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IL PUNTO DI GA7 – Urge un esame di coscienza

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Sconfitta dolorosa, sconfitta che sa di amaro, ma soprattutto sconfitta meritata.

Dopo una prestazione del genere – che può essere definita solo “indegna” – urge assolutamente un profondo esame di coscienza, dalla società ai giocatori, passando (soprattutto) dall’allenatore.

Inspiegabile, inconcepibile come si sia deciso di passare ad un assetto tattico diverso – che non è l’unico problema, sia chiaro – dopo che si era trovata una quadra nel campionato scorso.

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È stato detto e ridetto, questo Napoli è costruito per fare il 4-3-3; ormai sembra essere quasi un alibi nei momenti difficili, ma più passa il tempo e più sembra una verità.

C’è da considerare, ovviamente, il fattore Osimhen: con lui (al 100%) in campo, la ricerca della profondità in un 4-2-3-1 diventa molto più facile, molto più sensata.

Ciò che non torna è proprio il non aver trovato soluzioni tattiche alternative (che tali non sono) in sua assenza; sarebbe bastato andare sul semplice, su quel che già si conosce.

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Esiste poi ovviamente l’altro aspetto, quello delle individualità, che sì dipendono, ma non prescindono, dall’assetto tattico.

Male in molti, in troppi, negli ultimi match. Quello di Verona è stato solo il culmine, ed a salvarsi sono i soliti noti: il rinato Chucky Lozano e l’imprescindibile Diego Demme.

Infine, poi, c’è da considerare la società: assente ingiustificata in questo difficile momento per la squadra. Andrebbe obbligatoriamente dimostrata la vicinanza ai ragazzi ed alla tifoseria.

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Questa sarebbe l’occasione di confutare le accuse di falle comunicative che questa società manifesta da troppo tempo ma, almeno per il momento, regna il silenzio.

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