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TARGET – Magic moment per la Fiorentina di Palladino

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Fiorentina Palladino
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La Fiorentina di Raffaele Palladino ha cominciato il campionato con il freno a mano tirato.

Le prime giornate hanno visto una squadra ancora in cerca di identità, afflitta da difficoltà difensive e un attacco sterile, alimentando dubbi sulla bontà del progetto affidato al giovane allenatore.

Ma, come spesso accade nel calcio, la pazienza e la coerenza tattica hanno dato i loro frutti, e oggi i viola sono protagonisti di una striscia positiva che li ha rilanciati sia in classifica che nel morale.

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La scommessa vinta: Moise Kean

Tra le chiavi di questa rinascita c’è senza dubbio il recupero di Moise Kean. L’attaccante, arrivato dalla Juventus con un investimento importante ma reduce da una stagione deludente (zero gol), ha vissuto una trasformazione sorprendente.
Il club viola gli ha restituito fiducia e centralità, e Kean ha risposto nel migliore dei modi: gol decisivi, una forma fisica straripante e, soprattutto, il ritorno in Nazionale. Una scommessa vinta, che oggi fa invidia anche ai tifosi bianconeri.

La difesa tra ombre e luci

Non tutto è perfetto: una nota dolente è rappresentata da Pongracic, che ha alternato prestazioni incerte a problemi fisici, lasciando una lacuna al centro della difesa. Ma da questo deficit è nata una piacevole sorpresa: la crescita di Comuzzo, giovane prodotto del vivaio anche lui recentemente chiamato da Spalletti in azzurro.

Il difensore si è guadagnato un posto da titolare con prestazioni di qualità, incarnando quella voglia di emergere che Palladino ha saputo valorizzare.

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Un mercato intelligente

La Fiorentina ha beneficiato anche di alcune operazioni di mercato che, inizialmente, avevano suscitato scetticismo. Adli, Cataldi e Bove – giocatori ceduti rispettivamente da Milan, Lazio e Roma come esuberi – si stanno rivelando pedine fondamentali.

I tre centrocampisti hanno portato qualità, dinamismo e freschezza a un reparto che spesso mancava di equilibrio. Il paradosso? Sarebbero stati utilissimi proprio alle squadre che li hanno lasciati partire.

Il tocco di Palladino

Dal punto di vista tattico, il lavoro dell’ex allenatore del Monza è stato minuzioso. Orfano quasi sempre della stella Gudmundsson, l’allenatore ha saputo adattarsi, plasmando una squadra versatile e concreta. L’ascesa di De Gea, tornato a livelli altissimi dopo un periodo di appannamento, ha dato ulteriore sicurezza a una squadra che si sta rivelando solida.

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Questa Fiorentina è una squadra in evoluzione, capace di capitalizzare sui giovani e sulle seconde opportunità. La striscia positiva non è solo una questione di risultati, ma il segnale di un progetto che ha trovato la sua strada.

I viola di Palladino sono tornati a essere una squadra temibile, e la sensazione è che il meglio debba ancora venire.

(Foto: DepositPhotos)

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