Angolo del tifoso
ANGOLO ROMA – Ritorno alla realtà
Era il crocevia principale per la Champions della Roma, era la nota che mancava a una sinfonia quasi perfetta.
Era facile immaginare la difficoltà dopo lo straordinario turno di coppa.
I giallorossi erano attesi al banco degli imputati dalla miglior squadra della serie A. L’attesa era quella delle grandi occasioni e il fatto che in smoking ci fosse il Bologna è il bello del calcio che ogni tanto dimentichiamo.
La Roma parte malissimo, non è tanto la stanchezza a spiccare, quanto la poca concentrazione e un nervosismo già dai primi minuti fuori luogo e senza senso.
La Roma chiuderà il primo tempo con 4 ammonizioni idiote in cui spicca il più sveglio della cucciolata, Paredes, giallo (da diffidato) al minuto 3 per simulazione di fallo.
L’organizzazione mista a dinamismo dei felsinei, che controllano e ripartono in scioltezza, non fanno capire nulla ai padroni di casa, fino al gol di El Azzouzi, splendida mezza rovesciata che Svilar può solo guardare.
Il marocchino esulta mimando di sparare ai tifosi romanisti, mi piacerebbe restar sorpreso di una mancata sanzione, ma ho ben capito che gesti contro i tifosi non sono puniti a tutte le latitudini, quantomeno le nostre.
Il Bologna chiude la pratica prima del break col talento Zirkzee che si beve tutti e buca in diagonale.
Nel secondo tempo, i capitolini salgono un pò di ritmo, grazie anche ai cambi, ma il Bologna è attentissimo e diventa puramente casuale il gol in ribattuta di Azmoun, che riaccende le speranze per quei pochi minuti prima che Saelemakers beffi in pallonetto il portiere.
Trovare i peggiori in campo è tosta, ma per impegno direi che Pellegrini, Paredes ed El Shaarawy, primi alabardieri dell’era DDR, hanno fatto gli straordinari, con 3 gialli da neofiti e soprattutto perchè, pur nella mediocrità del match, si sono mangiati tre gol incredibili che avrebbero potuto cambiare l’inerzia del match.
La sconfitta e il calendario a seguire, porta l’impresa Champions da difficile a improbabile a meno di aiuti da chi ci segue.
D’altra parte il calendario è stato amico all’inizio, normale che ora si paghi pegno e perdere anche quel quinto posto (che soprattutto la Roma ha contribuito a conquistare) sarebbe una beffa.
Ma al di là di atteggiamento e nervosismo, forse non c’è bisogno di grande filosofia.
Alla fine una squadra più forte, organizzata e con più fame ha vinto, magari fa ridere pensando che il peggior giocatore della Roma guadagna quanto tutto il Bologna, ma tant’è.
Ci sta anche che l’inesperto De Rossi, che poco di più poteva fare, debba scansarsi di fronte a chi è più esperto, ieri Inzaghi oggi Motta.
Proseguiamo sempre e comunque un centimetro alla volta.
(Foto: Depositphotos)