Atalanta
FISCHIO D’INIZIO NAPOLI – Alla ricerca della serenità
Il Napoli continua ad essere nella bufera. Gli azzurri vincono, ma le turbolenze non si placano.
Gattuso, infatti, nel dopo partita contro il Parma ha vuotato il sacco, in barba a quanto asserì Benitez nel lontano 2013.
Il tecnico spagnolo, da più parti accostato al Napoli per un clamoroso ritorno, intervistato dal maestro Gianni Mura sulle pagine di la Repubblica dichiarò: “il calcio è bugia”. Evidentemente non per Rino Gattuso. Per lui non lo è mai stato e mai lo sarà. Schietto, sincero e autentico in tutto e per tutto, come usa dire, per l’ennesima volta ci ha messo il suo bel faccione.
Dopo lo sfogo del tecnico azzurro c’è chi evidentemente si è risentito, chi invece ha apprezzato, schierandosi al suo fianco.
Gattuso con la sua schiettezza ha però avuto la colpa di cadere nella trappola. Lui per mestiere fa l’allenatore e dovrebbe rispondere sul campo, quel campo che volente o nolente, nonostante alcuni passi falsi, gli sta dando ragione. Probabilmente aveva riposto più fiducia del dovuto in chi doveva proteggerlo dal pettegolezzo nel momento del bisogno, da qui sono nate le frizioni.
Il presidente e la società tutta, nel momento di difficoltà, avrebbero dovuto far quadrato attorno al gruppo. La squadra, nonostante tutto, si è stretta attorno all’allenatore, ha saputo soffrire, ha battuto il Parma e superato in classifica l’Atalanta.
Statistiche e arbitro
Proprio contro gli orobici, squadra che esprime il miglior calcio d’Italia, il Napoli al Maradona si gioca la semifinale di andata di Coppa Italia, trofeo conquistato da Gattuso e i suoi lo scorso giugno.
La gara ha un grande appeal e l’evento avrà copertura televisiva planetaria. Saranno infatti collegati con Fuorigrotta paesi dei cinque continenti, dall’Europa all’Asia passando per America, Australia e Africa.
Napoli e Atalanta si sfideranno in Coppa Italia per la settima volta. Il bilancio pende a leggero favore dei partenopei, considerando tre vittorie azzurre contro le due atalantine ed un pareggio nel lontano 1978.
Per dirigere la delicata sfida è stato designato il fischietto ravennate Michael Fabbri, coadiuvato da Mariani, nel ruolo di quarto uomo, e dalla coppia Banti-Giallantini al VAR.
Fabbri dirigerà il Napoli in Coppa Italia per la prima volta, ma ha incrociato gli azzurri in Serie A sei volte, l’ultima delle quali la scorsa domenica nella catastrofica trasferta veronese.
Quella del 24 gennaio scorso è stata l’unica sconfitta registrata dai partenopei, considerati i tre pareggi e i due successi degli azzurri.
L’undici di Gasperini
Superfluo sottolineare la complessità di questa gara. La squadra di Gasperini che arriva a Napoli a pieno organico, è compagine ostica da affrontare. Per il suo 3-4-2-1, il tecnico della Dea, davanti a Gollini, si affiderà ai migliori. La linea di difesa sarà composta dal recuperato Romero, falso positivo al covid, con Toloi e Djimsiti. A centrocampo avranno spazio Maehle, De Roon, Freuler, Gosens. Sulla trequarti, a supportare Zapata punta centrale, al fianco di Pessina c’è ballottaggio tra Ilicic e Malinovskyi.
Le scelte di Gattuso
Gattuso dal canto suo, nonostante le frizioni, è concentrato sul lavoro. È consapevole della difficoltà della gara, deve rinunciare ad Osimhen a tempo pieno non ancora in condizione, a Mertens in Belgio per curarsi la caviglia ed a Fabian Ruiz. Per lo schieramento anti Dea, con ogni probabilità affiderà i pali della porta azzurra a Ospina. Per esperienza e temperamento il colombiano offre maggiori garanzie e si lascia preferire al pur talentuoso Meret.
In difesa c’è ballottaggio al fianco di Koulibaly, con buone possibilità di vedere Maksimovic in leggero vantaggio su Manolas. Sugli esterni Di Lorenzo difficilmente mancherà, mentre a sinistra potrebbe esserci Hysaj in luogo di Mario Rui.
In mediana sembra che l’abbassamento di Zielinski faccia perdere un po’ di peso in attacco ma garantisca più equilibrio. Con il polacco ci potrebbe essere ancora una volta Elmas, mattatore nell’ultima gara di campionato. La terza maglia se la giocano Demme, metronomo di centrocampo e Bakayoko, che ha deluso nelle ultime uscite e che Gattuso non ha esitato a spedire in panchina nonostante sia un suo pupillo.
In attacco le scelte sono obbligate. Petagna è l’unica punta di peso e farà da riferimento centrale, con lui Insigne che è alla continua ricerca della centesima rete in azzurro ma che deve necessariamente ritrovarsi e Lozano, al momento imprescindibile tra gli azzurri.
Quello che accade nel chiuso del ritiro è evidente che non si sappia, eppure c’è chi ha la presunzione di saperne più dei diretti interessati.
Un risultato positivo, in questo clima, sarebbe importantissimo per gli azzurri e senza dubbio, servirebbe a rasserenare l’ambiente e a zittire una stampa poco professionale e molto provinciale che, alimentando talune voci, contribuisce solo a fare il male del Napoli.