Milan
Avv. Vinci: “Conte non sarebbe mai potuto arrivare al Milan: vi spiego il motivo”
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto l’avvocato Paolo Vinci di 7gold
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto l’avvocato Paolo Vinci di 7gold
Di seguito le sue parole:
Il Milan aveva davvero la possibilità di far giocare o di spostare la gara col Bologna?
“Sì, aveva la possibilità se avesse avuto un peso “Politico”, più forte. Un peso più importante in Lega. Un peso che in questo momento questa società non ha. Non ha perché, come tutti i fondi stranieri, che poi sono americani sostanzialmente, non hanno questa capacità e questo carisma ovviamente. Il duo forte, molto più forte, più che altro di Lotito che è un riferimento al deus ex Machina di questa vicenda e che ha imposto questa situazione e che io condivido da un punto di vista umanitario. Perché mi sembra giusto, anche da un punto di vista sociale, vista la disgrazia succeduta in Emilia, a Bologna.
Mi sembra giusto non giocare. Solo che la decisione non doveva essere presa poche ore prima, ma doveva essere presa già da Lunedì, quando il periodo di calamità era già esaurito. Come sempre, in Italia, non vengono assunte decisioni tempestive. Non vengono assunte decisioni Nazionali logiche. Si creano dei precedenti che possono essere pericolosi. Più che altro c’era un errore: il Sindaco non può decidere per il Prefetto. Quindi il Prefetto ha ratificato successivamente, dando legittimità a quello che aveva detto il Sindaco. Ma non era competente il Sindaco a fare questo.”
Se avessero spostato in altro luogo, mettendo la partita in chiaro e dando la possibilità di seguirla, si sarebbe giocata nella stessa giornata. Sarebbe stata una cosa giusta, con una calamità in atto, prendere una decisione del genere senza falsare in linea potenziale il prosieguo:
“Purtroppo si va a sbattere contro i “poteri forti” televisivi. Quindi inevitabilmente si è stati costretti a prendere una decisione che accontenti tutto e tutti. Forse non il Bologna. Però accontenta il calcio italiano. Anche se si crea un precedente particolarissimo. Anche se ci sono dei dubbi per la partecipazione alla Champions delle due squadre, potrebbero recuperare la gara il 25 di Febbraio.”
Da un punto di vista “umanitario” è giusto lo spostamento della gara anche se, dopo tanto tempo e, addirittura dopo un’altra sessione di mercato, si potrebbe falsare la gara:
“Da un certo punto di vista il concetto “umanitario” può accontentare tutto e tutti. E può evitare problematiche di qualsiasi natura.”
Per quanto riguarda Milan-Napoli, qual è lo status di forma di una squadra che ha rubato titoli, per una sorta di “inquietudine” di spogliatoio malcelata anche dallo stesso tecnico Fonseca?
“Il Milan è una squadra che ha molti infortuni. Mancheranno 4 giocatori. Due a causa di infortuni: Abrham e Gabbia; altri due per squalifica (Reijnders e Theo Hernandez ndr). Sono assenze pesanti. Oltre a considerare la lungo degenza di Bennacer. Ma al di là di tutto, il Milan ha una rosa che può sostituire ampiamente questi giocatori. Dall’altro lato anche il Napoli ha l’assenza di Lobotka, se non sbaglio. Che è un’assenza pesante anche quella. Essendo la mente, anzi il fosforo, di quel centrocampo. Rappresenta il mediano-metodista di una volta. L’uomo fondamentale.
Diciamo che non bisogna pensare alle assenze, ma bisogna pensare a giocare la partita. A vivere la partita tranquillamente e a gestirla tranquillamente senza problemi. E’ una partita da vedere: sono felice di essere accreditato a San Siro per poter fare anche le interviste. Perché ritrovo Conte che è una persona che conosco molto bene. Sono originario di Lecce. Lo conosco bene da sempre. Conosco anche la famiglia. E conosco bene anche la tradizione calcistica che ha quest’uomo. So che può lasciare il segno e che può sopperire a tante situazioni.
Secondo me l’Inter ed il Napoli lotteranno per lo Scudetto. L’ho detto più volte, anche nella mia emittente. Il Napoli sta prendendo un vantaggio prezioso che è chiamato a confermare a San Siro. Tutti aspettano il Napoli al varco con le tre partite famose, le due volte a San Siro con Milan e Inter, inframmezzati dall’incontro con l’Atalanta. Se il Napoli supera questo periodo, e può superarlo, e se dovesse confermarsi, e se dovesse fare anche “solo” 5 punti in queste partite, diventerebbe, secondo me, la candidata più autorevole, insieme con l’Inter, per lo Scudetto. Le altre le vedo lontane mille miglia.”
Il Milan pre Fonseca aveva pensato ad Antonio Conte per affidargli un progetto tecnico di un’annata che doveva essere sicuramente diversa da come è iniziata. All’inizio si è parlato tanto riguardo Fonseca di una instabilità, anche per l’andamento dello spogliatoio. Si era fatto un paragone con il Garcia dello scorso anno a Napoli. In che situazione si trova adesso Fonseca: è al sicuro dopo la vittoria in Champions o c’è la possibilità, ancora, di non sedere più su quella panchina?
“E’ possibile che un Sarri, un Allegri prendano il posto di Fonseca. C’è sempre questa possibilità. Però credo che Conte non sarebbe potuto venire al Milan perché la società non voleva un allenatore-manager. Voleva un allenatore che non gestisse il portafoglio degli azionisti del fondo. Voleva semplicemente che ci fosse uno “Yes Man”. Sia Pioli lo era, sia lo è, maggiormente, anche Fonseca. Allo stesso modo di Pioli.
Quindi non era possibile Conte. Il progetto di Conte sarebbe stato un progetto molto diverso: magari con questi giocatori potevano andargli bene anche due o tre acquisti. Il solito Lukaku e, magari, qualcun altro. I soliti “aficionados” da prendere. E la società non era d’accordo assolutamente. Ne abbiamo discusso molto, ne abbiamo parlato anche a Milanello. Abbiamo parlato moltissimo di questo. La ragione fondamentale e principale sta nell’intervista rilasciata a noi giornalisti da Ibrhaimovic la scorsa estate. A giugno quando stava per arrivare Fonseca. Dopo che i tifosi avevano rifiutato Lopetegui. Per andare ad ammansire i tifosi, era andato Ibra a fare un’intervista e a dire che Fonseca era l’uomo giusto. Sapevamo che mentiva perché l’uomo giusto non era Fonseca, ma sarebbe stato un uomo come Antonio Conte. O Tuchel. Un allenatore con questo livello di personalità. Non conciliabile con i progetti della società. “