Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – C’è qualcosa che non va
La Juventus acciuffa un rocambolesco pareggio nella gara casalinga contro il Bologna.
E bisogna tirare un sospiro di sollievo per come è maturato il 2 a 2 finale. Infatti, specie nel primo tempo, la partita è stata condotta quasi totalmente dalla squadra di Vincenzo Italiano.
Non è certo lusinghiero per Thiago Motta ricevere una lezione di gioco dal suo successore sulla panchina dei petroniani. Considerato soprattutto che, l’anno scorso, proprio l’aver pilotato i felsinei fino ad una straordinaria qualificazione alla Champion’s gli era valso l’ingaggio da parte dei bianconeri.
Sbarcato a Torino con l’etichetta di tecnico coraggioso ed innovativo, adesso il mister italo brasiliano ha perso buona parte della credibilità che si era guadagnato. Si fa sempre più forte il sospetto che il boom dello scorso campionato sia stato originato più dalla grinta del gruppo ai suoi ordini che dalla sua abilità di timoniere. Oppure che il suo profilo professionale non sia adeguato alle ambizioni della formazione di cui adesso è responsabile. Di certo, c’è qualcosa che non va.
Padroni di casa
Un dato è incontrovertibile: ieri, allo Stadium, gli ospiti non hanno rubato assolutamente nulla. Anzi: per carattere, stile e modo di stare in campo, davano l’impressione di essere loro i padroni di casa.
Ordinati in difesa, dinamici a centrocampo e ficcanti in attacco. Sin dai primi minuti i ragazzi di Italiano hanno aggredito gli avversari e fatto la partita. E, dato che la fortuna aiuta gli audaci hanno avuto come bonus anche un regalo dalla buona sorte.
Andrea Cambiaso, finora l’uomo in più della Juventus, è costretto ad uscire dopo pochi minuti causa infortunio. Dalla panchina non è possibile trovare nulla di più che un giovane volenteroso come alternativa. Thiago Motta, dal canto suo, non riesce ad inventarsi alcun correttivo efficace. C’è qualcosa che non va.
Diga non proprio frangiflutti
Uno dei cardini del sistema adottato dall’allenatore della Juventus è la presenza, in mediana, di una cerniera di protezione formata da due solidi centrocampisti centrali. Uno dei titolari designati ad inizio stagione, il brasiliano Douglas Luiz, è ormai un desaparecido.
Il suo partner ideale, il roccioso Khéphren Thuram, languisce in panchina. A fare da diga frangiflutti davanti alla difesa, quindi, è la coppia Manuel Locatelli – Niccolò Fagioli. Con risultati disastrosi, sia in copertura che in fase di finalizzazione.
Il primo perde ingenuamente l’avversario diretto sulla prima marcatura del Bologna e regala agli avversari il gol del vantaggio. Il secondo spreca incredibilmente un assist al bacio dello sgusciante folletto Francisco Conceição e vanifica l’opportunità del pareggio.
Mani nei capelli per il mister e mormorii di sconforto tra il pubblico. Decisamente, c’è qualcosa che non va.
Leader cercasi
Ma i guai non sono finiti. I difensori della Juventus, anche il solitamente impeccabile Kalulu, continuano ad essere in completa balia degli scatenati emiliani.
Al punto di subire il gol del raddoppio con preoccupante passività. E, in una situazione del genere, sotto di due reti e al cospetto di un avversario lanciatissimo, il gruppo ha un disperato bisogno di far riferimento ad un leader per non affondare. Il candidato più autorevole al ruolo, per valutazione e potenzialità, è il combattivo uomo ovunque Teun Koopmeiners.
E, ad onor del vero, l’olandese (non ancora) volante non si sottrae alle sue responsabilità. Prima inventa un sontuoso assist per mandare in porta Dusan Vlahovic: solo un prodigio del portiere del Bologna evita la rete. Poi riporta a galla i suoi firmando in prima persona il gol della speranza. La squadra è ancora in partita ma c’è qualcosa che non va.
Protagonista inatteso
Ed infine, quando ormai si è in pieno recupero, la soluzione arriva dal più inaspettato dei protagonisti. Samuel Mbangula, ventenne ala belga di belle speranze, ha fatto faville ad inizio campionato per poi scivolare indietro nelle gerarchie della squadra.
Le scelte dell’allenatore l’hanno quasi sempre confinato in panchina, negli ultimi tempi. O gli hanno riservato scampoli di partita. Adesso è in campo, a battagliare in mezzo, quando vede un pallone vagante raggiungere Dusan Vlahovic.
Il centravanti serbo, imbufalito per la precedente occasione sprecata, non è uomo da arrendersi fino a che non sente il triplice fischio. Porta avanti la palla di forza e d’orgoglio fino ai limiti dell’area avversaria. Poi alza gli occhi e lo vede, in buona posizione.
Gli serve un buon assist che Samuel capitalizza al meglio, con un imparabile tiro a giro dritto nell’angolino. Il pari è assicurato, la faccia è salva e la catastrofe è evitata. Almeno fino al prossimo match. C’è qualcosa che non va.
(Foto: Depositphotos)