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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Il pareggio è di rigore

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Di Gregorio Juventus
Tempo di lettura: 2 minuti

La Juventus conclude in parità, una rete a testa, l’incontro casalingo con il Cagliari.

Gli isolani possono festeggiare il punto conquistato, per gli uomini di Thiago Motta è una inattesa battuta d’arresto.

Si fatica a credere che la squadra tosta ed orgogliosa vista a Lipsia in Champion’s League sia la stessa scesa in campo oggi a Torino.

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Troppo confusionaria e pasticciona in attacco e con troppi errori in retroguardia. I due punti persi oggi hanno il loro peso, sperando non siano determinanti per il conteggio finale a maggio.

Ma, quando ci si arrocca sul vantaggio minimo e non si chiude la partita con una seconda marcatura, è il minimo subire la rimonta. Il pareggio è di rigore.

Partenza sprint

I padroni di casa erano partiti bene. Una partenza sprint che aveva subito messo alle corde il Cagliari. Dopo neanche un quarto d’ora l’arbitro indicava il dischetto e, dagli undici metri, Dusan Vlahovic timbrava il cartellino.

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Il bomber serbo esultava mostrando al pubblico la maglia di Gleison Bremer, lo sfortunato difensore brasiliano costretto a rimanere ai box per il resto della stagione causa infortunio. Tutto sembrava mettersi in discesa per la Juventus: un vantaggio da gestire agevolmente, avversari non particolarmente aggressivi, una condizione psicologica invidiabile.

Tanto è vero che, in tempi diversi, sia il trequartista olandese Koopmeiners che l’esterno portoghese Francisco Conceição andavano vicini al raddoppio. Ma né l’uno né l’altro riuscivano a concretizzare le occasioni capitategli tra i piedi e si andava all’intervallo con i bianconeri in avanti solo di una rete.

Una situazione potenzialmente aperta ad ogni eventualità, dato lo scarto minimo.

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E se ti distrai, in questi casi, il pareggio è di rigore.

Contropiede contro l’assedio

Alla ripresa delle ostilità il tema del match non appariva mutato. Juventus in avanti alla ricerca del raddoppio, Cagliari asserragliato nella propria metà campo in attesa dell’occasione buona per ripartire in contropiede. Un assedio costante da parte dei bianconeri, spezzato rapsodicamente da alcune ripartenze dei rossoblu. Francisco Conceição protagonista assoluto nel bene e nel male.

Il figlio d’arte faceva il diavolo a quattro sulla sua fascia, sfuggendo con regolarità al marcatore e mettendo al centro palloni invitanti. Per sua sfortuna i suoi compagni non riuscivano a concretizzare.

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In sovrapprezzo il giovane lusitano rimediava un giallo per un intervento duro su un avversario. Avvenimento che avrà la sua importanza nell’economia della gara, cosi come l’ingresso del regista brasiliano Douglas Luiz.

Quando si incastrano determinate circostanze il pareggio è di rigore.

Errore in recidiva

Non che chi scriva ce l’abbia con lui o sia affetto da pregiudizi nei suoi riguardi. Il cielo ce ne scampi. Ma è già la seconda volta, in pochi giorni, che il centrocampista carioca commette lo stesso errore.

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E, se nel primo caso la squadra è riuscita comunque a fare risultato, stavolta la sua leggerezza è costata due punti. Riassumendo: Douglas Luiz commette fallo regalando un rigore agli avversari. Esattamente come avvenuto a Lipsia mercoledì scorso.

Ma, adesso, il suo errore in recidiva, consente al Cagliari di mettere in pari la partita a poco più di dieci minuti dalla fine. Inutile il frenetico assalto finale, con Conceição che si inventa uno spettacolare tuffo in area alla vana ricerca di un nuovo penalty.

Secondo giallo per simulazione ed espulsione inevitabile per la giovane ala. E il risultato finale comunque resta inchiodato sull’1 a 1. Il pareggio è di rigore.

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(Foto: Depositphotos)

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