Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Meglio prevedere l’imprevisto
“Il rosso a Milik? Cose che capitano. Noi bravi a gestire l’imprevisto e a cercare di vincere la partita”. L’impareggiabile Max Allegri non si smentisce mai. Durante la settimana svolge il mestiere di allenatore. Nel week end, appena terminato l’incontro dei suoi, scende in sala stampa e si trasforma in un sarcastico intrattenitore. Difficile fargli perdere la calma, ancora di più trascinarlo in una discussione sgradita. Para ogni affondo, smussa ogni polemica, sposta sempre l’argomento della conversazione su un terreno a lui favorevole. E anche quando la mossa avventata di un calciatore condiziona l’esito di una partita in negativo, lui non batte ciglio. Anche se, conoscendolo, non è esatto parlare di gestione. Meglio prevedere l’imprevisto.
Dalla Polonia con furore
Di recente, e in tempi non sospetti, su queste pagine avevamo tessuto gli elogi del centravanti polacco. Tra l’altro, meritatissimi (cfr. “”). C’è da augurarsi che Arkadiusz Milik, bomber di mestiere e per vocazione, non abbia deciso di rendersi esplosivo anche quando non si trova sottoporta. Chi scrive ne aveva decantato non solo le doti di realizzatore ma anche la capacità di fare gruppo, aspettare il suo turno e non alterare mai gli equilibri. Il ritratto di un atleta esemplare non solo per rendimento ma anche per condotta. Anche per merito delle molteplici esperienze vissute nel corso della carriera. Uno che ha giocato nell’accademia calcistica dell’Ajax e ha raccolto l’eredità di un idolo come Higuain al Napoli non può permettersi certe ingenuità da dilettante. Tantomeno il suo mister può liquidarle frettolosamente come incidenti di percorso. Meglio prevedere l’imprevisto.
Tensione emotiva
Il buon Arkadiusz non ha neanche l’attenuante di essersi trovato in un momento culminante di una finale di Champion’s. La partita contro Empoli era un turno ordinario di campionato contro una squadra di bassa classifica. E il suo gesto sconsiderato, un’azione da espulsione diretta, è arrivato quando l’arbitro aveva dato il fischio d’inizio da poco più di un quarto d’ora. Davvero non si capisce cosa gli sia passato per la testa in quel momento e c’è il sospetto che non l’abbia compreso neanche il suo allenatore. Che, comunque, avrà di che lavorarci su, non appena smaltita l’inevitabile squalifica che, in ogni caso, lo terrà fuori da un incontro ben più importante, il prossimo scontro diretto contro l’Inter. Di certo una tensione emotiva di questo tipo, capace di produrre simili effetti, andrà analizzata per evitare episodi del genere in futuro. Meglio prevedere l’imprevisto.
Difficile giocare in dieci
La sua forzata defezione ha influenzato l’andamento del match in maniera determinante. Nel calcio di oggi, molto più tattico ed atletico rispetto al passato, nessuno può concedere il vantaggio di un uomo agli avversari. A maggior ragione se giochi contro una squadra alla ricerca disperata di punti per la salvezza. Senza contare il contraccolpo psicologico dovuto al fatto di trovarsi in dieci per quasi tutto l’incontro. Ovvio che l’attaccante polacco si sia coperto il viso al momento del suo desolato addio al campo. Era fin troppo consapevole di aver quasi sicuramente compromesso la partita per una sciocchezza. E il gol del vantaggio bianconero di Vlahovic è sembrato più un premio della sorte che il frutto dell’accorta gestione del match di cui parlava Allegri. Meglio prevedere l’imprevisto.
Inevitabile pareggio
Dall’altra parte, l’Empoli di Davide Nicola (un tecnico che sa cavare il massimo dai suoi nelle situazioni complicate) non ha perso tempo nell’approfittare del gentile cadeau cosi graziosamente offerto. E ha pareggiato il gol subito nell’arco di una ventina di minuti. Dopodichè ha gestito con disinvoltura il resto dell’incontro e si è preso un punto prezioso nella lotta per rimanere in massima serie. Inutile recriminare: l’ex trainer della Salernitana ha messo in campo un undici (sottolineiamo il numero ancora una volta) diligente ed ordinato. Non ha rubato nulla ad una Juventus azzoppata dall’episodio di cui sopra e in grado di mettere sul piatto orgoglio e spirito volitivo in abbondanza, ma non a sufficienza per fare bottino pieno. Al netto dell’imponderabile, ovviamente. Meglio prevedere l’imprevisto.
Perché lui?
Infine, ci si chiede perché Allegri l’abbia scelto come titolare per questa partita. Il mister bianconero ha motivato la decisione affermando che contro una squadra che gioca chiusa la sua fisicità sarebbe servita. Ma la spiegazione non è convincente. Intanto, se si ragiona in questi termini, si ritiene che la presenza di Vlahovic basti a dare forza d’urto a sufficienza. Poi ci si interroga sull’assenza del giocatore più in forma del momento, il turco Yildiz, uno che sarebbe servito come il pane, con le sue finte e i suoi guizzi, per smantellare il muro difensivo dell’Empoli. E che, invece, si è dovuto accontentare di fare una passerella negli ultimi minuti, giusto per cercare di acciuffare una vittoria sempre più improbabile. Anzi, resa quasi impossibile da chi era stato scelto per andare in campo sin dal primo minuto e che poi ha tradito le attese. Meglio prevedere l’imprevisto.