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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Il glamour non assicura punti

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Juventus Thiago Motta
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus impatta l’incontro casalingo con la Roma, allo Stadium non si va oltre lo zero a zero.
Nonostante l’entusiasmo che circondava i ragazzi di Thiago Motta dopo le due prime, brillanti partite di campionato e i presunti problemi interni della rivale capitolina (il mister De Rossi accusato di scazzottarsi con i suoi giocatori) non sono arrivati i preventivati tre punti.

E il tecnico bianconero non ha certo lesinato nell’utilizzo di tutte le frecce più acuminate a sua disposizione, sfoderando nella ripresa la sontuosa campagna acquisti fatta dalla società in sede di calciomercato al gran completo.
Senza, però, riuscire ad alterare il risultato finale del match in suo favore. Il glamour non assicura punti.

Sfruttare quello che si ha a disposizione

Dopo le prime due giornate il coro di elogi nei confronti dell’ex centrocampista dell’Inter era unanime.
In attesa che le manovre del direttore Cristiano Giuntoli gli mettessero in mano una fuoriserie, aveva comunque macinato strada e punteggio mettendo a punto una ottima berlina, sfruttando al meglio il materiale che aveva a disposizione. Mancano incursori propulsivi sulle fasce? Si rimedia lanciando senza paura il ventenne carneade Samuel Mbangula oppure riposizionando il terzino Andrea Cambiaso in attacco.
Non ho un uomo d’ordine davanti alla difesa? Me lo creo sul momento: piazzo Manuel Locatelli in quella posizione e gli ingiungo di dimenticare tutte le incertezze a furia di passaggi illuminanti. E, se allora le soluzioni proposte dall’allenatore italo-brasiliano, erano sembrate geniali ed innovative, adesso, di fronte ad una squadra più organizzata e battagliera, determinate intuizioni sono state pesantemente ridimensionate.
E neanche buttare nella mischia i grandi nomi è servito a molto.  Il glamour non assicura punti.

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L’olandese volante

Ovviamente, tra i debuttanti di questa sera, lui non poteva assolutamente mancare.
Teun Koopmeiners, l’olandese volante, il miglior centrocampista dello scorso campionato (per lui 12 reti e cinque assist), l’uomo da 60 milioni di euro. Inseguito e desiderato per oltre sei mesi, strappato alla sua precedente società al termine di una logorante guerra di nervi, è considerato l’uomo adatto per svoltare.
Un problema cronico della Juventus di Allegri era quello dell’assenza di un tipo quadrato in mediana, uno in grado di assicurare alla squadra, nello stesso tempo, il predominio territoriale in quella zona di campo e un cospicuo numero di marcature.

L’identikit corrispondeva a quello del tulipano tuttofare allora agli ordini di Gian Piero Gasperini e non si era badato a spese pur di fargli indossare la casacca juventina.

I 45 minuti di stasera, però, hanno fatto solo intuire gli eventuali benefici che il suo inserimento in formazione potrebbe assicurare.
Per ora si è visto un formidabile atleta, però molto in ritardo di condizione, e non ancora in grado di spaccare le partite a suo piacimento. Il glamour non assicura punti.

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Figlio d’arte

Assieme a lui, il mister, ad inizio ripresa, manda in campo anche Francisco  Conceição. E bisogna dire che il ragazzo non manca di coraggio, dato che compare davanti ai suoi nuovi tifosi indossando la maglia numero 7.
E’ una casacca che pesa, ha avuto, in passato, molti proprietari d’eccezione e, con l’ultimo, l’addio, oltre che recentissimo, non è stato dei migliori. C’è molto da rivangare, a proposito, e qualche rimpianto da coltivare.

Il giovane portoghese si presenta a modo suo, da autentico figlio d’arte qual è.

Molti di noi ricordano suo padre sfrecciare sulla fascia ai tempi della Lazio del patron Sergio Cragnotti. Lui, stesso ruolo e stessa attitudine tattica, si propone con assiduità ai compagni prendendosi anche il rischio di qualche audace iniziativa.

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L’impegno è da elogiare, i risultati non lo premiano come meriterebbe. Il glamour non assicura punti.

Centravanti di emergenza

Sul finire di partita si unisce al ballo dei debuttanti anche Nico Gonzalez. E’ argentino, fa parte della sua nazionale, proviene dalla Fiorentina.

Non è il primo che, ultimamente, ha dismesso la maglia viola per indossare quella bianconera. Considerando i pessimi rapporti tra le due tifoserie, un trasferimento del genere equivale a infilarsi nell’occhio di un ciclone, specie a livello mediatico.
Il bandolero sudamericano sembra non curarsene troppo, data anche la sua notevole stazza fisica. Il medesimo requisito che gli consente di prendere il posto di Dusan Vlahovic nella bolgia dell’area di rigore avversaria nelle ultime fasi dell’incontro.
Formalmente è un esterno, ma ha anche un discreto fiuto del gol.
Visto che il mercato non ha portato una chiara alternativa al bomber serbo è probabile che sarà lui a vestire, anche in altre occasioni, i panni del centravanti d’emergenza.
Si spera, con miglior fortuna.

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Il glamour non assicura punti.

(Foto: Depositphotos)

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