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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Mancio e Mister “Presente”

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Immobile Mancini Roma Lazio
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La mattina, se sei della Roma, ti alzi coi soliti bruciori di stomaco da derby. Caffè, nuoto del pupo, pranzo, passeggiata ma, pian piano che il sole gira, sale quel “mostro” che un paio di volte l’anno rovina la giornata.

Poi, col prepartita lo stomaco si stringe definitivamente, sollevato solo dallo spettacolo delle curve e delle coreografie che mai capirò come si fanno a organizzare. Stavolta vince la Tevere facile, ricostruendo per tutta la sua estensione, la foto storica di Ago di cui a breve ricorre il genetliaco.

Nulla di tutto ciò ha un senso logico ma è così, è il derby

Troppo importante per la classifica, un pareggio è impensabile per entrambe. Troppo importante per la Roma, dopo averne persi quattro nel recente passato, senza mai segnare. Lo spirito è quello giusto e si capisce subito.

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Il pallino del gioco è sempre giallorosso e, a parte un paio di soliti regali della difesa, la Lazio non si vede. Prima dell’intervallo il vantaggio, in un modo che per un derby è godurioso: di tutti i marcatori, che a segnare sia il più odiato e criticato fa parte della storia di questa sfida e Mancini timbra di testa su angolo.

Pensare che stava per chiedere il cambio

Si può dire di tutto a Mancini, certo la simpatia non è il suo tratto distintivo, ma è uno che a Roma dà tutto, gioca anche senza una gamba e, rapportato al livello attuale dei difensori italiani, non ce ne sono tanti più forti di lui.

Nella ripresa la Roma può chiudere, ma un incredibile incrocio pieno di El Sha nega il raddoppio. La Lazio fa qualche cambio e fa più possesso, ma l’ansia rimane solo quella che normalmente si porta dietro questa partita.

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Immobile fa fede al suo nome e Castellanos si getta contro tutti in area, sperando di trovare attenzioni che forse gli mancano. Come all’andata, solo Guendouzi mi ruba l’occhio.

Derby tutto sommato tranquillo, tranne la parte centrale della ripresa, con le solite scene da campionato serbo con Guida che non riesce a tenere il polso e dà gialli a tutti. Scaramucce dei bambini comunque.

Mi chiedo cosa la Roma abbia fatto a Pedro, campione dai mille titoli, che ha giocato match importantissimi in giro per l’Europa, per farlo trasformare in un Radu qualunque.

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La Roma torna a vincere la stracittadina

Lo fa meritando, con l’impegno di tutti i singoli, soffrendo il giusto. Forse solo Lukaku sottotono. Llorente impenetrabile, bene il centrocampo e sorprendente Angelino.

Un bentornato a Tammy, servirà tra poco.

Il cammino è ancora lungo, la vittoria leva stress, ma non cambia molto le aspettative sugli obiettivi difficili, però intanto una partita di meno. Un centimetro alla volta.

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De Rossi ha riportato entusiasmo, ha dato al derby la giusta dimensione emotiva e i ragazzi hanno applicato la filosofia. Mi piace la definizione che si è dato nel post partita: da Capitan Futuro gli piacerebbe essere Mister Presente.

Direi che siamo sulla strada buona.

Forza Roma e forza i romanisti belli di cui Daniele è massimo esponente, con quegli occhi lucidi che solo noi sappiamo cosa c’è dietro.

(Foto: Depositphotos)

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