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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Spezia Salernitana: Il più bello dei mari

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D'Angelo Spezia
Tempo di lettura: 2 minuti

Allerta Spezia. I pericoli vengono dall’alto. Questa volta non c’entra nulla il meteo, bensì le palle che piovono nell’area avversaria.

Tredici goal su quattordici da fermo o sugli sviluppi da calcio da fermo. Anche le statistiche sembrano assumere i connotati da sceneggiatura da film, o meglio, da nuovo principio filosofico pallonaro.

Pitagora

Parafrasando Pitagora: date agli aquilotti un angolo da battere e ti solleveranno il mondo. Soleri in rovesciata e Bertola di testa: queste le nuove iscrizioni da scolpire sulle colonne di questo meraviglioso tempio che mister D’Angelo sta costruendo. In realtà lo Spezia non è solo corner, faremmo un torto alla verità se dicessimo solo questo.

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Tutti per uno

Gli avversari tutti fanno fatica ad affrontare la squadra sprugolina. A farne le spese, questa volta è stata la Salernitana degli ex Verde e Maggiore. Tutti i giocatori spezzini pressano per recuperare la palla con raddoppi continui e dimostrando ancora una volta compattezza nella fase difensiva. Le tre linee sempre strette e vicine, ma senza mai far barricate.

Il catenaccio non abita qui. Il possesso palla, che a volte viene lasciato agli avversari, è in realtà un’arma tattica alternativa per colpire in contropiede. Le azioni manovrate non mancano, ma niente calcio associativo. Niente tichitaca, solo calcio in verticale, passando attraverso i piedi efficaci di Salvatore Esposito e le aperture per i quinti.

La cosa che però colpisce è che non ci sono variazioni di resa tra titolari e riserve. Chi subentra ha la stessa efficacia di chi esce. Il merito di questo è del mister D’Angelo che ha saputo creare un gruppo unito, dove tutti si sentono importanti e dove tutti riescono a dare il loro contributo.

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Il più bello dei mari

La rotta che è stata presa sembra suggerire qualcosa di meraviglioso e di più succulento di una salvezza anticipata. Al tempo che resta da qui a maggio, il potere di distribuire premi e medaglie.

A noi tifosi, il sogno di ambire alla felicità, dal momento che, come disse un famoso poeta – Hikmet -, “Il più bello dei mari è quello che non abbiamo ancora navigato”.

(Foto: Depositphotos)

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