Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Davanti a tutti
Certo, l’Inter ha una gara in meno. E quindi il primato odierno della Juventus è solamente provvisorio. Tuttavia, la sensazione di essere in cima ha sempre un gradevole aroma. E, negli ultimi tempi, non è che sia capitato spesso di sentirlo dalle parti di Vinovo. I problemi societari e le inchieste giudiziarie hanno allontanato i bianconeri dai vertici della classifica. Situazione scomoda per una squadra abituata alle vittorie e imbarazzante per un allenatore abituato a costruire la reputazione esclusivamente sui successi. Max Allegri sa bene che non dispone del carro armato del passato e di avere comunque l’obbligo di provarci. Quindi, per arrivare al traguardo ha messo regole ferree: basso profilo, giocare ogni partita al massimo e fare il rendiconto solo alla fine. Ma senza mai dubitare che, nel momento culminante, davvero la sua squadra può essere li, proprio in quel posto. Davanti a tutti.
Conta solo il risultato
Ne abbiamo parlato più volte, su queste pagine. La Juventus del tecnico livornese è una mirabilia di organizzazione ed equilibrio. Non appaia come un paradosso ma la miglior qualità dei ragazzi del Conte Max è quella di ridimensionare le qualità degli avversari. Tanto i rivali si distinguono per tasso tecnico quanto non riescono ad esprimerlo quando si trovano le maglie a strisce bianconere davanti. Tutti, senza distinzione alcuna. E se hai delle doti superiori ma sei messo nell’impossibilità di tirarle fuori diventa davvero difficile fare risultato. Cosa che, invece, riesce sempre o quasi ad una Juventus che ha fatto del pragmatismo una scienza esatta. E lo ha adottato come ingrediente principale nella composizione della pozione magica che potrebbe trasformare un gruppo raccogliticcio in una armata di eroi. Capaci di compiere la grande impresa tra lo scetticismo generale e innalzarsi sino a giungere al grande obiettivo. Davanti a tutti.
Variare il menu
Non che l’allenatore bianconero, da bravo gaudente, non si conceda qualche lusso di tanto in tanto. E’ uno chef consumato, conosce la clientela e sa che, oltre al prosaico piatto di giornata, a volte bisogna elargire qualche prelibatezza. Il suo asso nella manica per stuzzicare il palato della tifoseria si chiama Kenan Yildiz. Ha adocchiato il ragazzo dal primo giorno di ritiro, l’ha preparato a dovere per il calcio dei grandi e poi gli ha dato fiducia inserendolo stabilmente in prima squadra. Il rampante diciottenne l’ha ripagato con assist e giocate di qualità, da quando c’è lui il pallone gira che è un piacere. E non ha mai paura di accompagnarlo fino alla porta tenendolo incollato al piede. O di smistarlo di prima a favore di qualche compagno ben piazzato. La spezia turca è quello che serviva al mister per dare consistenza ad un piatto che molti giudicavano insapore. E che ora appare degna di un riconoscimento del proprio valore. Si, quel famigerato piazzamento. Davanti a tutti.
Gusto della rete
A beneficiare dell’inventiva del giovane trequartista ottomano è, soprattutto, Dusan Vlahovic. Non che la cosa debba sorprendere, da sempre un centravanti atletico ha fatto coppia con un estrosa seconda punta. Ma, in questo caso, l’innesto di Yildiz è stato salvifico per l’attaccante serbo. Lo ricordiamo tutti nervoso, impreciso e, quindi, poco prolifico nello scorso campionato. Adesso sembra un altro giocatore: determinato, lucido, un autentico cecchino d’area. E di nuovo provvisto di una insaziabile fame da gol. In questo la seconda rete a Lecce è davvero emblematica. Per lui un’altra doppietta, utile ad alimentare il suo sogno di finire il torneo nella posizione a cui aspira in graduatoria marcatori. Davanti a tutti.
Chiusura di partita
A chiudere la partita con la terza marcatura ci ha pensato una robusta capocciata di Bremer. Anche lui un calciatore completamente diverso rispetto a quello visto nel torneo passato. All’epoca le sue troppo frequenti incertezze avevano suscitato commenti ironici sulla consistenza della cifra sborsata al Torino. Ora nessuno osa più metterlo in discussione né insinuare che la maglia bianconera sia troppo pesante per lui. E’ l’ingranaggio principale della difesa blindata di Allegri, la base su cui fondare le aspirazioni di cui abbiamo parlato. Dritti sino in fondo, sino all’obiettivo mai dichiarato esplicitamente ma sempre perseguito. Terminare il campionato in prima posizione. Davanti a tutti.