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Mondiale per club, tra incognite e polemiche

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Infantino Fifa
Tempo di lettura: 2 minuti

La situazione attorno al nuovo Mondiale per Club organizzato dalla FIFA è ancora in alto mare. Questa competizione, che segna una svolta rispetto al vecchio format a sette squadre, pronto a tornare con il nome di Coppa Intercontinentale, vedrà la partecipazione di ben 32 squadre.

Il torneo si terrà negli Stati Uniti nel mese di giugno e prevede una suddivisione in otto gironi da quattro squadre, seguita da una fase a eliminazione diretta.

Nonostante la data di avvio si avvicini, ci sono ancora due posti vacanti nel tabellone: uno sarà occupato dalla vincitrice della Copa Libertadores e l’altro dalla rappresentante del paese ospitante.

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Preoccupazioni sull’organizzazione

A rendere ancora più complicata la situazione è lo scarso interesse che sembra circondare il torneo, almeno per il momento. Non è stata ancora garantita una copertura televisiva per l’evento, elemento fondamentale per la diffusione e il successo della manifestazione su scala globale. Ancor più allarmante, non è stata completata la scelta degli stadi dove si disputeranno le partite, un fattore critico considerando l’importanza della logistica per un evento di tale portata.

Resistenza da parte dei giocatori e allenatori

Un altro ostacolo significativo è la crescente opposizione di giocatori e allenatori, che vedono il nuovo Mondiale per Club come un ulteriore sovraccarico di impegni in un calendario già saturo. Alcuni calciatori hanno persino minacciato di intraprendere azioni legali contro la FIFA, accusandola di aumentare il numero di partite in maniera eccessiva, senza preoccuparsi delle conseguenze fisiche e psicologiche.

Un esempio emblematico è quello di Carlo Ancelotti, che già lo scorso giugno aveva criticato duramente il Mondiale per Club, esprimendo le sue perplessità sulla sostenibilità di un calendario che rischia di mettere a dura prova i giocatori.

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Le richieste di Inter e Juventus

Dal fronte italiano, Inter e Juventus sono due delle squadre che prenderanno parte alla competizione. Entrambe, però, hanno sollevato preoccupazioni e, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, chiedono maggiore chiarezza sulla questione. Le società vogliono avere informazioni certe per poter pianificare al meglio l’estate del 2025 e prepararsi alla prossima stagione. La mancanza di dettagli sull’organizzazione del torneo rende difficile programmare gli impegni futuri, specialmente considerando l’intensità della stagione calcistica.

Un torneo tra potenzialità e criticità

Il nuovo Mondiale per Club ha sicuramente le potenzialità per diventare una delle competizioni più prestigiose del panorama calcistico mondiale, coinvolgendo le squadre più importanti di ogni continente in una sorta di “mini Mondiale“. Tuttavia, senza una solida base organizzativa e senza l’entusiasmo del pubblico, rischia di trasformarsi in un appuntamento poco seguito e criticato dai principali attori del calcio.

L’incertezza sul futuro del torneo, la mancanza di stadi e la resistenza dei giocatori e degli allenatori sono segnali preoccupanti che la FIFA dovrà affrontare in tempi rapidi, se vuole assicurare il successo del suo nuovo progetto. Inoltre, la copertura televisiva e la gestione logistica sono questioni cruciali da risolvere per attirare il pubblico e rendere il torneo un evento di richiamo globale.

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(Foto: DepositPhotos)

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