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Tre cose sul….calciomercato del Benevento

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Benevento
Tempo di lettura: 3 minuti

L’analisi del calciomercato del Benevento in vista dell’inizio del campionato di Serie C.

Come non bisognava esaltarsi al primo turno per un 6-0 rifilato ad un Taranto risicato nei numeri e nell’inesperienza della qualità, ad una società in difficoltà, in carenza di personale e di idee per uscire dalla palude, così non bisogna abbattersi per l’eliminazione dalla Coppa Italia.
La piazza beneventana s’è divisa tra chi è pronto ad esaltarsi per niente e chi ad abbattersi per poco. Certo, essere sbattuti fuori dalla porta della Coppa al secondo turno, fa male. Assai.

Ma le analisi vanno fatte sempre con la massima lucidità possibile, soprattutto ai nastri di partenza: programmazione e pianificazione degli obiettivi dichiarati, strategia per raggiungerli, giocatori da comprare e da cedere, eccetera.
Dove può arrivare la società di Vigorito in questa stagione? Auteri è ottimista, ma prima di un “pronti, via!” deciso e consapevole, il Benevento dovrebbe stabilizzarsi prima mentalmente che fisicamente e tecnicamente, tra il credersi già ad un passo dalla porta del paradiso, pima d’iniziare, e il deprimersi per il suo vagare nelle paludi dell’inferno.

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Fatto questo lavoro, potrà cominciare a ragionare sul campionato da disputare, nel cui scacchiere è posto, secondo i bookmakers, tra le 4 favorite, insieme all’altra campana, la storica rivale Avellino, e alle due siciliane Catania e Trapani, che hanno rafforzato non poco i propri reparti offensivi.
La ricerca di un equilibrio nelle analisi e nelle deduzioni potrà sicuramente aiutare, soprattutto, a ritrovare consapevolezza dei propri mezzi attuali. Che scarsi non sono, forse un pelo sotto le tre compagini citate. Da lì potranno spuntare come funghi certezza e convinzione di poterselo contendere questo benedetto ritorno in Serie B.

E poi chissà….

AAA RINFORZI CERCASI

Dalle due partite di Coppa Italia sono emersi degli elementi chiarissimi rispetto a quello che occorre e di cui c’è bisogno in questo momento. Uno su tutti: il centrocampo sembra poco solido e fa acqua nella fase d’imporre muscoli robusti e nell’accensione di una fantasia che serve come il pane.
Manca un pit-bull che metta mattoni di determinazione e grinta, e sia seguito nel farlo, e non s’intravede ancora un talento artistico naturale con una creatività che possa innescare i centravanti.
Che rischiano di scendere in campo con le armi spuntate, con le punte delle matite recise. I due colpi di mercato principali, infatti, che hanno condotto a due signori innesti come Lamesta dal Rimini e Manconi dal Modena, corrono il serio rischio di essere avvolti da un mantello di nebbia che li nasconda in campo, se non opportunamente innescati.
Inoltre, sempre a proposito di mettere mano al rinforzare il centrocampo, i giallorossi hanno anche perso Filippo Nardi per infortunio (rottura del legamento crociato anteriore) che lo terrà lontano dai campi almeno per 6 mesi.
Ma i tifosi sembrano confermare pienamente la fiducia nell’operato della società, attestandola con la sottoscrizione di più di 4.000 abbonamenti. Uova d’oro in questi tempi d’incertezza.

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LE SCOMMESSE

Se con Ciciretti, Agazzi, Carfora non più disponibili, e con Nardi fuori per infortunio, a centrocampo bisognerà stringere i denti per sperare anzitutto che recuperino Simonetti, Viviani e Acampora (e questa sofferenza durerà almeno per le prime partite), il punto principale è un altro: la visione e la conseguente strategia della Strega che porti ad un centrocampo competitivo.

Due gare sono pochissime per dare una valutazione, ma il Benevento sembra essere nelle stesse identiche condizioni dell’anno scorso. Attacco megagalattico per la categoria, che dovrebbe spingere palle dentro come se non ci fosse un domani, ma nessuno a servirgliele quelle palle.

A meno che non si trovi, inaspettato, il coniglio dal cilindro. Che la scorsa stagione rispondeva al nome di Ciciretti.

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Allo stato attuale, il Benevento è qualche gradino più sotto alle contendenti principali. Non possiamo pretendere, infatti, che al nuovo terzino sinistro classe ’99 Ferrara e ai diversi giovani allevati, Veltri, Viscardi, Prisco e Perlin, che giustamente scalpitano per iniziare a giocare, si possa dare la responsabilità di caricarsi sulle spalle una squadra per avere la meglio in una giungla asfissiante come la C.
In una rosa di 34 giocatori (che sicuramente verrà ulteriormente sfoltita), questi giovani sono ottimi prospetti che cresceranno, con un futuro calcistico radioso davanti a loro. Al momento restano una scommessa e un’incognita per poter ambire all’obiettivo massimo. Naturalmente se la promozione diretta resta l’obiettivo primario a cui si punta.
Attualmente le mosse del calciomercato del Benevento c’indicano che lo scopo della stagione non sembra sia questo. Troppe titubanze e balbettii, troppi dubbi, poche certezze e pochissimo tempo a disposizione per correre ai ripari. Ad una settimana dalla chiusura del calciomercato e a 48 ore dall’esordio contro la Cavese.

Diverse stelle europee, considerate di secondo o terzo piano, sono state messe fuori rosa dai loro club.

Ora, è vero che la terza lega italiana attrae meno delle prime due.
Però, una di quelle opere d’arte, a buon prezzo, potrebbe far comodo. Sognare, in questo caso, costa, e anche molto.
Utopico, ma affascinante.

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(Foto: Depositphotos)

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