Lazio
Lazio, Tudor: “Non è il momento di guardare la classifica”
Esordio col botto per Igor Tudor sulla panchina della Lazio. La vittoria all’ultimo secondo di recupero contro la Juventus fa iniziare la sua avventura biancoceleste nel migliore dei modi. Un cambiamento radicale quello della squadra capitolina che, dopo gli ultimi mesi di risultati altalenanti con Maurizio Sarri, è sembrata tornare ieri all’antico splendore. Una prestazione ottima sia a livello di intensità che di gioco espresso.
Queste le parole di Tudor a fine gara:
“Classifica? Non l’ho guardata. Non è importante, è una bella prestazione dei ragazzi con un buono spirito. Abbiamo lavorato in poco tempo. Lo spirito e la voglia di ripartire, se si può dire. Quella è la cosa giusta. Sono sette, otto allenamenti. Però sono contento, poi man mano aggiungi le cose da migliorare. La cosa importante è lo spirito di gruppo, chi è entrato ha fatto bene”.
“Emozioni delle ultime ore? Sensazioni sono belle, sono un’estate senza calcio. È la prima gara dopo tanto tempo. La squadra è nuova, alcuni giocatori li conosci ma alla fine non tanto. La sensazione è bella, il calcio è positivo. C’è condivisione tra allenatore e giocatori, c’è curiosità. Alla fine devo fare i complimenti ai ragazzi, una bella ripartenza”.
Doppio confronto
“Cosa cambia tra questa gara e quella della prossima gara? Cambia tutto e niente. C’è da preparare la gara al massimo, bisogna recuperare bene. Si riparte e vediamo che succederà. Gila? Scherzo con tutti, gli ho fatto i complimenti per la gara. È un ragazzo straordinario”.
“Formazione? Siete fissati con i numeri, non è quello. È più importante lo stile di gioco e l’energia. Io voglio che quando attacchiamo lo facciamo tutti, si vedrà col tempo”.
Gol? Ci provo, lavoriamo su certe cose. C’è da migliorare, però in questo modo di interpretare il calcio c’è una cosa fissa e c’è anche l’inventato. È la qualità loro alla fine, decidono loro”.
“Corsa intensa, ma disordinata? Mi è piaciuta invece. Poi si migliora col tempo, devi mettere un mattone e lavori su due tre cose. Sei sette otto allenamenti, Zac e Marusic ne hanno fatti due. Una cosa particolare. Sono molto contento alla fine”.
Gerarchie e futuro
“Gerarchie? Io penso che alla fine si può azzerare anche in modo positivo. Io non azzero niente, rispetto tanto il passato. Ho rispetto per il loro passato. Alla fine c’è la squadra, io scelgo in base a quello di cui lei ha bisogno. Qualcuno sarà più penalizzato, qualcuno meno ma è il calcio”.
“Quando arriva l’allenatore nuovo c’è voglia da parte di tutti di farsi vedere. Sono sempre i giocatori a decidere, tu stuzzichi e dai una mano. Poi loro decidono se ci sono o meno. Tutti devono dare una mano, io amo tutti i giocatori e gli voglio bene. Chiaramente c’è la squadra sopra a tutti. Questo non si discute, però do una mano a tutti”.
“Felipe Anderson? Oggi ha fatto tre posizioni. È un giocatore completo. Ha duttilità, ha qualità nel piede e nella corsa. È tanta roba”, ha chiuso Tudor.