ANGOLO GENOA – Tu chiamale, se vuoi, emozioni

Come a Salerno, il Genoa rimonta la situazione di iniziale svantaggio, trionfando sul Lecce e mandando in visibilio i tifosi rossoblu presenti al Ferraris.

Anche oggi, il Tempio di Marassi supera i trentamila ingressi. Nessuno come noi.

Quello che è successo ha dell’incredibile, a cominciare dal fatto che, nel primo tempo, i salentini hanno mandato in confusione una squadra già poco organizzata. L’assenza di Frendrup e Badelj ha mandato in tilt il centrocampo rossoblu, Malinovskyi fa il possibile, ma non riesce a dirigere il suo settore da solo. Martinez salva il primo possibile vantaggio leccese, per poi incassarlo poco dopo inevitabilmente, ma è grazie a lui se, dopo i primi quarantacinque minuti, siamo rimasti sullo 0-1.

Capovolgimento di fronte totale, in seguito al rientro in campo. Gilardino rileva Thorsby e Spence, in visibile difficoltà, sostituendoli con Ekuban e Sabelli. Il mister ha completamente ridisegnato il suo schema e ricaricato, senza dubbio, le pile ai suoi negli spogliatoi. Pareggia i conti Mateo Retegui, in gol da due giornate consecutive, ribattendo in rete la pennellata di Gudmundsson, stampatasi sulla traversa. Non passano nemmeno dieci minuti, che Ekuban si coordina alla Carlo Parola e in acrobazia fa 2-1. Il Ferraris esplode in un boato senza eguali. La partita si conclude dopo cinque minuti di recupero, la Nord può festeggiare. Altra prestazione maiuscola del ghanese nato a Villafranca di Verona, che si prende il fallo fondamentale per il pareggio e, successivamente, decide la gara.

Il Genoa e, soprattutto, Gilardino, hanno dato conferma di avere attributi tali da ribaltare una partita nella quale mancavano mentalità e organizzazione. Ormai è chiaro, tutti esigono blindare il mister alla corte rossoblu, che oggi allunga a sette la sua striscia positiva.

Emozioni, solo emozioni, il Grifone dà questo, in ogni parte d’Italia.

Avanti Genoa, sempre con te.