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Inter, dell’ottavo posto alla seconda stella: termina l’era Suning
Dopo nove anni, cosparsi sia di successi storici che di delusioni, presto trasformate in gioie, si è conclusa l’era Suning all’Inter.
Nella giornata di mercoledì 22 maggio, infatti, l’Inter è diventata a tutti gli effetti americana dopo che l’ormai ex presidente Steven Zhang non ha ripagato il prestito ottenuto nel 2021 dal fondo Oaktree, che è ora diventato il nuovo proprietario del club nerazzurro.
In questo articolo andremo a ripercorrere un po’ questo decennio che ha visto l’Inter raggiungere una finale di Champions League, vincere 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe e 2 scudetti di cui lo storico ventesimo.
Dalle stalle…
La prima Inter di Suning è tutt’altro che competitiva per la vittoria.
La prima stagione della nuova proprietà alla guida dell’Inter vede i nerazzurri cambiare tre allenatori, passando da Frank De Boer a Stefano Pioli e concludendo con il tecnico della primavera Stefano Vecchi.
Nonostante alcune singolarità d’eccezione, come ovviamente il bomber Icardi, Ever Banega, Perisic e Candreva al suo massimo splendore, la prima Inter non riesce a qualificarsi nemmeno all’Europa League e più di una volta dagli spalti di San Siro sono piovute bordate di fischi.
…Alle stelle
Le prime stelle dell’era Suning sono quelle della Champions League, ritrovata a sei anni di distanza grazie ad un’ottima stagione 2017/18.
La scelta decisiva per tornare nella massima competizione europea è senza dubbio quella dell’allenatore: Luciano Spalletti.
Il tecnico di Certaldo cambia totalmente l’Inter, rivitalizzando giocatori di qualità che all’Inter avevano reso sotto le aspettative, un esempio? Marcelo Brozovic.
E il ritorno in Champions, nonostante l’uscita ai gironi, vede diverse gioie, tra cui l’incredibile vittoria contro i futuri finalisti del Tottenham o il pareggio contro il Barcellona di Messi e Suarez.
Conte e il primo scudetto
La proprietà cinese non ha mai nascosto la volontà di vincere e la mette in pratica scegliendo come successore di Spalletti uno degli allenatori più vincenti degli ultimi anni: Antonio Conte.
Il tecnico leccese viene accontentato in tutto, trasformando la rosa per adattarla al suo modulo, il 3-5-2.
La prima stagione di Conte, anomala a causa della pandemia, termina con il secondo posto e la finale di Europa League persa contro il Siviglia.
La seconda, invece, termina con lo scudetto, con 92 punti e un girone di ritorno sostanzialmente dominante.
Cominciano i problemi
Nella stagione 2020/21 arriva il grande successo ma anche, sfortunatamente, i primi problemi finanziari.
La pandemia ha un profondo effetto sulla famiglia Zhang e non aiutano la causa dell’Inter le leggi del governo cinese che decide di impedire esborsi troppo grandi per affari internazionali.
E da lì le cose cambiano anche per una gran parte dei tifosi, con l’amore che si trasforma lentamente in frustrazione perché, nonostante i risultati arrivino, il mercato non rinforza praticamente mai l’Inter.
L’era Inzaghi
E sarà proprio la questione mercato a determinare il divorzio tra l’Inter e Antonio Conte, portando all’arrivo, in fretta e furia, di Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra.
Con il tecnico piacentino arrivano diversi successi e l’Inter riguadagna un profilo europeo, con due ottavi di finale contro Liverpool e Atletico Madrid e la finale di Istanbul.
Oltre alla Champions League sfiorata l’Inter vince due Coppe Italia contro Juventus e Fiorentina e tre Supercoppe contro Juventus, Milan e Napoli.
L’ultimo lascito
L’apogeo dell’era Suning coincide con il lascito d’addio: lo scudetto della seconda stella.
Celebrato appena quattro giorni prima dell’addio, è il coronamento di una stagione dominata e viene vinto proprio in casa dei rivali storici, il Milan, con una vittoria per 2-1 praticamente mai in discussione.
La festa di fatto dura un mese, dal piovoso lunedì di fine aprile fino al 19 maggio ed è l’ultimo meraviglioso lascito di una proprietà che, nel bene e nel male, verrà ricordata nella storia di questo club.
(Foto: Depositphotos)