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ANGOLO DEL TIFOSO SPEZIA – Primo assaggio di serie A

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Dopo 95 anni lo Spezia riassaggia la massima serie.

Era il 10 maggio del 1925, l’avversario era il Genoa e si giocò il mattino, per motivi di ordine pubblico, vista la forte rivalità tra le due tifoserie.

Non era ancora serie A, dal momento che si chiamava prima divisione.

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Anche per questa prima storica partita, l’orario è insolito.

Non è l’orario del caffè, come la partita del ‘25, ma quello dei ravioli.

Nelle strade non si vede nessuno, non per il lockdown per fortuna, ma perché sono tutti in casa a godersi l’esordio delle aquile.

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Molti si sono dati appuntamento da parenti e amici per condividere insieme questa partita storica.

Gioca lo Spezia, ma è come se ci fosse una partita della nazionale ai mondiali.

Anche noi in casa, ma niente ravioli, nonostante lo sponsor della maglia bianca raffiguri un piatto con tanto di forchetta e coltello ai lati.

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Tanta l’emozione e l’ansia per la partita, che abbiamo rimandato il menù del pranzo all’orario serale.

Abbiamo ordinato panino e birra, un po’ per fare prima e un po’ per mangiare quello che avremmo consumato se fossimo andati allo stadio.

Giusto il tempo di renderci conto che stavamo giocando a Cesena e non a Reggio Emilia, che Duricic fa passare la palla tra le gambe di Sala e segna l’uno a zero.

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Tutti noi a chiederci se abbiamo preso un goal da squadra di serie B o se l’attaccante neroverde ha segnato una rete da serie A.

Quando ancora la nostra mente è impegnata a risolvere questo dubbio, ecco che suonano al citofono.

Sono arrivati i nostri panini americani.

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Segna Galabinov di testa il gol del pareggio, il primo in A, una rete storica, e urliamo la nostra gioia.

Il suo gol ha il gusto di bacon e cipolle e questo sapore, come diceva il buon Marcel Proust, ci ricorderà​ ​ questa prima emozione per tutta la vita.

Uno a uno all’intervallo e lo festeggiamo sorseggiando birra, come durante la notte della promozione.

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Ricomincia la partita.

Stiamo più in piedi che seduti, poi dopo venti minuti, l’uno – due del Sassuolo ci fa sedere.

Ma non siamo tristi, neanche quando arriva il quarto gol.

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Siamo felici di poter vivere e vedere partite che fino a qualche settimana fa avremmo potuto giocare solo alla play.

C’è tempo per poterci provare, ci sono tanti giocatori arrivati da poco, diversi assenti.

Abbiamo una squadra da completare, che imparerà a tirare fuori gli artigli dell’aquila e che proverà a sovvertire il pronostico di sicura retrocessa.

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Ci saranno altri pranzi e altri panini.

​Speriamo di consumare il nostro panino al Picco ​ il prima possibile.

Abbiamo bisogno di lottare al fianco alla squadra, così come i giocatori hanno bisogno del nostro tifo.

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Forza aquile!

Il cammino è lungo, c’è ancora tempo per spiccare il volo.

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