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Ultima d’andata amara per il Benevento: il Giugliano espugna il Vigorito
A due giorni dal time limit che Turris, Taranto e Messina hanno per saldare i debiti con i tesserati, pena l’esclusione dal campionato che, sì, farebbe giustizia rispetto a delle irregolarità gravi, ma a treno in corsa del girone C creerebbe un’altra situazione d’ingiustizia che toglierebbe punti a chi ha battuto o pareggiato contro le squadre che verrebbero escluse, passo falso casalingo per il Benevento che, se un occhio lo ha puntato su tutto questo, con l’altro occhio doveva essere tutto concentrato a portare a casa i tre punti contro il Giugliano.
Un occhio da tenere vivo, vispo e vivace, ancora di più, soprattutto se dovesse vedersi togliere 7 punti dopo averli conquistati sul campo, che di fatto farebbe gridare allo scandalo per un campionato che apparirebbe palesemente falsato.
Purtroppo, forse anche questo ha un poco influito e s’è lasciata distrarre, la Strega, da questa situazione di possibile risiko. Il Giugliano ha fatto la sua gara pulita e ordinata, non lasciandosi sfuggire l’occasione di prendere la palla al balzo di una testa giallorossa, catapultata decisamente altrove, per tendere il tranello perfetto.
La squadra napoletana, allenata da Bertotto, arrivava da una striscia negativa nelle ultime 5 partite e da una posizione di metà classifica con prestazioni altalenanti, che le avevano, fin qui, comunque consentito di inanellare 7 vittorie, una in meno, per dire, di Avellino, Monopoli e Audace Cerignola, prima di questa giornata di campionato.
Cioè una in meno delle dirette concorrenti del Benevento alla promozione in B.
Ad Auteri tornava a disposizione Marco Pinato, dopo 3 mesi di assenza per infortunio. A Bertotto, che recuperava La Vardera e Balde, invece mancavano nello scacchiere Acella, De Francesco, De Paoli, Esposito, Romano e Scaravilli
PRIMO TEMPO – Tanta noia a farla da padrona
Primi 20 minuti che si trascinano abbastanza lenti e prevedibili in questo derby della 19esima giornata, ultima d’andata, con gli ospiti che vogliono provare ad impostare la gara senza riuscirci e con i padroni di casa ad agire di rimessa o con lanci lunghi ma senza successo. La noia è rotta al 20’, quando un calcio di punizione di Acampora, dalla distanza, sorvola pericolosamente la porta difesa da Russo, sopra la traversa. Al 23’ primo affondo serio dei giallorossi, ancora con protagonista Acampora. Perlingieri si fa largo e libera il n. 17, che fa tutto benissimo (controllo e finta ad ingannare Celeghin), tranne la conclusione che finisce alta.
Prima della fine del primo tempo, al 43’, Benevento trova uno spiraglio ancora da palla inattiva: angolo di Acampora, ancora Lanini ad incocciare e ancora palla alta. Ma, appunto, si è trattato di spiragli. Preziosi, ma la breccia è ancora molto stretta per impensierire il Giugliano.
Messe da parte queste due occasioni, firmate Benevento, infatti, il primo tempo è stato caratterizzato da monotonia e molta confusione sotto il cielo in ampi tratti gara.
SECONDO TEMPO – Il punto esclamativo che non t’aspetti…
Oltre alla speranza, Auteri deve aver alzato la voce non poco negli spogliatoi nell’intervallo per stimolare e spronare i suoi. Al pronti, via, al 5’, la chance è davvero clamorosa per il Benevento, di quelle che arrivano una volta al mese, se non di più.
Oukhadda fa il suo dovere sulla destra, crossandola a pennello. Manconi manca il controllo, ma la palla finisce a Perlingieri, che commette il più grosso degli errori, sbagliando incredibilmente una sorta di un calcio di rigore in movimento. Partita che s’incattivisce senza motivo al quarto d’ora per un confronto acceso tra il 23enne terzino del Giugliano Lavardera, che stava facendo riscaldamento, e il centravanti del Benevento Manconi.
Gli animi s’incendiano tra tutti quelli attorno e ad essere espulso è un dirigente del Giugliano, per qualche parola di troppo uscita fuori e prontamente registrata dal direttore di gara.
Giugliano in vantaggio inaspettatamente al 71’. Chi di palla inattiva prova a ferire, di palla inattiva perisce.
Dal corner sulla sinistra del neoentrato Balde, Celeghin si ritrova solo e libero di poter beffare Nunziante. Grandiosa festa di calciatori e tifosi sulla spalti per questo punto esclamativo sistemato dalla squadra napoletana. Il Benevento prova a rimettere in sesto la gara, aumentando il ritmo.
All’ ’84 palla d’oro per Lamesta, pescato da un cross di Simonetti. Il tiro è buono, ma lo è anche a deviazione provvidenziale di De Rosa in angolo.
L’assalto finale del Benevento continua ed è anche piuttosto convincente. Allo scoccare del 90′, è Berra ad avere dall’altezza del dischetto la possibilità di pareggiare, Russo si supera. Nuova incursione, due minuti dopo, con Lamesta dalla stessa posizione defilata, palla che non vuole proprio entrare.
Il Benevento aveva bisogno come l’aria di dare continuità alle vittorie, specie se gli verranno rimossi dei punti, per rimanere saldamente in vetta. Il Giugliano gli ha chiuso la porta, espugnando il Vigorito.
Si chiude così il sipario sul girone d’andata, con il Benevento che esce con le ossa rotte, mostrando di riuscire a dare continuità di gioco soltanto nell’ultimo quarto d’ora. Non il miglior modo arrivare al giro di boa con 3 punti persi in casa e con le dirette inseguitrici che scalpitano.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il pareggio in casa dello scorso campionato, il Giugliano si conferma bestia nera del Benevento nei momenti topici di una stagione. Sicuramente non ancora decisivo, ma fondamentale per dare continuità al calcio giocato e ai punti da incamerare.
E anche l’umore, in questo momento, non sarà certo dei migliori.
IL TABELLINO
Benevento (4-2-3-1)
Nunziante; Oukhadda (72’ Simonetti), Berra, Meccariello, Ferrara; Talia (72’ Borello), Prisco (66’ Viviani); Acampora (66’ Starita), Manconi, Lanini (54’ Lamesta); Perlingieri
All. Auteri
Giugliano (4-3-3)
Russo; Valdesi (87’ Minelli), Solcia, Caldore, Oyewale; De Rosa, Celeghin, Peluso (59’ Giorgione); Ciuferri (87’ Masala), Njambè (59’ Padula), D’Agostino (67’ Balde)
All. Bertotto
Arbitro: Ubaldi di Roma 1
Reti: 71’ Celeghin (G)
Ammoniti: La Vardera (G), Oyewale) (G), Berra (B)
Recupero: 3’ primo tempo; 5’ secondo tempo
(Foto: Depositphotos)