Milan
Milan, polveriera Fonseca
La settimana di Champions League in casa Milan ha ulteriormente destabilizzato un ambiente già abbastanza precario.
Il duro sfogo di Paulo Fonseca nonostante la vittoria di misura contro la Stella Rossa di Belgrado ha gettato ulteriori ombre in un ambiente già abbastanza diviso tra chi vorrebbe la testa dell’allenatore e chi vorrebbe un epurazione della rosa partendo da alcuni senatori.
Fonseca out…già a settembre
Eh già è proprio così. Sembra che una buona parte dell’esigente tifoseria rossonera abbia attribuito al Senior Advisor del Milan Zlatan Ibrahimovic la stagione altalenante della squadra, risultato di una serie di scelte scellerate sul mercato, una su tutti la scelta dell’allenatore.
Dopo l’era Pioli in molti si aspettavano una scelta diversa per la panchina rossonera, un nome dal respiro internazionale che portasse con se grande appeal e un importante palmares, un nome alla Antonio Conte.
Invece da subito il nome del tecnico portoghese non ha scaldato l’ambiente, con il tecnico salentino che ha preferito sedersi sulla scottante panchina azzurra del Napoli.
Dopo la prima partita di campionato, persa malamente in casa del neopromosso Parma, sui social cominciava a circolare il classico hastag #FonsecaOut, ma la società ha sempre fatto da scudo al suo neo allenatore, ma i risultati altalenanti hanno fatto vacillare la sua panchina in ben più di un occasione.
Senatori contro
Anche chi dovrebbe trascinare i proprio beniamini e ricompattare l’ambiente sembra giocare contro il proprio allenatore. Quattro sembrano essere gli “avversari” di Fonseca: Leao, Maignan, Theo Hernandez e ultimo in ordine cronologico Davide Calabria.
Equivoci tattici, metodi di allenamento e gestione del gruppo non graditi dai senatori hanno contribuito ai risultati altalenanti di questa prima parte di stagione.
Leao ed Hernandez avevano già lanciato i primi segnali di fumo quando durante un cooling break nella delicata partita contro la Lazio, si erano estraniati dal gruppo che ascoltava i dettami tattici del proprio allenatore. Tutto spento con un laconico “erano entrati da poco, già sapevano cosa fare”, ma la realtà dei fatti è ben diversa.
Ma a spaccare definitivamente l’ambiente sono state le dichiarazioni dell’allenatore dopo il successo in Champions League contro la Stella Rossa:
“Abbiamo l’obbligo di dare tutto e non lo facciamo. Io mai mi fermerò, ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi, lo farò. Non sono soddisfatto della prestazione, questa squadra è una montagna russa. Non è una questione tecnica o tattica, non abbiamo dato tutto.
Io so che lavoro tutti i giorni per fare bene e insegnare alla squadra. Non so se tutti in squadra possono dire questo. Abbiamo l’ambizione di arrivare qui e dare tutto… e non l’abbiamo fatto.
Quando entriamo in una partita decisiva come questa e abbiamo questo tipo di atteggiamento, senza dare tutto per questa maglia, le cose sono difficili. Abbiamo l’obbligo di dare tutto. Si può sbagliare un passaggio, ma è difficile guardare questo”.
“Mai mi fermerò. Io ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o di Milan Futuro, lo farò. Senza problemi”
Dichiarazioni che hanno scosso non poco l’ambiente rossonero e che hanno portato a risposte seccate da parte di Davide Calabria, che all’uscita dal campo non ha neanche dato la mano al suo allenatore, e Mike Maignan che ha risposto con una storia sul suo account di Instagram con una frase emblematica “Conosco il sacrificio”.
La dirigenza dov’è?
Tra gli amanti della lettura tra le righe, lo sfogo dell’allenatore portoghese potrebbe essere un monito a scuotere le coscienze dei calciatori più talentuosi, ma la verità potrebbe essere un altra e molto più attuale.
La dirigenza del Milan è completamente assente. Le dichiarazioni di Pauolo Fonsesca sono una richiesta di aiuto di intervento, anche pubblico se serve, a calmare gli animi e a rimettere il Milan al centro del villaggio, e chi può farlo se non la dirigenza o i suoi uomini di fiducia?.
Incredibile come il Direttore Tecnico Geoffrey Moncada ai microfoni di MilanNews.it abbia dichiarato, poco meno di un mese fa, come l’obbiettivo stagionale del Milan sia lottare per lo Scudetto.
Inutile girarci intorno, le prossime partite saranno decisive a partire da quella di questa sera contro il Genoa, dove il Milan nei suoi uomini più importanti ha il dovere di regalare ai propri tifosi una partita all’altezza dello stemma che portano sul petto.
(Foto Depositphotos)