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Napoli, Conte: “Decido io chi parte e chi resta. Kvara resta!”

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Antonio Conte Napoli
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Il nuovo allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione di presentazione, svoltasi a Palazzo Reale.

Queste le parole di Antonio Conte:

“È la prima volta che mi presentano in questa maniera, quindi c’è anche un filo di emozione nonostante diversi anni di carriera nel mondo del calcio. Vi ringrazio. Ringrazio sicuramente Napoli, perché di solito io prima di ricevere do qualcosa. Qui è successo il contrario, tanto entusiasmo, tanto affetto. Ora non mi resta che restituire”.

Ha una promessa da fare ai napoletani? Quale identità chiederà al suo Napoli?

“Quello che posso promettere è serietà, una parola che spesso viene sottovalutata. La serietà nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere la mia cultura a livello lavorativo, quella che è la mia mentalità. Il trasmettere le mie idee calcistiche. L’obiettivo di un allenatore oltre primeggiare è rendere orgogliosi i propri tifosi.

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Il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra, il nostro obiettivo massimo è rendere il tifoso orgoglioso dei propri giocatori, del calcio giocato. Quando si parla di maglia sudata, sapete bene che nel calcio c’è la vittoria e la sconfitta. Ma nella sconfitta non ci deve essere l’attenuante di non aver dato il massimo. Quello che posso promettere è che daremo il massimo, più del massimo perché a volte il massimo non basta”.

Ha una strategia per raggiungere da subito gli obiettivi?

“Napoli è una piazza importante, passionale. Lo era e lo rimarrà aldilà di calciatori, allenatori, e proprietà. È una grande peculiarità la passione per il calcio e per la propria squadra. Da parte nostra cercheremo di alimentare questa passione, perché c’è gia. Qui c’è un grande fuoco, magari farlo diventare ancora più alto tutti insieme, per cercare di raggiungere i nostri obiettivi”.

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Cosa dovrà avere il suo Napoli?

“La faccia incazzata, perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate nel verso giusto. Dovremo trasferire questa voglia di rivalsa nel campo, sotto tutti i punti di vista, a livello calcistico e comportamentale. Sul mercato cercheremo di fare le cose migliori aldilà di Sud America, Asia, Africa ecc.”.

Perché ha scelto il Napoli? È stata la prima scelta o è stato contattato da altri club?

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“Ho scelto Napoli per il progetto, questo deve essere chiaro. Ho firmato un contratto di 3 anni, il presidente è stato molto chiaro in quello che potremo fare. Perché si ripercorrerà in base a delle situazioni che sono compatibili con il club. Il progetto di cui abbiamo parlato col presidente è cercare nel breve tempo pissibile il Napoli un’alternativa alle solite note. 14 anni che il Napoli è riuscito a rientrare in Europa, c’è stata una gestione giusta, si è vinto lo scudetto.

L’anno scorso non è stata un’annata buona. Ci vorrà un po’ di tempo e pazienza, io sono del ‘chi ha tempo non aspetti tempo’. Cercheremo in tutti i modi di prenderci questa responsabilità. Questo è il progetto. Mi ha dato grande entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia. Non vedo l’ora di iniziare.

Dall’estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c’era una promessa col presidente che ci saremmo rivisti. A bocce ferme avremmo deciso se decidere di lavorare insieme oo continuare ognuno per la propria squadra. Abbiamo trovato la giusta quadra in tutto, nella voglia, nell’ambizione. Io, il presidente e tutto il club cercheremo di dare fondamenta solide per qualcosa di importante che duri nel tempo”.

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Come l’ha convinta De Laurentiis

“Tu parli ad un uomo del Sud, sono nato a Lecce e conservo le mie origini. So cosa significa vivere al Sud e cosa rappresenta per il Sud il calcio. Per me questo è un ritorno a casa, da allenatore di una grande rappresentante del Sud. È una grandissima soddisfazione e un onore tornare al Sud da allenatore”.

Quanto tempo servirà per ricostruire?

“Come ho detto prima ‘chi ha tempo non aspetti tempo’. Io aspetterei già domani a fare battaglia su tutti i punti di vista. Poi bisogna essere anche realisti: due anni fa si è vinto lo scudetto, ma l’anno scorso si è terminati a 40 punti di distacco dalla squadra che ha vinto il campionato. Decimo posto e fuori dopo 14 anni dalle competizioni europee. Non bisogna pensare che si cambi allenatore e torni tutto facilmente come prima.

C’è un grande progetto, secondo me non possiamo competere con le solite note per ingaggi e investimenti, perché parliamo di altre realtà. Però possiamo competere per lavoro, cultura del lavoro, sacrificio. Quando io ho detto ‘Amma faticà’, su questo non deve poterci battere nessuno. Su ingaggi e investimenti ci sono altre realtà. Però con la cultura del lavoro penso che possiamo colmare questo gap, non so in quali tempi ma sapete che non ho tanta pazienza nel fare il comprimario”.

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Come ha gestito le prime difficoltà con i calciatori?

“Le stiamo gestendo insieme al club nel migliore dei modi. Io sono stato molto chiaro col presidente, prima di parlare di altri aspetti economici e contrattuali, ho voluto la rassicurazione che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva magari prendere altre strade fuori da Napoli. Su questo sono stato molto categorico e molto chiaro. Se parliamo di ricostruzione e parliamo di dar via i giocatori è tutto un contro senso. Ho trovato la condivisione al 200% da parte del presidente e del club.

I ragazzi, li ho chiamati tutti per far conoscere le nostre idee e orientamenti. Ho sentito anche loro cosa avevano da dirmi. Però alla fine poi se ci sono dei problemi li risolvono, perché la decisione è sempre mia. I giocatori che fanno parte del progetto saranno al 200% giocatori del Napoli, questo deve essere chiaro a tutti. Visto che c’è chi parla di confusione a Napoli. Qui non c’è nessuna confusione, c’è chiarezza di idee. Sappiamo cosa fare e lo faremo”.

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Conte, ha parlato con Osimhen?

“Faccio giusto una chiosa finale su quello che aveva detto prima il presidente, sottolineando un fatto fondamentale per me. Di Lorenzo oltre a essere un giocatore top: capitano del Napoli, ha vinto scudetto ed Europei. Lo considero una persona molto perbene ed importante anche nello spogliatoio – lo stesso dicasi per Kvara – io penso che l’anno scorso la frustrazione abbia portato anche a situazioni non limpide. I giocatori sanno benissimo che ci sono difficoltà, siamo uomini e bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme. Ricominciare quest’anno sapendo che deve essere un’occasione di rivalsa.

Per quanto riguarda Osimhen così come sapevo benissimo sia della situazione di Kvara, Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, su cui io ho posto un veto assoluto, so benissimo della situazione Osimhen. So che ci sono degli accordi col club, è una situazione totalmente diversa, a cui io assisto. Poi se mi chiedete del calciatore, è un calciatore di altissimo livello, ma io non posso entrare in nessun discorso su Osimhen perché si tratta di accordi precedenti”.

Come funzionerà tra Caprile e Meret?

“Meret è il nostro portiere, gode della massima fiducia da parte mia, ho già parlato con lui. Lui sa benissimo quali sono le mie richieste personali nei suoi confronti, parliamo di un portiere che ha delle massime potenzialità. Da parte mia gode della masssima stima e fiducia. Al tempo stesso sta arrivando Caprile che sta facendo un percorso importante, dopo Bari ed Empoli. Abbiamo la fortuna di poter contare su due portieri che possono essere il futuro del Napoli”.

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Come si approccia ad una nuova realtà?

“Il Chelsea due anni prima aveva vinto la Premier League, poi dopo aver mandato via l’allenatore erano arrivati decimi e l’anno dopo noi abbiamo vinto la Premier League. Penso sia stato qualcosa di incredibile perché in Premier League ci sono delle super potenze. Quello che io non posso promettere è sicuramente la vittoria, perché vince solo una. Posso promettere che iniziamo un percorso dove possiamo essere competitivi per la vittoria. Poi sapete bene che ne vince solo una ed è molto difficile. Lo dico spesso, testa bassa e pedalare, noi dobbiamo parlare poco, c’è poco da fare proclami. Facciamolo con i fatti non a chiacchiere. Sono la persona del fare, non sono il tipo di vendere aria fritta. Non sono neanche troppo paziente, questo purtroppo o per fortuna è la nostra forza. Noi dobbiamo solo stare zitti quest’anno”.

Kvara resta?

“Kvara rimane, sono stato categorico. Vi ho dato una notizia? No, l’ha data il presidente”. Applausi. “E’ un giocatore come ce ne sono sempre mano, fantasista, fa assist, gol, può giocare esterno o dentro. Esalteremo le sue caratteristiche, dobbiamo assecondarle. Lo faremo con lui, con Politano e con gli altri che abbiamo in rosa”

Adesso non si parla, così evitiamo fesserie. Oggi è il momento di fare per il club per i calciatori per tutti quanti fanno parte della società. Dobbiamo avere dentro quella voglia di rivalsa rispetto a quello che è successo l’anno scorso. Non rinnego quello che ho detto otto mesi fa: Non sono tornato per far parte del presepe con una statuina sul presepe. Ho ricevuto tanto e non ho fatto ancora niente, troverò il modo di ripagare tutto l’affetto riservatomi”

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Il Napoli di Conte sarà risultatista?

“Non mi sento di dare una definizione del genere. L’obbiettivo principale è quello di tornare nel cuore della gente e dei tifosi. Ovunque sono stato mi hanno apprezzato per aver dato l’anima, alla fine abbiamo sempre scritto qualche piccolo pezzo di storia ed è questo che conta veramente. Non vado dietro al fumo, vado per la praticità e quando le mie squadre hanno vinto ho sempre vinto con miglior attacco e miglior difesa, producendo qualcosa di accattivante a livello di gioco. L’allenatore bravo è quello che riesce a collegare il bello al risultato.”

Promesse…

“Ho fatto una conferenza di promesse la mia, le mie promesse al presidente sono le stesse che ho fatto a voi. Il presidente è il primo tifoso del Napoli. L’ulteriore promessa che posso fare e di dire sempre al presidente quello che penso, non cambio il mio modo di essere.  Anche con i giornalisti e con i tifosi sarò così, però più facciamo meno parliamo e meglio è.”

Sui possibili scontenti..

“Quello che mi auguro che possa cambiare in questo mio percorso al Napoli, è che il Napoli diventi una meta per i calciatori e non una squadra di passaggio, altrimenti facciamo sempre discorsi vuoti. I calciatori devono qui per il prestigio della squadra, altrimenti se ogni anno a uno gli deve venire il mal di pancia si siederà accanto a me e gli passerà, non accetto gente “non contento”.

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Prende parola De Laurentiis

“Io ho idee molto chiare: all’inizio della mia esperienza nel calcio avevo grande ammirazione per Ferguson che era allenatore e manager. Conte ha acquisito lo status da manager, perciò mi fido di lui. Lui ha una cultura a 360 gradi, che può mettere a posto anche le più piccole cose. Sono molto felice di averlo, perchè interpreta l’idea di essere un grande allenatore e non solo un grande manager. Quando ho detto che potevo cedere tutti, rispondevo dicendo una massima che vale sempre: Tutti hanno un contratto, davanti ad offerte di un certo livello possono andare via. Di Lorenzo ha un contratto di cinque anni con noi, un uomo con grandi attributi e grande cervello, a lui tengo molto nonostante il suo agente che fa il suo gioco. “

(Foto: Depositphotos)

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