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Tre cose su….Benevento – Turris

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Benevento
Tempo di lettura: 3 minuti

Pezzi sulla scacchiera, quanti ne volete dopo la vittoria di misura e in rimonta, di ieri sera, del Benevento sulla Turris che regala ai giallorossi il primo vero allungo in classifica sulle inseguitrici.

Cinici, senza paura, a viso aperto e con grande intensità corale, i corallini hanno messo in difficoltà la squadra di Auteri. Che è venuta fuori perchè ha un arsenale d’attacco spaventoso.

Il motto di una volta del “primo: non prenderle”, è diventato “primo: segnare e poi si vede”. Ma è una linea direttrice che può durare e arrivare fino in fondo?

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Mancano torri

E’ il difetto maggiore del Benevento dall’inizio della stagione: specie su palle inattive e su cross o assist mirati in mezzo, i giallorossi vanno in sofferenza, in bambola, s’incantano, si confondono. In fase offensiva danzano tra le linee, creano e segnano.

In fase difensiva, qualcuno sugli spalti “ci lascerà il cuore”, prima o poi: molto traballante, balbettante, farfugliante, si teme sempre possa crollare ad ogni affondo. E, quando le cose vanno bene e tutto gira e funziona là davanti, non c’è da temere qualche sbavatura in più là dietro.

Ma potrà capitare, umanamente e legittimamente, una giornata no nel reparto migliore (al momento mostruoso con quegli uomini adatti ad uno schema perfetto e quella tattica adattata alle caratteristiche di Acampora, Lamesta e Manconi alle spalle di un Perlingieri che fa salire la squadra, ma che scende anche per darle una mano).

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E allora come se la caverà la difesa con pochi anticorpi e armature affinate sotto i colpi di vento degli avversari? Il mercato di gennaio potrebbe riservare una pesca miracolosa per acquistare quel difensore prestigioso, esperto di C o anche di B, che occorrerebbe non solo da un punto di vista squisitamente tecnico in campo, ma anche per dare sicurezza al reparto e tra i reparti. La questione è proprio questa.

L’aspetto difensivo del Benevento lascia troppo a desiderare e se una volta, due, tre, quattro, sono i pedoni a dare scacco matto al re, potrebbero iniziare dolori di pancia. Ma perché stare male, quando qualche rimedio lo si potrebbe adottare? Auteri su quest’aspetto sembra essere meno pessimista perché conta sulla solidità e sulla crescita della squadra.

Ma subire gol, più o meno, nello stesso modo suona un campanello d’allarme da tenerne conto per il prosieguo della stagione. A Nocerino della Turris, forse, non è sembrato vero di ricevere così facilmente quel passaggio vincente dal proprio compagno di squadra Boli.

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Torre contro Torre

Non hanno nulla contro, nemmeno le rispettive città, quella da cui prende il nome la Turris e quella di origine del giustiziere che ha impedito si toccasse il cielo, per loro traballante, con un dito. Era per Pier Mario Perlingieri, di anni 18, anche un “derby delle torri”, diciamo.

E’ maturato moltissimo e, oltre ad aver realizzato una doppietta decisiva e anche di pregevole fattura che fa rimbalzare il Benevento a +4 sul Cerignola, +6 su Monopoli e Giugliano e +7 sull’Avellino, per la prima fuga, sta diventando un vero leader: ha ribaltato il match prima sovrastando e poi calibrando un perfetto sinistro all’angolo.

E’ la seconda doppietta per lui, la prima veramente decisiva con un gol di testa che non è proprio la specialità della casa. Seconda doppietta che lo proietta a quota 5, come primo marcatore della stagione giallorossa insieme a Manconi. Ci voleva una torre di Torre per avere meglio di un’altra Torre.

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Occhio ai pedoni

Pedoni, non passanti. Pedoni che potrebbero ricoprire un ruolo nella scacchiera, e finanche diventare re e regine. Ma, al momento, sono ai piedi della Strega. E, in un’analisi oggettiva, attualmente, il Benevento merita di stare sul trono.

Ne ha vinte più di tutte (9 le vittorie), segna come se non ci fosse un domani (29, fin qui, le reti realizzate, la seconda, Audace Cerignola, ne ha fatte ben 10 in meno), seconda miglior difesa nonostante qualche disorientamento (8 le reti subite in 13 partite), una differenza reti che è di +14 dal Cerignola. Numeri che iniziano a plasmare la realtà che solo il Benevento può spaventare il Benevento e tra 6 gare terminerà il girone d’andata. Ma, occhio alla crescita delle altre.

Una su tutte, l’Avellino, che ha rimontato il gap iniziale e s’è riportata sotto ed è l’unica a mantenere il confronto in termini offensivi con 25 reti realizzate. L’Audace Cerignola è un pò più sopra degli irpini perchè ha perso una gara in meno e, al di là dell’ultimo pareggio interno contro il Crotone, è lanciatissima. Monopoli e Giugliano sono assai insidiose e clienti non semplici da domare. Ci sarà da divertirsi in questa prima volata invernale.

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(Foto: Depositphotos)

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