivo. A queste poi si aggiunge una statistica impressionante, quella degli otto clean sheet in Champions League nel cammino per portare l’Inter in finale.
Queste statistiche, per quanto possano trovare la loro motivazione in una difesa leggermente revisionata, con l’arrivo soprattutto di un solidissimo Benjamin Pavard, testimoniano come in realtà l’Inter non abbia minimamente subito il contraccolpo della cessione del suo portiere.
L’impatto dei due
L’impatto avuto da Sommer e da Onana sull’Inter è stato decisamente diverso. Il motivo, ovviamente, è facilmente riscontrabile nella situazione profondamente differente in cui i due portieri si sono ritrovati al momento dell’approdo in nerazzurro.
Da un lato Onana che, arrivato di fatto come un secondo portiere, si è trovato a partire dietro Samir Handanovic nelle gerarchie. Vuoi per le pessime prestazioni dello sloveno, ormai in calo vertiginoso, vuoi per le ovvie qualità di Onana, che andavano sviluppandosi settimana dopo settimana, l’ex Ajax ci ha messo poco a prendersi il posto da titolare, facendo sedere in panchina il capitano nerazzurro.
Ben diversa è la situazione in cui si è ritrovato Yann Sommer. All’Inter non solo mancava il primo portiere all’arrivo dello svizzero, ma anche il secondo, vista la cessione di Alex Cordaz e il ritiro di Handanovic.
Poteva rivelarsi una situazione difficile per chiunque, ma non per un portiere esperto come l’ex Bayern Monaco, che non ha mai tentennato tra i pali dei nerazzurri. La saracinesca è stata chiusa e, per ora, nessuno è riuscito mai davvero a scalfirla, con l’Inter che è la migliore difesa del campionato.
Le differenze qualitative
Alla luce di quanto detto, però, non si faccia l’errore di pensare che Yann Sommer sia uguale ad André Onana e che sia per questo che l’Inter non abbia subito il contraccolpo.
Onana, portiere dai piedi quasi da centrocampista, era adatto ad un gioco ben diverso da quello dello svizzero. Lo specchio delle qualità di Onana è la finale di Champions League, dove Onana fu di fatto l’uomo aggiunto al 3-5-2 di Inzaghi, permettendo ai suoi di scavalcare il pressing asfissiante del Manchester City con palloni diretti e precisi sui suoi compagni di squadra.
Per sopperire alla mancanza di Onana, infatti, l’Inter punta tutto sulla qualità dei propri giocatori, a partire dal trio di difesa per arrivare ad un super Calhanoglu che gli consentono comunque una agevole uscita dal basso.
Viceversa, tra i pali il paragone Onana-Sommer vede di gran lunga avanti lo svizzero, dotato di veri e propri riflessi felini, che sono valsi già in questo inizio di stagione più di un clean sheet all’ex Bayern Monaco.
In base a tutto quello che è stato detto in questo articolo, quindi, analizzando poi il gioco del Manchester United, non stupisce che, forse, qualche rimpianto sull’aver lasciato Milano tormenti André Onana.
E mentre il camerunense riguarda con probabile nostalgia gli highlights della cavalcata verso Istanbul, Simone Inzaghi si gode la vetta della classifica e un super Yann Sommer.
(Foto: Depositphotos)