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TARGET – Genoa, genio e sregolatezza: Balotelli è tornato

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Balotelli
Tempo di lettura: 3 minuti

Genio e sregolatezza, una definizione che ben calza Mario Balotelli, uno dei giocatori più discussi dell’ultimo decennio.

Tra l’indiscutibile talento e le scelte certe volte discutibili, Mario Balotelli è stato al centro delle voci fin dal suo esordio nel 2007.

In questo articolo andremo a rivedere un po’ le tappe della carriera di Balotelli, fino alla sua nuova avventura: il Genoa.

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Inter, esordio e addio

Mario Balotelli esordisce tra i professionisti con la maglia dell’Inter, nel dicembre 2007, contro il Cagliari. Pochi giorni dopo va addirittura a segno, con una doppietta contro la Reggiana.

Le aspettative su di lui sono subito altissime e lui, nei primi tempi, le rispetta, divenendo subito parte integrante delle rotazioni della squadra nerazzurra.

Celebre è una sua altra doppietta, nel gennaio 2008, sempre in Coppa Italia, contro la Juventus.

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Anche nella stagione successiva con Mourinho è al centro del progetto: gol ma anche qualche colpo di testa, come quello che lo porta alla squalifica per insulti a Panucci.

La sua avventura si conclude con un po’ di acredine: la maglia gettata a terra con rabbia dopo ol Barcellona, il calcio subito da Totti in finale di Coppa Italia e un triplete comunque festeggiato.

Premier League e Milan

Dopo l’Inter, Balotelli ritrova l’allenatore che lo aveva fatto esordire, Roberto Mancini.

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Al Manchester City continua a rendere alla grande, con 30 reti nelle due stagioni con la maglia dei citizens e la conquista della storica Premier League.

Nel gennaio del 2013 torna in Italia, con la maglia del Milan, che trascina, in un momento complicato, fino alla Champions League.

La stagione successiva, seppur positiva a livello statistico per Balotelli, non lo è per il Milan, e così nell’agosto 2014 vola a Liverpool.

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C’è poco da dire sulla sua avventura ad Anfield: 28 presenze e 4 gol, poco da segnalare.

Lo stesso per la stagione successiva, che lo vede tornare in prestito al Milan, con risultati ben più negativi.

Francia

Da quel momento, Balotelli si trasferisce in Francia, dove resterà fino al 2019.

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Ottiene ottimi risultati, almeno a livello personale, prima con il Nizza e poi con il Marsiglia.

76 presenze e 43 gol con il Nizza, che gli valgono la chiamata del Marsiglia.

Passa solo sei mesi al Velodrome, siglando comunque 8 reti in 15 presenze.

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Brescia e Monza

Balotelli torna nuovamente in Serie A, stavolta con la maglia della squadra della sua città, il Brescia.

Anche qui Balotelli va un po’ a intermittenza, segnando 5 reti in 19 partite, senza riuscire a salvare le rondinelle.

Il passo successivo lo vede scendere di categoria, in Serie B, rispondendo alla chiamata del Monza di Berlusconi e Galliani.

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Anche qui Balotelli va a intermittenza, segnando 6 reti in 14 presenze nei sei mesi in Brianza, riuscendo però a portare i brianzoli solo ai playoff, persi contro il Cittadella.

Turchia e Sion

Se le prime parti della carriera di Balotelli erano abbastanza note, magari qualcuno si è perso dov’è andato post Monza.

L’ex Inter e Milan è andato innanzitutto alla corte dell’attuale ct della Turchia, Vincenzo Montella, all’Adana Demirspor.

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56 presenze e 26 reti in 3 stagioni, alternate da un’avventura in Svizzera, al Si0n, dove nonostante 6 reti non riesce ad aiutare gli elvetici a centrare la salvezza.

Ora il Genoa

E adesso, dopo alcuni mesi, Balotelli è tornato.

L’attaccante italiano vola a Marassi, pronto a dare una mano ad un Genoa in difficoltà, sia con i risultati che a livello organico, con tanti infortuni che non hanno di certo aiutato la squadra di Gilardino.

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Poco c’è da dire riguardo quale sarà la sua posizione.

Potrà alternarsi con Pinamonti oppure formare una coppia d’attacco con l’ex Sassuolo, con il compito di portare gol e punti importanti in una corsa salvezza che sarà serrata.

Basterà Balotelli a far ripartire i rossoblù?

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(Foto: Depositphotos)

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