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ANGOLO JUVENTUS – Il pallone sta meglio in porta

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Vlahovic Juventus
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Dopo la goleada infrasettimanale di Coppa Italia, Juventus e Salernitana si ritrovano faccia a faccia. Non che Allegri abbia sottovalutato le insidie delle trasferta campana, tutt’altro. Il trainer bianconero sa bene che il suo collega Pippo Inzaghi ha urgente bisogno di punti utili per la salvezza. E che deve procurarseli in ogni modo, dovunque e contro chiunque. Il buon Max era consapevole di cosa avrebbe trovato allo stadio Arechi: una truppa da battaglia pronta a tutto, sostenuta dal tifo di una intera città. Non ci si poteva certo aspettare che i granata andassero in campo per dominare la partita. Piuttosto avrebbero puntato le proprie fiches sul cuore, lasciando l’iniziativa agli avversari per poi provare ad uccellarli con sapienti ripartenze. Mordere le caviglie  e conquistare la sfera per arrivare al colpo grosso. Inutile aspirare a una stucchevole prevalenza territoriale. Il pallone sta meglio in porta.

Condizioni climatiche

Il piano tattico del mister piacentino, favorito anche dalle condizioni climatiche, aveva dato i suoi frutti. L’undici di Allegri, costretto a fare la partita, si era impantanato in una palude, non solo metaforica. Si è già discusso più volte in questa sede della cronica mancanza di un uomo d’ordine nel centrocampo bianconero. In partite come questa, con il campo allentato e la controparte in pieno furore agonistico, i limiti della mediana juventina sono amplificati. I centrali (McKennie, Rabiot, Nicolussi Caviglia) tirano a campare con passaggetti laterali senza assumersi mai il rischio di un lancio lungo. Gli esterni, sia muscolari (Weah) che tecnici (Kostic) si limitano al compitino e non saltano l’uomo. Il risultato? Una manovra lentissima, prevedibile, spezzettata con uno sterile possesso palla anche superiore al 70% e nessuna occasione da rete creata. Risulta difficile se si tiene la sfera incollata sul piede ad oltranza senza avanzate di un metro. Il pallone sta meglio in porta.

Far saltare il banco

E la Salernitana, in tutto questo? I ragazzi di Pippo Inzaghi, memori della scoppola rimediata a Torino, applicano alla perfezione le indicazioni del mister. Stanno sempre incollati agli avversari, gli fanno sentire ossessivamente il fiato sul collo, ricorrono senza alcuna esitazione al fallo tattico per spezzare il ritmo della gara. E, quando vedono anche il minimo spiraglio, si lanciano spavaldamente verso l’area di rigore bianconera. Tanta metodica perseveranza merita il giusto premio. A far saltare il banco è il centrocampista Maggiore, con un gol da cineteca. Una staffilata di prima intenzione che non lascia scampo a Szczeşny. La smorfia di Allegri in panchina è spettacolare: la sua squadra è in svantaggio, chi l’ha superato in astuzia ha usato le sue stesse armi. Tenacia e pazienza. Non serve avere il controllo costante del match, basta saper cogliere l’attimo fuggente. Il pallone sta meglio in porta.

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Fortuna o sagacia

A questo punto è chiaro che la bilancia pende dalla parte della Salernitana. Sotto di una rete, costretti a giocare in un pantano, solo 45 minuti a disposizione per ribaltare il risultato. Con l’altra parte che sente già l’odore dell’impresa ai danni della grande squadra. Non è facile raddrizzare una situazione simile, Max l’alchimista deve trovare in fretta il rimedio adeguato. Per sua fortuna, o sagacia, azzecca i cambi giusti. E pazienza se il gol del pareggio, ad opera di Iling Junior, nasce, in realtà, da una clamorosa ciccata di Vlahovic.  La parità ristabilita è comunque frutto di un piglio diverso da parte del  suo team. Più concreti, più essenziali, più determinati. La truppa bianconera si è rimessa in riga e, ben indirizzata dal suo tecnico, ha compreso cosa si deve fare per portare a casa il risultato. Il pallone sta meglio in porta.

Altri tre punti

Ovvio che, sistemato il punteggio, non ci si accontenti. La corsa sull’Inter non ammette rallentamenti, servono altri tre punti per tenere il passo. Non che, adesso,  la gara sia diventata più semplice. Agli uomini di Pippo Inzaghi  farebbe comodo anche solo un punto e, in ogni caso, non ci stanno a perdere dopo aver sputato l’anima per quasi novanta minuti. Ma, ormai, hanno dato tutto mentre la strategia risolutiva appare chiaro ai ragazzi di Allegri. Spingere in avanti, mettere  gli altri alle corde, crederci sempre. Alla fine, sull’ennesimo cross fatto spiovere in area da Danilo, il centravanti serbo si guadagna la giornata e consegna alla sua squadra l’intera posta in palio. Senza tanti fronzoli e ghirigori con la sfera in mezzo al campo. ll pallone sta meglio in porta.

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