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Milan, linea dura contro l’indisciplina
Il Milan ha deciso di adottare una linea dura contro gli episodi di indisciplina che stanno caratterizzando l’inizio di stagione della squadra. Se in precedenza, in occasione dell’episodio del cooling break durante Lazio-Milan, quando Theo Hernandez e Rafael Leao non parteciparono, la società decise di scagionare i giocatori, ora la posizione del club è molto più rigida.
Gli ultimi episodi, legati alla gestione dei calci di rigore nella sfida contro la Fiorentina, hanno spinto l’allenatore Paulo Fonseca e la dirigenza a intervenire con fermezza.
L’episodio contro la Fiorentina: due rigori sbagliati e il caos in campo
Il punto di svolta è arrivato durante la partita contro la Fiorentina, dove il Milan ha fallito due rigori cruciali. Il tecnico Fonseca, visibilmente infuriato, ha espresso tutto il suo disappunto davanti alle telecamere, puntando il dito contro due dei suoi giocatori chiave: Theo Hernandez e Tammy Abraham.
“Sono incazzato, il rigorista è Pulisic. Non deve succedere mai più”, ha dichiarato Fonseca, mostrando una frustrazione condivisa anche dalla società, che si è schierata apertamente dalla parte dell’allenatore.
Il problema è sorto dopo il primo rigore sbagliato da Theo Hernandez, nonostante Fonseca avesse chiaramente indicato Pulisic come il rigorista designato. La situazione è ulteriormente degenerata nel secondo tempo, quando, dopo un nuovo penalty assegnato per un contatto in area tra Kean e Gabbia, Tammy Abraham si è impossessato del pallone, ignorando sia le indicazioni della panchina sia la richiesta di Pulisic, che reclamava il diritto di battere il rigore.
Il caos negli spogliatoi e la reazione di Fonseca
La tensione era già palpabile durante l’intervallo. Negli spogliatoi, Fonseca aveva ribadito con fermezza che Pulisic era il rigorista designato, ricordando alla squadra l’importanza di seguire le direttive. Ma, nonostante le sue istruzioni, al momento del secondo rigore, Tomori ha consegnato il pallone ad Abraham, che ha ignorato le richieste di Pulisic allontanandolo con il braccio.
Fonseca, dalla panchina, ha urlato nel tentativo di far rispettare le sue decisioni, ma senza successo. Né Abraham né Tomori hanno seguito le indicazioni dell’allenatore, e nemmeno il capitano Theo Hernandez è intervenuto per ristabilire l’ordine in campo, come avrebbe dovuto fare. Questo atteggiamento di ammutinamento ha lasciato Fonseca sconcertato e furioso, portandolo a sfogarsi nel post-partita con parole dure contro i suoi giocatori.
La società al fianco di Fonseca: Linea dura contro la disobbedienza
Il comportamento dei giocatori ha colpito negativamente non solo l’allenatore, ma anche la dirigenza del Milan, che ora vuole adottare misure più rigide per evitare il ripetersi di simili episodi. La decisione di sostenere Fonseca in questa presa di posizione è un segnale forte da parte del club, che non intende tollerare ulteriori episodi di disobbedienza o mancato rispetto delle gerarchie stabilite.
L’episodio del Franchi potrebbe rappresentare un punto di svolta per la gestione della disciplina all’interno dello spogliatoio rossonero. La società è determinata a far rispettare le regole e a sostenere il lavoro dell’allenatore, affinché episodi come quelli visti contro la Fiorentina non si ripetano più.
Verso una maggiore disciplina: Il futuro del Milan sotto Fonseca
Fonseca ha dimostrato di non avere paura di prendere decisioni impopolari e di imporre una disciplina ferrea, elemento che il Milan vede come fondamentale per il successo della squadra. Il club è intenzionato a proseguire su questa linea, consapevole che solo con una squadra unita e rispettosa delle gerarchie si potrà competere ad alti livelli, sia in campionato che in Europa.
Il messaggio è chiaro: al Milan non c’è spazio per l’indisciplina, e i giocatori dovranno adattarsi alle regole imposte dall’allenatore e dalla società, pena conseguenze ben più severe in futuro.
(Foto: DepositPhotos)