Atalanta
Dionigi: “Lukaku da quando è arrivato, ha cambiato il Napoli in meglio”
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto Davide Dionigi, ex attaccante del Napoli ed allenatore
Ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione sportiva “Bordocampo“, è intervenuto Davide Dionigi, ex attaccante del Napoli ed allenatore
Di seguito le sue parole:
In tanti stanno parlando, anche male, di Romelu Lukaku: dicono che non è in forma, dicono che poteva fare molto di più contro l’Atalanta: mi viene in mente Trevisani, Materazzi, Giuseppe Pastore che hanno commentato. Ma qual è la verità su questo centravanti? E’ davvero poco in forma?
“Lukaku è un giocatore che da quando è arrivato a Napoli ha cambiato il Napoli. Nel senso che il Napoli ha cominciato a fare risultati. Se vi ricordate, all’inizio, Conte, giustamente, si lamentava di non avere quel tipo di giocatore per il suo gioco. Da quando è arrivato, il Napoli ha sviluppato gioco, anche se Lukaku non ha fatto tantissimi gol. Per me è stato determinante. Secondo me è semplice: paga ancora la condizione atletica. Perché essendo arrivato in ritardo e, per mettersi al pari della condizione, per il lavoro di Conte che tutti sappiamo essere un lavoro massacrante, ci vuole un pò più di tempo.
Stiamo parlando di un giocatore che non ha svolto la preparazione in pieno. E’ un giocatore che ha una massa muscolare talmente grande che per entrare in forma, al 100%, ci vuole un pò. In più dobbiamo tener conto che ha sempre giocato. Quindi doveva giocare, doveva lavorare e aveva poco tempo per entrare in forma. La spiegazione per me è questa.”
Molti fanno l’errore di giudicare un attaccante solamente attraverso il numero di gol, il potere di un attaccante che, lì davanti, ti cambia la squadra è proprio quello di dare assetto tattico alla squadra che fino a quel momento non ne aveva. In virtù di quelli che analizzano Lukaku al millimetro, avevano idea di cosa significhi mettergli accanto una spalla, visto che qualcuno lo ha sottolineato? E’ stato detto che soffriva la mancanza, per esempio, di un Lautaro o di un Dybala. Ma il Napoli lo ha preso per dare spazio alle frecce che ha sui lati che sono Kvara e Politano o Neres:
“Certo. Lui, infatti, è stato preso proprio per favorire l’inserimento degli esterni, dei trequartisti, delle mezzali e dei mediani. Io penso che da quando è arrivato Lukaku ne hanno tratto beneficio tutti quelli che sono di fianco a lui e giocano a fianco a lui. E’ normale perché ti accentra il gioco: si poggia molto su questo vertice. Conte è noto per giocare su questi vertici, queste boe. Lui fa gioco. Ma poi è normale: con Lautaro stiamo parlando di un fenomeno come caratteristiche. Però io non vedrei tutto questo allarmismo.
Cioè vedrete Lukaku quando troverà la condizione. Perché, ripeto, ha Kili e ha massa. E’ uno di quei giocatori che lo vedi che ancora non è brillante. Ma per ritrovare la brillantezza, quel tipo di giocatore, con quella massa, ci vorrà ancora un pò per arrivare al top. Però già così il Napoli ha svoltato.”
Domenica alle 20.45 Lukaku tornerà a San Siro contro la “sua” Inter: potrebbe essere questa l’occasione per rivedere un Lukaku, anche se non al top fisicamente perché ci vorrà del tempo, con voglia e con fame di far male all’avversario?
“Assolutamente sì! Le motivazioni saranno ancora di più. Lui farà di tutto per fare una grande partita contro la sua ex squadra. Quindi può servire per sbloccarlo: un gol gli darebbe ancora più fiducia. Però io penso che Lukaku, oggi, sappia benissimo in che realtà sia e cosa chiede a lui l’allenatore. Sa che il gol non è un problema per l’allenatore, se lo fa o no. Perché Conte è un allenatore che vede sempre il gioco di squadra. Poi non va a fossilizzarsi sul gol di più o di meno del suo centravanti che non verrà mai messo in discussione. Quindi piano piano. Ma, come giustamente dici tu, potrebbe essere un punto di svolta.”
L’Inter col Venezia ha vinto di misura, in coppa ha vinto di misura e con fortuna. Domenica sera contro il Napoli che Inter sarà?
“E’ un’Inter che si gioca tanto: sbagliare contro il Napoli sarebbe un colpo. Non un colpo di grazia. Però sarebbe dare un segnale forte al campionato. Non è una partita semplice. Paradossalmente l’affronta meglio il Napoli anche se davanti. Perché sa che gioca contro la favorita. Contro la candidata allo Scudetto. Quindi, secondo me, ha più da perderci l’Inter che il Napoli, in una eventuale sconfitta. Però non dimentichiamo che l’Inter è una squadra forte. E’ vero, come dici tu, che in Coppa ha vinto, un attimino, con un pizzico di fortuna. Ma ha una rosa a livello italiano che, forse, non ha nessuno.”
A proposito di questo, l’Inter è molto simile all’Atalanta di Gasp nel gioco e nella tattica, Antonio Conte ha avuto l’Atalanta il week end scorso: credi che il mister l’abbia preparata in modo diverso? In modo leggermente più vincente?
“Tra l’Inter di Inzaghi e l’Atalanta qualcosina cambia, secondo me. L’Atalanta è una squadra che gioca a uomo a tutto campo. Ti dà questa pressione forte. L’Inter è una squadra, casomai, un pò più attendista. Ma con la qualità dei giocatori, poi, ti fa male. Io penso che la partita che il Napoli ha fatto con l’Atalanta, Conte abbia fatto bene a dire che sono nettamente più forti, in questo momento. L’aveva preparata in un modo. Però non gli è riuscita bene come nelle altre occasioni. Però bisogna dire la verità: l’Atalanta l’aveva preparata bene e ha meritato di vincerla. Contro l’Inter, io credo, che preparerà una “partita alla Conte”, tatticamente perfetta. Secondo me anche lui ha voglia di sfoderare una prestazione importante.”
Atalanta che continua a vincere: anche in Coppa è andato a vincere sul campo dello Stoccarda. A vincere e convincere. Ma riesce sempre a mettere in campo forze fresche, vedi Zaniolo che entra e fa gol. L’Atalanta può annoverare una rosa competitiva. Può essere una delle candidate al titolo?
“Sì. Per me sì. La squadra è matura. Ha tanti anni di lavoro. Hai detto il pensiero giusto: ha una rosa competitiva. Gasperini fa un gioco dispendioso. Ha bisogno di 24 titolari. E che siano anche forti. Oggi ha una rosa competitiva. Non dico al 100%. Però può dare fastidio. Per me può provare a lottare per la vittoria finale.”