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McTominay: “Quando ho saputo che il Napoli e Conte mi volevano ho sentito il fuoco”

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Napoli Antonio Conte
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Il centrocampista scozzese, Scott McTominay, acquistato dal Napoli lo scorso agosto per 30 milioni di euro dal Manchester United, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del Napoli.

Queste le parole di McTominay:

“La mia vita e la mia carriera si sono concentrate esclusivamente sul calcio. La mia famiglia ha fatto di tutto per aiutarmi a viaggiare attraverso l’Inghilterra per giocare a calcio con il Manchester United da bambino. Poi negli anni ho giocato in tutte le categorie fino a debuttare in prima squadra e a giocare qualche partita. Ero un bambino molto competitivo, direi fino al punto di esserlo fin troppo per essere un bambino. La sensazione della sconfitta fa sempre più male della sensazione di orgoglio di quando si vince. Quindi per me è importante avere il controllo di questo aspetto.

Ovviamente ora che sono qui, voglio giocare molto bene e concentrarmi ad aiutare la squadra. I miei idoli calcistici erano Wayne Rooney e Zinedine Zidane, giocatori di questo genere. Li ho sempre osservati molto e volevo prestare attenzione a tutto ciò che facevano nel gioco e cercare di emularli anche da bambino.

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Le emozioni che il calcio mi ha dato sono state tante. Amo questo gioco, amo giocarlo e ho una gran voglia di vincere e avere successo. Voglio dare il massimo ogni volta che mi alleno e ogni volta che gioco per dare il meglio di me, per aiutare i miei compagni e l’allenatore.

L’orgoglio di giocare qui è davvero speciale e quando ho saputo che il Napoli era interessato a me ho sentito il fuoco dentro di me. Volevo venire qui e spingere il più possibile perché i fan sono pazzeschi, direi che sono tra i migliori tifosi che abbia mai visto. Incredibili.

Non parlerò mai abbastanza dei tifosi, della gente, della città e dell’accoglienza che mi hanno riservato i miei compagni di squadra e gli allenatori. Quando un allenatore del calibro di Conte vuole portarti nella sua squadra ti riempie di fiducia e di voglia di dimostrargli di essere in grado di potergli dare molto.

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Le conversazioni che abbiamo avuto tra noi sono state tutte molto positive. Lui è molto esigente, il che è molto, molto positivo per un giocatore della mia età.

Ora ho 27 anni, non sono un ragazzino ma non sono nemmeno vecchio. Quindi voglio essere spronato al massimo e voglio giocare al meglio delle mie possibilità per dimostrare che ci tengo molto e che voglio fare davvero bene. Sì, il calcio italiano è diverso e mi è piaciuto molto.

Ovviamente ci sono molti aspetti tattici che devi capire e studiare. Ma per me il calcio è il calcio. Se ti applichi e ti alleni correttamente e sei abbastanza in forma per entrare e sei disposto a imparare, allora puoi adattarti abbastanza rapidamente al modo in cui l’allenatore vuole giocare e al tipo di gioco del campionato.

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Quindi, per me, si tratta di concentrarmi e di fare del mio meglio, di imparare il più possibile in un breve periodo di tempo per essere al passo e di fare del proprio meglio con il sorriso sulle labbra, sperando di rendere felici i fan.

Il mio sogno più grande come persona è essere felice. Credo che la felicità sia la miglior cosa a cui aspirare nella vita, ed è l’unica cosa su cui mi concentro e cerco di essere felice con la mia famiglia, con i miei amici e con la mia fidanzata. È fondamentale per me avere sempre il sorriso sulle labbra. E alla fine, quando si ha il sorriso sul volto, si gioca meglio anche a calcio.

Nel mio tempo libero, se vado a trovare la famiglia, mi piace trascorrerlo con mia sorella e i suoi figli, i miei genitori, la mia ragazza e la sua famiglia. Mi piace giocare a golf, ma quando ci si allena duramente non si può giocare a golf perché devi mantenere le gambe riposate. Mi piace giocare a biliardo, a ping pong, a freccette. E anche correre. Mio padre era un corridore molto accanito quando era più giovane.

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Corre ancora adesso e ancora non riesco a battere alcuni dei suoi tempi sui cinque chilometri e sulle dieci miglia. E lui me lo ricorda molto spesso. Sì, tutta la mia famiglia è molto ambiziosa in fatto di sport e lo prende con grande impegno. Qualcosa di me che nessuno conosce. Gioco a backgammon, il gioco, è un gioco da tavola.

E magari, quando mi ritirerò dal calcio, sarò un giocatore di backgammon professionista. Si basa sul pensare. È un gioco strategico di origine greca e turca. Quindi, sì, lo adoro. Ci gioco sempre. Sempre.

L’italiano non è facile da seguire perché. Io parlo veloce ma quando sento parlare in italiano le persone parlano davvero veloce ed è difficile capire esattamente quello che dicono. Ma con il passare del tempo, nelle ultime due o tre settimane, ho imparato qualcosa durante le sessioni di allenamento, nell’hotel e in città, e quando avrò casa voglio prendere un insegnante privato, perché voglio davvero imparare.

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Voglio essere in grado di capire tutto ciò che dicono l’allenatore e i giocatori, il che mi aiuterà anche in campo. E in generale, conoscere altre lingue è una skill importante da avere nella vita. Il mio sogno è vincere lo scudetto con il Napoli, vincere trofei e avere successo. Voglio solo fare del mio meglio per aiutare la squadra, lottare per il futuro e spingere la mia carriera al massimo, voglio essere il più in forma possibile e allenarmi al massimo delle mie possibilità per tutto il resto della mia carriera, che spero sia molto lunga.

Ciao a tutti i tifosi del Napoli, mi dispiace che il mio napoletano non sia molto buono, spero di imparare molto presto.

Grazie mille per il caloroso benvenuto, sono felicissimo di essere qui e sono pronto a lavorare per voi. Grazie!”.

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(Foto: Depositphotos)

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