Angolo del tifoso
ANGOLO ROMA – Cinquina sulla ruota del Boh?logna
La torre degli Asinelli, una delle due torri simbolo di Bologna (con la Garisenda) è stata completata dall’omonimo architetto nel 1119 ed è composta da 498 gradini. 498 scalini che il buon Mihajlovic dovrà far fare nel ritiro forzato almeno trenta volte agli “asinelli” suoi, magari facendo bere loro due litri di acqua senza poter andare in bagno.
Onestamente mi aspettavo una reazione forte dei giallorossi dopo i passi falsi recenti, ma sicuro di trovare un Bologna come al solito arcigno e concreto speculare al suo Mister. Invece del serbo questa squadra ieri non aveva nulla, nè carattere nè concretezza e la Roma si è ritrovata a passeggiare e a divertirsi, almeno nella prima frazione.
Paradossalmente sono i felsinei a partire pimpanti ed è bravo Lopez in uscita su un buco difensivo nei primi istanti. Ma già al 5′ i giallorossi sono avanti: progressione di Spinazzola che si invola a fondo campo e crossa basso sulla linea, per l’intervento di Poli che nell’anticipare Dzeko non può evitarsi l’autogol. Altri cinque minuti e il bosniaco, innescato da Pellegrini, entra in area, rientra sul sinistro bevendosi un Danilo liscio e beffa Ravaglia.
Il tempo per Dzeko di mangiarsi altri due gol che ancora Spinazzola serve Pellegrini sul filo del fuorigioco per lo 0 a 3. Allo stesso folignate viene correttamente annullato il quarto gol per fuorigioco. Pellegrini impegna il bravo Ravaglia, prima che Dzeko, abbandonato su un angolo, schiacci male un pallone a porta vuota.
Mi piacerebbe definire “squillo” quello del Bologna per l’inatteso 1 a 3, ma uno squillo avrebbe svegliato Cristante, che senza alcun avversario intorno beffa il proprio portiere su un’azione tutt’altro che pericolosa. E’ passata una settimana penserete voi… no, siamo al minuto 24.
Il Bologna non si sveglia e anzi è Dzeko a mangiarsi un altro gol in girata da spalle alla porta. Poi altra triangolazione Pellegrini-Mhkytarian che chiudono per Veretout: 1 a 4. Prima della pausa bella progressione di un Karsdorp in palla che serve arretrato l’armeno ed è cinquina, che sotto le feste ci sta sempre bene.
Il secondo tempo meriterebbe pochi commenti. La Roma vista l’ “attrippata” di reti rientra con evidente “cecagna romanesca”, mentre il Bologna deve aver riassunto le pacate direttive che Sinisa avrà dato negli spogliatoi con un semplice ve magno er core. I felsinei partono con volontà e subito è annullato giustamente un bel diagonale di Barrow, sempre per fuorigioco.
I bolognesi nella prima parte della ripresa entrano spesso in area e al 58′ il volenteroso Palacio serve Dominguez che beffa Lopez (ancora deviazione di Cristante). Sinceramente sull’1 a 5 passare vari minuti al VAR per annullare un gol (che tra l’altro continua a sembrarmi regolare), quando un minuto prima non ci hai impegnato neanche due secondi per andare a vedere l’evidente rigore su Palacio, sembra un pò una presa in giro e Mihajlovic lo fa presente.
Altro gol annullato a Pellegrini che, liberato in fuorigioco, fa un bel pallonetto e partita che più o meno si chiude così, con la Roma ancora avanti e Mayoral che salta il portiere fuori area ma coglie il palo a porta vuota. All’ultimo ci concediamo anche un VAR per trasformare il rosso di Dominguez in giallo.
Analizzare una partita del genere è complicato. I giallorossi quando hanno spazio giocano un calcio pregevole e le azioni sul primo e il quinto gol sono pirotecniche. Impossibile però dar lustro a una prestazione divertente e divertita dei giallorossi senza sottolineare la pochezza dei felsinei, non giustificabile neanche con le pesanti assenze.
Il brutto di subire un 1 a 5 già nel primo tempo non sta nel risultato in sè, ma nel fatto che la Roma ne poteva fare dieci. Si fa prima a parlare di cosa non è andato, come le ammonizioni inutili prese a risultato già acquisito.
Bravo Lopez nelle uniche occasioni in cui è chiamato in causa. La difesa è stata non sollecitata nel primo tempo e poco concentrata nel secondo, con Ibanez che avrebbe potuto anche rimediare un rosso.
Cristante, senza volerlo colpevolizzare per due episodi sfortunati, ci fa pensare che Smalling, e voglio citare Gigi Proietti, abbia rotto “er ca’” e debba rientrare.
Buono il recupero di Veretout e la prova di Vilar, sempre meglio Karsdorp, mentre lo Spinazzola del primo tempo, andrebbe ribattezzato LS37, perchè sembrava un certo portoghese ai tempi del Manchester, ma non voglio esagerare. Il ragazzo di Foligno questa stagione è un vero miracolo. Nel dopopartita ha spiegato i suoi segreti come il cambio del dentista. E niente, fa già ridere così (carino il siparietto con Petagna).
Pellegrini e Mhkytarian duettano come Ginger e Fred, a dimostrazione che il romano deve alternarsi in quella posizione per rendere al meglio.
Dzeko fa tutto nel primo tempo, riposandosi nel secondo. Tocca un milione di palloni, segna, fa segnare, ma si mangia quattro gol, uno più facile dell’altro. Eppure sono centoundici, preso Amadei con la coincidenza del numero di presenze (234 per entrambi).
Rimane una bellissima squadra, che ama giocare al calcio, ma non ci si deve esaltare troppo perchè il Torino del cinereo Giampaolo all’Olimpico, in questo momento, è una bella tagliola con un succoso pezzo di carne dentro in bella mostra. Occhio.
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