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Salvate il soldato Kvaratskhelia

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Kvaratskhelia Napoli
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Miglior giovane della Serie A nella stagione 2022/2023. Secondo per dribbling nella stagione 2023/2024, quella del decimo posto del Napoli: 99 quelli riusciti, due in meno di Soulè e 22 in più di Leao, terzo. Alla sua prima esperienza in serie A aveva messo assieme 12 gol e 13 assist. Nella successiva 11 gol e 6 assist risultando primo per conclusioni tentate (129), per  tocchi in area avversaria (220) e per falli subiti (80). 

Questi sono i numeri in Serie A di Kvicha Kvaratskhelia. Il talento georgiano che ha contribuito con la sua classe in maniera determinante alla conquista del terzo scudetto del Napoli. Un fenomeno apprezzato in tutto il mondo tanto da arrivare al 17esimo posto della classifica dell’ultimo Pallone d’Oro, quella annunciata il 30 ottobre del 2023. 

Uno dei pochi giocatori, oggi, che valga da solo il prezzo del biglietto. Chiedere a chi ha avuto la fortuna di ammirare dal vivo al Maradona il gol contro l’Atalanta, o a chi era a Sassuolo il 17 febbraio 2023, a chi era allo stadio per la partita di Champions contro il Liverpool o ha visto dal vivo il gol vittoria del febbraio scorso contro il Verona. Solo alcuni dei momenti iconici che ne hanno segnato le partite in maglia azzurra, ma la giostra Kvaratskhelia offre spettacolo in continuazione. Eppure il talento del nuovo George Best, come lo hanno definito Josè Altafini e Francesco Repice (due che di calcio ne capiscono parecchio), in Italia non viene per nulla tutelato. Anzi.

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Gli 80 falli subiti nella passata stagione rendono bene l’idea del trattamento che gli viene riservato in ogni partita. Continui falli tattici, spesso molto violenti. Atteggiamento ampiamente tollerato dalla classe arbitrale quasi come se per fermare Kvara tutto fosse lecito. 

E’ emblematico quanto sta accadendo in questo inizio stagione. Ad esempio, a Verona, prima di campionato. Pronti via e Dawidowicz colpisce il georgiano alla testa. Marchetti fischia il fallo ma senza estrarre cartellini. Il Var (Marini e Doveri) non interviene, nonostante siano evidenti la cattiveria e la vigoria con la quale il difensore del Verona colpisce il georgiano che alla fine dei 45′ dovrà lasciare il campo.

Settima giornata. Al Maradona si gioca Napoli-Como. Partita bellissima viziata però all’inizio da un fallo violento di Dossena su Kvaratskhelia. Il difensore ospite colpisce il georgiano al volto con un pugno. L’arbitro Sozza non fischia neanche fallo, le immagini ci sono e sono chiare ma il Var (Abisso e Irrati) non interviene. Due colpi al volto, due interventi particolarmente cattivi, che si sommano ai calci, le spinte e le trattenute che il 77 del Napoli subisce inevitabilmente in ogni partita. E non parliamo dei rigori negati all’attaccante del Napoli che meriterebbero approfondimento a parte.

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Tutto in linea con il grave precedente dell’aprile del 2023, il pugno che il difensore della Juve Federico Gatti aveva assestato alla tempia di Kvaratskhelia. Episodio visto e rivisto in tutte le trasmissioni, condannato da tutti ma ignorato in campo dall’arbitro Fabbri, dal guardalinee e dal Var (Aureliano e Pezzuto).

Appare evidente allora che non sarà la classe arbitrale a tutelare questo straordinario patrimonio del calcio italiano fino a che il georgiano giocherà nel nostro campionato. Speriamo ci riescano il Calcio Napoli ed Antonio Conte. Per l’allenatore azzurro così la missione in questa stagione diventa duplice. Come il Capitano John Miller del famoso film di Steven Spielberg doveva con i suoi soldati combattere i nazifascisti e al tempo stesso portare in salvo l’ultimo dei fratelli Ryan, così Conte dovrà raggiungere l’obiettivo della qualificazione Champions (e magari lottare fino alla fine per lo scudetto) ed al tempo stesso salvare il soldato Kvara. 

 

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(Foto: DepositPhotos)

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