Calciomercato
Nico Williams e Yamal: Le nuove stelle che hanno portato la Spagna sul tetto d’Europa
Le due nuove stelle generazionali del calcio mondiale, Nico Williams, classe 2002 dell’Atletico Bilbao, e Lamine Yamal, talento 2007 del Barcellona, hanno riportato la Spagna sul tetto d’Europa.
Una vittoria meritata, senza ombra di dubbio
Le Furie Rosse hanno meritato senza ombra di dubbio di vincere il trofeo, avendo dimostrato sin dalla prima partita (vittoria schiacciante per tre a zero contro la Croazia) di avere un quid pluris rispetto a tutte le altre Nazionali.
Tuttavia, l’irrefrenabilità del c.t. De La Fuente è diventata ancor più tangibile nel match contro l’Italia, dominando in lungo e in largo per 90 minuti, ma riuscendo a vincere solo grazie ad un autogol di Calafiori (sprecando almeno 5 o 6 nitide occasioni da gol, con un Donnarumma in grande spolvero).
Quella con la nostra Nazionale è anche la gara in cui si percepisce che i protagonisti di questa competizione non saranno i tanto attesi Mbappe e Bellingham, ma due giovanissimi pronti a mettere in ginocchio qualsiasi difesa; e Di Lorenzo lo sa bene.
L’approdo in finale della Spagna è meritato, ma non semplicissimo se si considera che Morata e co. rispettivamente ai quarti e in semifinale hanno giocato due finali anticipate, rispettivamente contro la Germania, padrone di casa (sia pure con qualche polemica arbitrale), e la Francia (a mio modesto parere, una delle grandi delusioni di EURO 2024, non avendo mai convinto pienamente).
La finale contro l’Inghilterra, che per la seconda volta arriva ad un passo dal sogno di riportare un trofeo a casa (celebre è l’affermazione “It’s coming home”), è l’ennesima gara in cui la squadra di De La Fuente incanta: il mastino Carvajal e Cuccurella sulle corsie laterali; coppia di centrali Laporte e Le Normand, schermate dal duo Rodri – Fabian Ruiz che disegna calcio.
La qualità offensiva, il talento di Yamal, Dani Olmo e Nico Williams alle spalle di Morata, centravanti assai sottovalutato che fa da ottima spalla ai compagni di reparto.
I gemelli del gol: Nico Williams e Lamine Yamal
Il c.t. De La Fuente, scelto dalla Federazione dopo l’addio di Luis Enrique all’indomani dell’eliminazione dai Mondiali in Qatar 2022, ha continuato a costruire il futuro della Nazionale sulla scia e sull’idea del suo predecessore: rimettere al centro di tutto il talento.
In soccorso al c.t. sono arrivati anche Ernesto Valverde che ha ulteriormente valorizzato Nico Williams, fratello di Inaki suo compagno di reparto all’Atletic Bilbao, e mister Xavi, ormai ex allenatore del Barcellona, che ha avuto il coraggio di lanciare e far esplodere Lamine Yamal, un fenomeno classe 2007, il più giovane calciatore ad alzare un europeo.
I gemelli del gol, iniziati a chiamare così per aver contribuito, insieme, alla vittoria finale, oltre che con prestazioni super, anche con 3 gol e 5 assist, sono stati coadiuvanti anche da un altro talento, già assai più esperto, Dani Olmo che ha realizzato 3 reti e 2 asssit.
Nico e Lamine: un futuro da compagni di squadra?
La coppia Nico Williams – Lamine Yamal potrebbe non vedersi solamente con la Nazionale.
Il Barcellona, infatti, sarebbe pronto a pagare la clausola rescissoria di 58 milioni di euro per portare alla corte di mister Filck l’esterno basco classe 2002.
Il dubbio di tanti tifosi e addetti ai lavori è se il club abbia la possibilità effettiva di completare l’affare, viste le difficoltà mostrate negli ultimi anni per l’iscrizione dei giocatori.
A confermarlo è il presidente della Federazione, Tebas, che in un’intervista a Sport ha spiegato che il Barcellona in realtà è vicino a raggiungere le condizioni economiche per permettersi il colpo:
“Se raggiunge la norma 1:1, sarà in grado di farlo. Bisogna pensare che con lo sforzo del Barcellona di ridurre monte ingaggi e leve di oltre 200 milioni, può inglobare perfettamente un giocatore come Nico Williams, credo che abbia una clausola rescissoria da 58 milioni: quando lo acquisti a 58 milioni, l’ammortamento c’è diviso per gli anni di contratto; se ne firmassi tre, sarebbero meno di 20 milioni all’anno, più quello che pagherai al giocatore sarà di quegli importi, perfettamente accettabili se è nell’1:1 norma, che si avvicina ai 1.000 milioni di fatturato, potrebbe essere in questo senso.
In questo senso sono stato criticato molto dal Barcellona quando all’epoca dissi che il club avrebbe avuto difficoltà ad arrivare a quella situazione e a poter firmare. Ora dico che è il momento in cui è più vicino all’1:1. Con la riduzione degli stipendi e della struttura del club, e con un po’ più di movimenti, le possibilità di raggiungere quel rapporto 1:1 e quindi di avere più libertà di azione sono molto più alte”.