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Subisce un freno la rincorsa del Benevento alla vetta, il Messina la recupera al 90’
BENEVENTO-MESSINA 1-1
Nonostante qualche sofferenza di troppo, sembrava proseguire avanti a vele spiegate, colorate di giallorosso, la rincorsa del Benevento alla Juve Stabia e la cura Auteri che abbondanti frutti stava portando.
E invece, a 7 giornate dalla fine, i giallorossi subiscono uno stop abbastanza inaspettato a tempo scaduto, nella gara casalinga contro il Messina della 31esima giornata. Non basta il gol, un po’ fortuito, di Lanini.
A pareggiarla, bloccandola sull’1-1, è un eurogol del messinese Frisenna, subentrato ad inizio ripresa.
Nella terza fatica di Ercole in 8 giorni, Benevento e Messina oggi si davano battaglia due delle tre squadre che, da gennaio ad oggi, hanno raccolto più punti e migliorato le loro prestazioni gara dopo gara.
La terza, naturalmente, è la capolista Juve Stabia, che giocherà nel serale domani contro il Taranto.
Un esame di maturità per il Messina, dopo l’ultima sconfitta nel derby del sud col Crotone, che ritrova sulla panchina avversaria l’ex allenatore Auteri che, a differenza di questi straordinari mesi a Benevento dove ha inanellato 8 vittorie (di cui le ultime 4 consecutive) e 3 pareggi, non è riuscito a lasciare in terra di Sicilia un’impronta vincente e decisiva.
Un esame di maturità che, già sulla carta, non era facile da affrontare, considerando che il Benevento si presentava da imbattuto in questo 2024.
E’ stato un match a viso aperto, che il Messina ha disputato a testa alta. Questa volta non ha fatto differenza la panchina lunga e valida dei giallorossi.
Tre gli squalificati assenti per i siciliani (Piana, Manetta e Emmausso), tre le assenze anche per i sanniti (Starita, Improta e Karic).
PRIMO TEMPO
Al “pronti, via!”, il Benevento va subito vicino al vantaggio dopo nemmeno due minuti. Terranova, lanciato sulla sinistra da Masciangelo, imbecca Lanini solo al centro. L’attaccante non riesce ad intercettare la palla, ma l’arbitro, suggerito dal guardalinee, fischia l’offside veramente millimetrico.
Ma, anche non fosse stato, gli ospiti avevano già sudato freddo e ringraziavano. La linea difensiva a 4 del Messina è un argine ben ordinato e assestato, difficile per gli uomini di Auteri bucare tra retroguardia e centrocampo per trovare sbocchi offensivi utili, quel varco giusto che creerebbe pericoli.
Soprattutto perché là dietro ce ne sono quattro precisi, il centrocampo a 5, che parte molto da dietro, cercando di scoprirsi il meno possibile, non è certamente da meno.
A meno che non è il Messina a scoprirsi. Da una palla non riuscita a recuperare in avanti da Zunno al 23’ (complice anche un “aiutino” di Berra non ritenuto fallo dal direttore di gara), il Benevento ripartiva coast to coast fino ad arrivare a Masciangelo che appoggiava, questa volta, per Nardi, il quale non ci pensava su due volte e scaricava una sciabolata: barba al palo destro di Fumagalli.
Contropiede pericolosissimo del Messina al 25’. Ispirato da Civilleri, palla lunga per Ragusa. Cross di prima intenzione dell’ala destra che scavalcava il portiere.
Berra mette una pezza su Zunno, pronto come un rapace a metterla dentro. Dopo questo azzardo, la Strega riesce a trovare il vantaggio da palla inattiva al 31’.
Ciano s’incarica di battere il corner al limite dell’area per Nardi, che ci riprova nuovamente con un fendente a sorprendere Fumagalli.
La deviazione con il fianco di Lanini stordisce e spiazza l’estremo difensore del Messina. Ospiti che provano a reagire dando un respiro alla manovra.
Al 42’ Firenze in profondità per Zunno, due passi e tiro rapido che mette in difficoltà Paleari, anche se l’impressione è sarebbe finita all’esterno della rete.
Dal successivo corner di Firenze, ancora un’incertezza di Paleari dalle palle alte stava per finire in frittatona.
Il colpo di testa di Ragusa è centrale e bloccato dall’estremo difensore della Strega. Rimane a terra nell’occasione la punta del Messina Plescia, così come qualche minuto dopo rimane a terra il difensore Polito, dopo uno scontro di gioco. Partita che, nei minuti finali della prima frazione, accenna a diventare nervosa.
Benevento che ci tiene ad essere concentrato per non incappare in contropiedi-sorpresa, ma la tensione non deve giocare brutti scherzi e, soprattutto, portare fretta.
Come capitato nel secondo minuto di recupero, quando i giallorossi con un lancio di Simonetti hanno imbastito un contropiede con Lanini che, però, ha avuto troppa impazienza nel concludere il prima possibile, senza aspettare gli accorrenti Ciano e Nardi.
SECONDO TEMPO
Animi più rabboniti ad inizio ripresa, ma chiaramente l’agonismo è sempre alto. Dopo un contatto con Ciano, il centrocampista Civilleri non ce la fa ed esce infortunato, sostituito da Frisenna.
Ritmi di gioco variegati, a volte forsennati, a volte lentissimi con un Messina che non molla di un centimetro. Il Benevento dosa il desiderio di raddoppiare con la necessità di non alzarsi troppo.
Il Messina la paura dei contropiedi con la volontà di voler osare. Al quarto d’ora del secondo tempo i siciliani vanno a vicini a pareggiarla. Azione personale di Marco Zunno che ne salta due di difensori e colpisce a botta sicura. Troppo.
La palla si stampa in piena traversa. Plescia, lì vicino, non riesce poi a trovare il tap-in vincente. E’ il primo squillo importante non soltanto della ripresa, ma dell’intera partita per il Messina, mai come in quest’occasione pericolosissimo.
Non accade nulla di significativo in campo fino al 75’, dove sono ancora gli ospiti ad un passo dal pareggio.
Plescia per l’accorrente Giunta, conclusione disinnescata da Paleari in calcio d’angolo. Fase di sofferenza intensa per la Strega e Messina in netta crescita. All’ ’80 punizione-traversone di Rosafio che mette in confusione la retroguardia giallorossa, ma né Plescia, né Giunta riescono a deviarla quel tanto che basta per creare scompiglio.
La difesa giallorossa ringrazia. Mai traballante come nel secondo tempo di questa sera, merito anche di un pressing fortificato degli ospiti.
Il tecnico Modica comprende il momento di fatica del Benevento ed inserisce diverse forze fresche. Ma il pari arriva al 90’ ed è una magia poetica di Frisenna, gran tiro di destro dalla distanza che va a stamparsi all’incrocio dei pali. Nulla poteva Paleari.
Fantastica la tela dipinta dal centrocampista centrale Giulio Frisenna, ma mai traballante come nel secondo tempo di questa sera la retroguardia del Benevento.
Che porta a casa soltanto un punto. Insperato, ma meritato per la squadra allenata da Giacomo Modica, che ottiene il decimo pareggio e una salvezza oramai messa in cassaforte.
Ed era l’unica cosa che contava. Mentre la serata storta dei giallorossi non è un buon biglietto da visita in vista del big-match con la Juve Stabia del prossimo 8 aprile.
Che, domani sera, avrà la possibilità di allungare ulteriormente. Sarebbe una doppia beffa per il Benevento.
IL TABELLINO
Benevento (3-4-3)
Paleari; Berra, Terranova, Capellini; Simonetti, Pinato (86’ Agazzi), Nardi, Masciangelo (86’ Viscardi); Ciciretti (86’ Carfora), Ciano (65’ Don Bolsius), Lanini (72’ Ferrante)
All. Auteri
Messina (4-2-3-1)
Fumagalli; Salvo, Polito, Dumbravanu (82’ Lia), Ortisi; Giunta, Civilleri (54’ Frisenna); Zunno, Firenze (66’ Franco), Ragusa (66’ Rosafio); Plescia (82’ Luciani)
All. Modica
Arbitro: Di Francesco di Ostia Lido
Reti: 31’ Lanini (B), 90′ Frisenna (M)
Ammoniti: Polito (M), Pinato (B), Meccariello (B) per proteste dalla panchina, Salvo (M), Don Bolsius (B), Lia (M)
Recupero: 2’ primo tempo; 6’ secondo tempo
(Foto: Depositphotos)