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Crisi Roma: Una polveriera giallorossa
La Roma è una squadra in piena crisi, con tensioni interne e una gestione che lascia i tifosi senza risposte e senza prospettive chiare. Le recenti dichiarazioni di Ivan Juric rivelano una situazione esplosiva all’interno dello spogliatoio, dove i confronti tra giocatori e staff tecnico sono diventati accesi, con scontri verbali e faccia a faccia intensi.
Questa condizione di alta tensione si sviluppa sullo sfondo di una proprietà distante, con la famiglia Friedkin negli Stati Uniti, lontana dalle dinamiche cittadine e dalla percezione reale dei malumori che serpeggiano tra i tifosi.
Juric, uomo solo al comando
Juric si trova solo nella gestione della squadra, a dover fronteggiare il peso della situazione senza il supporto di una dirigenza presente e attiva. Oltre a dover mediare tra una proprietà lontana e un direttore sportivo, Florent Ghisolfi, con cui la comunicazione non è sempre agevole, il tecnico deve anche colmare l’assenza di un CEO, figura rimasta vacante dopo l’addio di Lina Souloukou. La mancanza di una gestione solida lascia l’allenatore giallorosso a fronteggiare da solo le pressioni interne e le difficoltà sul campo.
La Roma ha bisogno di stabilità: le mosse necessarie
Per risollevare il progetto Roma, la società deve agire in fretta con una strategia chiara. La priorità è la nomina di un nuovo CEO, una figura esperta delle dinamiche del calcio, capace di interagire con gli organi decisionali del club e di garantire una guida forte. Non è necessario scegliere una figura già nota nel mondo calcistico, ma è fondamentale che sia preparata su questioni di Fair Play Finanziario e normativa, e capace di dare stabilità al club.
In parallelo, la Roma avrebbe bisogno di un nuovo direttore sportivo che conosca bene la realtà giallorossa, padrone delle lingue e in sintonia con l’allenatore. Serve un volto sempre presente a Trigoria, che possa essere il ponte tra allenatore, giocatori e proprietà. Questo ruolo potrebbe eventualmente preparare un terreno per il ritorno di figure storiche come Daniele De Rossi, una prospettiva che potrebbe riavvicinare la tifoseria al club.
Al di là della partita contro il Torino, i Friedkin devono compiere scelte decisive che vadano oltre il risultato immediato. Se serve, sarà necessario fare un passo indietro, chiedere scusa, e lavorare su un progetto duraturo e solido, anche a costo di operare cambiamenti impopolari.
(Foto: DepositPhotos)