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Angolo del tifoso

ANGOLO AVELLINO – Avellino – Messina 6 a 0,i lupi realizzano un’altra goleada

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Avellino
Tempo di lettura: 3 minuti

L’Avellino tritura tra le mura amiche il Messina e chiude l’incontro vincendo 6 a 0 e portando a casa un’altra goleada e il quarto clean sheet di fila.

La risalita continua e gli uomini di Biancolino sono ora al terzo posto a sole due lunghezze dal Cerignola e a meno sei dalla capolista Benevento (vittoriosa quest’oggi per 1 a 0 nel derby contro la Casertana al Vigorito).

Il mister ieri nella conferenza stampa di presentazione della gara era stato chiaro: “questa squadra deve avere due anime; quella che sbrana le partite con grinta e qualità, e quella che soffre ma con tenacia e concentrazione porta a casa il risultato. L’una senza l’altra non esiste”.

Sembrano essere proprio le capacità da mentalizzatore del pitone quelle che hanno dato il via alla svolta attuale, e i dettagli che emergono nel rettangolo di gioco sono più legati al diverso linguaggio del corpo, all’affinamento di un gruppo valido e alla consapevolezza dei propri mezzi, che ad una crescita degli interpreti o ad un modulo innovativo e vincente.

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Perchè ad essere onesti intellettualmente, non si può non evidenziare che il lavoro di preparazione di mister Pazienza, e quello di mercato di Perinetti, hanno portato al racconto di oggi.

Il calcio è irrazionalità, spesso mi piace ricordarlo, e forse anche in questo assioma si può sintetizzare questo improvviso cambio di passo.

Giocatori come Palmiero o Sounas non li scopriamo oggi, ma l’evoluzione mentale che hanno avuto nell’ultimo mese è sintomo di un click che ha coinvolto tutto il gruppo.

Oggi all’uscita di un imprescindibile D’Ausilio, ormai sempre attenzionato con le maniere forti dagli avversari, l’Avellino ha creato altri 3 goal sfruttando la qualità di Tribuzzi e Liotti, due che se non vengono messi in discussione, possono portare prestazioni monstre in una divisione tecnicamente modesta come la Legapro.

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Anche la prova di Chicco Patierno, oggi nuovamente autore di una doppietta, ha qualcosa a che fare con l’irrazionale.

Il giocatore sta male da mesi per sua stessa ammissione, ha passato tutta l’estate a fare riabilitazione saltando tutta la fase di preparazione.

Ad oggi ancora non si allena durante la settimana per concludere le cure, ma poi gioca 95 minuti traccheggiando sulla linea del fuorigioco costantemente ma risultando letale come nella giocata del 6 a 0 quando prima della linea di centrocampo serve un compagno con la spalla e si invola verso la porta per raccogliere il cioccolatino servito da Liotti e spedirlo alle spalle del portiere.

Merita una menzione anche la partita di Raffaele Russo, anche lui autore di una doppietta ma soprattutto spina nel fianco costante della difesa peloritana. Il ragazzo è in crescita costante e ormai insidia realmente Gori per il posto da titolare.

Questa squadra insomma, fa davvero paura, e se una volta era vero il concetto che chiunque ci giocava contro avrebbe provato a fare la partita della vita, ora è vero anche il concetto che giocare bene contro i lupi è impresa complicata e a volte, vedi oggi, semplicemente impossibile.

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Il tour de force dell’Avellino è solo all’inizio, mercoledì si va a Trapani, banco di prova tosto e insidioso, ma l’umore è a mille e la rincorsa ancora non è completata.

IL TABELLINO

Marcatori: De Cristofaro 19′, Enrici 30′, Russo 44′, 56′, Patierno 73′, 90+2′.

AVELLINO: Iannarilli, Cancellotti, Rigione (61′ Cionek), Enrici, Frascatore (67′ Liotti), De Cristofaro, Palmiero (67′ Armellino), D’Ausilio (54′ Tribuzzi), Sounas (61′ Gori), Russo, Patierno.

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A disposizione: Marson, Benedetti, Llano, Solaro, Toscano, Mutanda, Arzillo, De Michele, Campanile.

All.: Biancolino.

MESSINA: Krapikas, Salvo, Manetta, Rizzo, Ortisi (46′ Morleo), Frisenna (71′ Di Palma), Anzelmo (46′ Ndir), Garofalo, Petrungaro (71′ Mamona), Luciani (85’ Re), Pedicillo.

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A disposizione: Curtosi, Lia, Anatriello, Marino, Adragna, Mameli.

All.: Modica.

Ammoniti: Frisenna (M), Di Palma (M), Manetta (M), Russo (A).

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Arbitro: Gabriele Sacchi di Macerata

(Foto: DepositPhotos)

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