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Tre cose sul Giro d’Italia 2024: Giorno 16

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Giro d'Italia 2024
Tempo di lettura: 2 minuti

Sedicesima giornata della 107esima edizione del Giro d’Italia.

Ancora Tadej Pogačar, nella tappa delle polemiche arriva la sua quinta vittoria. Secondo uno straordinario Pellizzari.

Che confusione

Alla fine il sindaco di Livigno è rimasto da solo con i tifosi, ma dei ciclisti neanche l’ombra. Prova di forza dei protagonisti del Giro d’Italia convinti che di fare quella passerella a Livigno non ne era proprio il caso. E così dopo la cancellazione del Passo dello Stelvio, e dopo l’ulteriore taglio al chilometraggio con la soppressione anche dell’Umbrailpass, gli atleti hanno vinto il loro braccio di ferro con gli organizzatori ed invocato il protocollo meteo hanno preteso di modificare ancora il percorso: tappa accorciata a 118 chilometri e partenza da Lasa. Alla fine, però, è stato comunque una bellissima tappa.

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Cinquina rosa

Spettacolo lungo tutta la tappa, resa ancora più difficile dal maltempo. E spettacolo anche sul traguardo dove la Maglia Rosa Tadej Pogačar cala la manita: le vittorie così salgono a cinque. Ancora una volta staccati gli uomini di classifica con il primo, Daniel Martinez (Bora Hansgrohe), che arriva a 18” e guadagna però terreno in classifica su Geraint Thomas (Ineos). Il gallese al traguardo è infatti solo 15esimo. Bene gli italiani con Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) quarto, Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) che chiude quinto e guadagna 5” su Thymen Arensman (Ineos) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious) settimo.

Ad un passo dall’impresa

Tra gli italiani la copertina se la prende però il più giovane corridore di questo Giro d’Italia. E’ Giulio Pellizzari. Il 20enne della VF Group Bardiani sogna l’impresa. E’ l’ultimo a mollare della fuga ma quando mancano solo 600 metri (durissimi gli ultimi 2 km) si vede riprendere da Tadej Pogačar. Lo sloveno passa e se ne va. Pellizzari non molla e riesce comunque a concludere al secondo posto resistendo al ritorno di Daniel Martinez. Ma se…il cannibale avesse lasciato andare la fuga, se non fosse salito a quel ritmo infermale, Pelizzari avrebbe davvero coronato il suo sogno. La scena più bella però avviene un attimo dopo il traguardo, quando l’italiano si infila nella tenda di Pogačar per chiedergli gli occhiali, e lo sloveno gli regala la Rosa.

(Foto: Depositphotos)

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