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Nell’ultima fredda serata dell’anno, il Napoli non va oltre lo 0-0 contro un coriaceo Monza

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Kvaratskhelia Napoli
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Il Napoli, nell’ultima partita dell’anno, non va oltre il pareggio senza reti contro un Monza molto ordinato e molto ben disposto in campo. Uno 0-0 che crea rammarico più alla compagine partenopea che a quella brianzola

Il Napoli, nell’ultima partita dell’anno, non va oltre il pareggio senza reti contro un Monza molto ordinato e molto ben disposto in campo. Uno 0-0 che crea rammarico più alla compagine partenopea che a quella brianzola

Nella partita che chiude il 2023 del Napoli, gli azzurri scendono in campo contro i brianzoli, guidati ottimamente da Raffaele Palladino. Il quale, nella classica conferenza pre partita, aveva detto di sentirsi un figlio della città partenopea e di sentirsi orgoglioso di essere accostato alla panchina della squadra azzurra per la prossima stagione. Gli azzurri, dopo aver vissuto una stagione esaltante sotto tutti i punti di vista, hanno vissuto un semestre post scudetto a dir poco da incubo.

Le formazioni

Mazzarri recupera Lobotka e Lindstrom, il tecnico azzurro schiera lo slovacco dal primo minuto, mentre il danese parte dalla panchina. Visto l’infortunio di Natan, confermata la difesa di Roma con Rrahmani e Juan Jesus centrali, Di Lorenzo e Mario Rui sulle fasce. A centrocampo insieme a Lobotka gli altri due titolarissimi Anguissa e Zielinski. Davanti, complice la squalifica di Politano, spazio dall’inizio per Zerbin con Lindstrom pronto subentrare. Completano il tridente Raspadori, che prende il posto dell’altro squalificato Osimhen, e Kvaratskhelia.

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Il Monza, invece, si presenta con la formazione tipo con Pessina e Mota Carvalho alle spalle di Colombo. Il tecnico originario di Mugnano, fa scendere in  campo i suoi, con un abbottonatissimo 3-4-2-1. Inoltre, Palladino stupisce tutti mandando Colpani in panchina e optando, come detto, per una soluzione maggiormente attendista.

La partita

In una serata, fredda ma con condizioni climatiche buone, tutto sommato piacevole, nella splendida cornice del “Diego Armando Maradona”, pieno in ogni ordine di posto o quasi, si sfidano la squadra che ha vinto meritatamente lo Scudetto nella passata stagione ed il sorprendente Monza, guidato dal (non più) sorprendente Raffaele Palladino. Da registrare, poco prima del calcio d’inizio, un infortunio alla caviglia per Gollini che non può sedersi neanche in panchina: si riduce ulteriormente la panchina di Mazzarri che oltre a Contini, ha con sé solo altri 7 giocatori di movimento.

La prima parte della gara è servita, ad entrambe le compagini, soprattutto a studiarsi per provare a trovare un varco e provare a colpire. Anguissa ci prova dopo pochissimi minuti, ma debolmente, anche Kvara, prova una giocata personale intorno al quarto d’ora, ma senza esito. Intorno alla mezz’ora, per la precisione al minuto 35, avviene il giallo nell’area del Monza: un difensore della squadra brianzola tocca la palla con la mano, dopo il rinvio sbilenco di un compagno: Di Bello lascia proseguire.

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Il fischietto non ha ravvisato gli estremi per il calcio di rigore, poiché la palla era rimbalzata prima sulla coscia e poi sul braccio del difensore. Il pubblico protesta in maniera molto sentita. Ma da questo episodio il Napoli si accende e produce gioco, con trame interessanti e prova a farsi vivo in maniera importante dalle parti di De Gregorio.

Al 40′ il Napoli schiaccia il Monza e non lo fa uscire da dietro la linea del centrocampo: traversone dalla trequarti di Mario Rui per Anguissa, tiro al volo, respinta di Di Gregorio, ribattuta di Di Lorenzo e palla in curva. Cinque minuti più tardi, arriva un’azione personale di  Kvaratskhelia che prova un tiro a giro ma la palla finisce fuori di pochi centimetri. Non accade praticamente più nulla fino a quando l’arbitro non manda tutti negli spogliatoi.

Secondo tempo

Nella ripresa il Monza presenta subito una sostituzione: Birindelli prende il posto di Pedro Pereira. Il secondo tempo inizia sulla falsa riga della conclusione del primo: il Napoli prova a fare gioco e manovra, mentre il Monza è più attendista e cerca il momento buono per colpire la compagine azzurra. Palladino accetta di cedere il pallino del gioco agli avversari e prova a coprirsi maggiormente, schierando ben cinque uomini sulla linea del centrocampo, in fase passiva.

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Intorno all’ora di gioco, entra Colpani che prende subito le redini del centrocampo e detta i tempi di gioco. Il Napoli insiste e crea gioco, nonostante un momento di stop, che l’arbitro fa cenno di recuperare, quando Akpa Akpro è a terra e non riesce ad alzarsi. Infatti il Monza corre ai ripari e inserisce Bondo al posto dell’ex giocatore della Lazio. Il Napoli continua a spingere e, prima Kvara dopo un triangolo con Raspadori, poi Juan Jesus di testa impegnano Di Gregorio.

Ma al 66′ arriva un rigore per il Monza: Mario Rui allarga il braccio su un tiro di Colpani e Di Bello non può esimersi dal fischiare la massima punizione. Dopo vibranti proteste, per le quali vengono ammoniti Juan Jesus e Di Lorenzo, dagli undici metri si presenta Pessina che calcia malissimo e Meret riesce a neutralizzare il rigore.

Qualche minuto dopo il pericolo scampato è Zerbin che prova a costruirsi un’azione degna di nota, ma senza esito. Al 74′ Meret accusa un fastidio e si tocca la coscia: costretto ad uscire lascia il posto a Nikita Contini.

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Serata particolarmente sfortunata per gli estremi difensori del Napoli: si fanno male, nella stessa serata, i primi due.
Arriva una girandola di sostituzioni per giocatori che ormai accusano stanchezza fisica. L’ultimo in ordine di tempo è Simeone (al centro di voci di mercato) al posto di Lobotka. Un minuto prima era stato espulso Mazzarri: Kvara e Bondo si sono strattonati a vicenda (ed entrambi, infatti sono stati ammoniti), Di Bello ha fischiato il fallo, ma il tecnico di San Vincenzo aveva preso le parti del giocatore georgiano in maniera abbastanza vistosa.

Al 93′ minuto, è stato espulso anche Palladino per proteste contro l’arbitro. Il fischietto è reo di aver interrotto (in)volontariamente la transizione offensiva del Monza, toccando il pallone su passaggio di Mota. Due minuti dopo, con la partita che dal punto di vista disciplinare era chiaramente sfuggita al direttore di gara, è stato espulso, dalla panchina, sempre per proteste vistose, anche Maric del Monza.

Al termine di questi momenti concitati, l’arbitro non ha potuto fare altro che fischiare la fine della gara. 

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Conclusioni

Tanto il nervosismo in campo, sanzionato dall’arbitro con otto cartellini gialli e due rossi, uno nei confronti dell’allenatore azzurro, Walter Mazzarri, e uno al 95esimo nei confronti dell’attaccante del Monza, Mirco Maric, per proteste dalla panchina. La squadra azzurra aveva necessità di dover vincere ad ogni costo, pur sacrificando il gioco. Invece il risultato non è arrivato, anzi… La squadra ha rischiato anche di perdere. Il pareggio è un risultato tutto sommato giusto, per quanto espresso in campo. Il punto è, chiaramente, un toccasana per il Monza ma un grosso macigno per il Napoli che non sembra saper più vincere

Da quando è tornato alla guida dei partenopei, Mazzarri ha collezionato tre vittorie, un pareggio e cinque sconfitte. Uno score da squadra in crisi, che ha chiuso con un deludente pareggio un dicembre decisamente al di sotto delle aspettative. La squadra partenopea ha conquistato sette punti nelle ultime sette giornate di campionato. Al termine della partita s’è beccata i fischi copiosi dei tifosi presenti sugli spalti. In classifica il Napoli è a 27 punti, il Monza a 21.

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