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Roma: Dopo l’allenatore si prova a chiudere per il CEO

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Friedkin Roma
Tempo di lettura: 2 minuti

Con l’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma, il focus della dirigenza si sposta sulla nomina del nuovo CEO, posizione vacante da quasi due mesi dopo le dimissioni di Lina Souloukou, formalizzate il 22 settembre.

L’attenzione ora è concentrata su alcuni nomi di spicco, sebbene nessuna trattativa sia ancora in fase avanzata.

La candidatura di Giovanni Carnevali, attuale amministratore delegato del Sassuolo, sembra perdere terreno. Al contrario, Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’area corporate dell’Inter, emerge come uno dei favoriti.

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Durante questo periodo di vuoto, i Friedkin hanno vagliato diversi profili, tra cui Claudio Fenucci (Bologna), Marzia Perrelli (Sky Sport), e Alberto Uncini Manganelli, Global General Manager di Adidas Running e grande sostenitore della Roma.

Si prevede che la scelta possa essere ufficializzata entro la fine del mese, portando a una riorganizzazione strategica che dovrebbe dare nuovo slancio alla società giallorossa.

Come giocherà la Roma di Claudio Ranieri

Ranieri, noto per saper modellare le sue squadre in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, potrebbe adottare diversi sistemi di gioco, offrendo due principali alternative tattiche: una difesa a treoppure una linea difensiva a quattro.

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Vediamo come potrebbe evolversi l’assetto della Roma con l’arrivo del nuovo allenatore.

La difesa a tre: Solidità ed esperienza per costruire dal basso

Se Ranieri dovesse optare per una difesa a tre, la squadra potrebbe trarre beneficio dall’esperienza e dalla solidità di un giocatore come Mats Hummels, il quale, affiancato dall’indispensabile Mancini e dal ballottaggio aperto tra Ndickae Hermoso, formerebbe una linea difensiva forte e versatile. In questo schema, Angeliño tornerebbe a ricoprire il ruolo di esterno a tutta fascia sulla sinistra, mentre sulla destra troverebbe spazio Celik o, in alternativa, Abdulhamid, che offre maggiore corsa e dinamismo.

Ranieri, noto per le sue costruzioni dirette, probabilmente opterà per un portiere in grado di rilanciare con precisione, con Svilar quasi certo del posto da titolare. Al centro del campo, la coppia Cristante-Kone garantirebbe equilibrio, mentre Le Fee, se in forma, potrebbe portare ulteriori qualità tecniche e visione di gioco. In attacco, Dybala e Pellegrini continuerebbero a giocare alle spalle del terminale offensivo Dovbyk, formando un tridente creativo e imprevedibile.

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La difesa a quattro: Versatilità e maggior copertura sulle fasce

Se invece Ranieri decidesse di passare a una difesa a quattro, l’assetto difensivo della Roma subirebbe alcune modifiche significative. Mancini rimarrebbe un punto fisso al centro, affiancato alternativamente da Ndicka, Hermoso o Hummels. Le fasce difensive, in questo caso, vedrebbero favoriti Celik a destra e Angeliño o Zalewski a sinistra, con compiti prevalentemente difensivi per garantire una copertura più solida.

Il centrocampo, in questa configurazione, potrebbe vedere l’inserimento di un terzo uomo a fianco di Cristante e Kone, dando così stabilità al reparto e permettendo a Pellegrini e Dybala di avanzare per supportare Dovbyk. In alternativa, Ranieri potrebbe anche abbassare Pellegrini nella linea dei centrocampisti, concedendo spazio a Soule per affiancare Dybala alle spalle della punta e aggiungendo una nota creativa in attacco.

Le prime sfide di Ranieri: Scelta del modulo e adattamento dei giocatori

Ranieri dovrà scegliere l’assetto più adatto a una Roma che necessita di equilibrio e di un’identità tattica chiara. Entrambi gli schemi, infatti, offrono soluzioni interessanti: la difesa a tre garantirebbe maggiore spinta sugli esterni e un approccio più dinamico, mentre la difesa a quattro conferirebbe stabilità e copertura sulle fasce. In ogni caso, la versatilità del tecnico sarà un’arma importante per gestire al meglio una rosa con molti talenti da valorizzare e potenziali da esprimere.

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(Foto: DepositPhotos)

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