Napoli
Marolda: “Lukaku troppo sacrificato in un Napoli monotematico”
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto Francesco “Ciccio” Marolda, del “Corriere dello Sport“
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto Francesco “Ciccio” Marolda, del “Corriere dello Sport”
Di seguito le sue parole:
Contro il Lecce partita difficile ma che il Napoli ha portato a casa grazie ad un gol di Di Lorenzo. Che Napoli è stato, secondo te?
“Ti direi che sono molto in difficoltà. Perché devo parlare bene di una cosa che mi piace poco: come fai a parlare male di un Napoli che è primo in classifica. Coi numeri che ha. Vince partite di seguito, tranne la prima, che apparteneva al campionato scorso. Anche alla squadra del campionato scorso. Perché non c’erano i nuovi. Poi, invece, ha cominciato una nuova stagione, con gli altri che arrancano e sono costretti già ad inseguire un Napoli che non può più nascondersi in quanto ad ambizioni. Ecco: non potrei assolutamente parlare male del male. Ne devi parlare bene. Anzi: benissimo!
Se mi chiedono “Il Napoli ti piace?” rispondo: “No!” Diciamo che questo Napoli non mi esalta. Però mi rendo conto che io sono ancorato ancora ad un vecchio concetto. E credo sia anche il migliore: per vincere, la strada più semplice, che è anche la migliore e meno contorta, è quella di giocare almeno bene. Però c’è poco da fare: noi abbiamo cambiato filosofia. E ce n’era bisogno. Siamo passati, in pochissimi mesi, dalla filosofia della grande bellezza alla filosofia del risultato che costringe gli altri ad inseguirti. Mentre il Napoli insegue non solo il primato, ma insegue anche i soldi che sono legati alla qualificazione in Champions e che servono come il pane al Napoli che ha investito tantissimo quest’anno.”
Alla fine del campionato conterà solo chi avrà vinto, non anche chi avrà giocato bene: in questo aspetto è già il Napoli di Conte? E’ questo il Napoli che Conte ha in mente?
“Questo è il calcio che Conte ha sempre nella mente. Non lo ha fatto solo nel Napoli, ma anche nelle altre squadre dove è stato. Io non credo che Conte, tornando a casa, si metta davanti allo specchio a fare i salti di gioia per il gioco. Ma ne fa tantissimi per il risultato. C’è poco da fare: a lui interessa il risultato. Da ora in avanti anche a noi dovrà interessare soltanto il risultato.”
A chi gli contestava di aver giocato una gara “sporca“, Conte ha prontamente risposto che il Napoli ha giocato e vinto una gara difficile e non semplice da portare a casa. Possiamo paragonare Conte ad un Allegri di turno, che si contentano solamente del risultato indipendentemente da quello che accade oppure possiamo tracciare una linea di demarcazione tra una squadra, quella di Allegri, settata per lasciare autonomia ai calciatori nella fase offensiva alla loro fantasia oppure Conte qualcosa di propositivo prova comunque a farlo? Anche se fosse solo la “palla sull’attaccante”, il Lukaku di turno?
“Adesso mi stai provocando! (ride ndr). Premetto: bravissimo Napoli, bravissimo Conte, bravissimi tutti! Premesso questo: questo Napoli, con la qualità che ha, anche nei singoli, non è precluso giocare meglio e vincere senza troppi patemi. Come sta succedendo un pò troppo spesso. Non è precluso gestire meglio la partita, già dal primo minuto. E, magari, non consegnarci agli avversari almeno per un tempo. Come sta capitando troppo spesso: ti consegni all’avversario nel primo tempo, ma poi devi fare qualcosa nella ripresa. Io credo che la qualità di questo Napoli sia ottima e che possa giocare meglio.
Per quanto riguarda Lukaku: io credo che il belga sia il più sacrificato in questo Napoli. Non credo che il Napoli abbia speso 30 Milioni e abbia preso Lukaku per fargli fare il muro sul quale va a sbattere il pallone per poi tornare indietro. E’ un attaccante dalle grandissime qualità. Ha fatto gol in tutti i modi. Dimmi quanti palloni e quanti cross ha avuto Lukaku. Io credo nessuno. Forse uno o due. Credo che il Napoli sia troppo monotematico nel suo gioco. Lukaku è troppo spalle alla porta. E spesso è vittima di avversari fisicamente forti. Mentre, invece, apre poco sui lati. Arriva poche volte a mettere palloni alti in area di rigore. Non a caso anche contro il Lecce si è cominciato a vedere qualcosa quando il Napoli ha aperto il gioco e Neres è andato anche sul lato per mettere qualche pallone.”