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Angolo del tifoso

ANGOLO ITALIA – Azzurro sbiadito

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Fagioli Italia
Tempo di lettura: 2 minuti

E’ finito il tempo delle illusioni: L’Italia perde 2 a o contro la Svizzera e da il suo addio ai Campionati Europei.

E’ stata una sconfitta senza appello: gli elvetici hanno dominato il match in lungo ed in largo e solo l’imperizia delle loro punte (oltre ai soliti prodigi dispensati dalle manone di Gigio Donnarumma) ha impedito che il passivo assumesse una entità catastrofica.

I giocatori in maglia rossa sembravano danzare sulle punte: gioco fluido, circolazione di palla veloce, sempre un uomo libero da servire.

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I nostri, al contrario, erano la pallida imitazione di una squadra: lenti, scoordinati, sempre fuori posizione.

Azzurro sbiadito.

Una scelta azzardata

Al centro della mediana il c.t. dell’Italia Spalletti aveva affidato le chiavi del gioco a Nicolò Fagioli.

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Mai scelta è stata più azzardata.

Il ragazzo, pur provvisto di talento, si era rimesso la divisa da gioco soltanto un mesetto fa, dopo il lungo stop dovuto alla squalifica per lo scandalo delle scommesse.

E’ una persona, prima che un atleta, ancora in fase di ricostruzione.

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Dargli una simile responsabilità, in una partita da dentro e fuori e con una squadra già disorientata di suo, è improponibile.

E, infatti, per tutto il corso della partita il regista è stato il simbolo del gruppo in negativo: timido, incerto sul da farsi, poco dinamico. Più che a provare di entrare in partita era in cerca di sé stesso.

I compagni non lo hanno supportato per nulla, anche loro travolti dal frenetico podismo atletico degli avversari. E il suo ritorno in nazionale si è tramutato in un deprimente naufragio.

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Azzurro sbiadito.

Essere squadra

Sia chiaro, non è che la Svizzera sia diventata, tutto ad un tratto, il Brasile d’Europa.

Le loro specialità restano sempre gli orologi e il cioccolato, non si sono messi a produrre anche calcio a ritmo di samba. Intanto, però, hanno un gruppo solido e ben messo in campo, che sa giocare da squadra.

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Non possiedono grandi individualità, puntano tutto sul ritmo e sulla ferocia agonistica. Occupano bene gli spazi, aggrediscono subito in caso di perdita del pallone, sanno andare in profondità con i tempi giusti.

E, come se non bastasse, sono anche stati avvantaggiati dalle carenze tattiche degli italiani. Il gol del vantaggio firmato Freuler (uno che gioca nel Bologna e ci conosce a menadito) deriva tanto da una iniziativa fulminea del loro centrocampo quanto dall’incapacità dei nostri di contrastarlo.

Azzurro sbiadito.

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Colpo di grazia

E nella ripresa le cose non vanno meglio: gli elvetici a menare le danze, gli azzurri dietro di loro con la lingua di fuori.

Non hanno bisogno di sforzarsi tanto per raddoppiare, il bis è ancora una volta un gentile omaggio dei ragazzi di Spalletti.

Solita corsa indisturbata dalla metà campo, solito comodo appoggio a un giocatore completamente libero, solito tiro nell’angolino dopo aver avuto tutto il tempo di prendere la mira. E’ il colpo di grazia,  non c’è altro da fare che attendere il triplice fischio finale.

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Ormai  gli svizzeri sono padroni assoluti del campo, si permettono anche un irridente torello ai danni dei frastornati avversari.

La girandola dei cambi non sortisce nessun effetto, chi va in campo non ha nulla in più di quello che va a sostituire.

Azzurro sbiadito.

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(Foto: Depositphotos)

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