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La Lazio e l’intreccio Greenwood

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Greenwood
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La Lazio e l’intreccio Mason Greenwood: Altra estate, altra telenovela, altro bluff.

La solita trattativa, la solita offerta poco competitiva, il solito modus operandi e il solito epilogo.

Basta citare, in ordine sparso, le operazioni di mercato non concluse fatte nel tempo dalla gestione Lotito, per rendersi conto che gli anni passano, ma le cose non cambiano.

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Nilmar, Yilmaz, Honda, Giroud, David Silva e Kostic solo per fare alcuni nomi.

E’ l’estate della riorganizzazione per la società, ma francamente sembra più quella del ridimensionamento e della ricollocazione della Lazio nelle zone meno nobili della classifica.

Si riparte dal settimo posto della scorsa stagione e sono andati via tutti i leader tecnici: Luis Alberto, Felipe Anderson, Kamada e Immobile.

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Per sostituirli la scelta è ricaduta su scommesse e ragazzi giovani: Tchaouna, Noslin, Dele Bashiru e Nuno Tavares (l’unico con un pedigree internazionale).

Difficilmente pronti via potranno sostituire partenti di quel calibro, e anche mister Baroni, alla prima esperienza nella parte sinistra della classifica, avrà bisogno di tempo.

Dove porterà questa strategia solo il tempo potrà dirlo, ma le premesse non sono delle migliori.

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Torna nelle rotazioni Cancellieri, Pedro ormai alla soglia dei 37 anni sembra destinato a ritagliarsi più spazio.

Gli esterni bassi, al netto dell’acquisto di Nuno Tavares, restano un grande problema, specialmente il lato destro dove mantengono il loro posto Marusic e Lazzari disastrosi nella scorsa stagione.

Luca Pellegrini e Casale si devono rilanciare così come Rovella.

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Si spera di non vedere più un Isaksen intermittente, più spento che acceso, e di ritrovare un Mattia Zaccagni post Euro 2024 a tempo pieno e maggiormente incisivo.

Un mercato apparentemente concluso e largamente insufficiente.

A tutto ciò si aggiunge la “prosopopea provocatoria” del Presidente Lotito verso i tifosi.

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Tifosi che hanno già ampiamente dimostrato il loro dissenso, e lo faranno ancora, nella manifestazione del 14 giugno lungo le strade della Capitale.

Una partecipazione spontanea di 10.000 persone colpevoli solo di amare la Lazio.

(Foto: Depositphotos)

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