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A(F)FONDO – Struzzo è chi lo struzzo fa

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Struzzo è chi lo struzzo fa

4 ottobre 2020, dovrebbe giocarsi Juventus – Napoli, gara d’andata del campionato di calcio di serie A 2020/2021.
La vicenda è nota.
La Lega, nonostante le problematiche evidenti che pone la applicazione scriteriata delle modifiche apportate al regolamento (facendo copia/incolla dalla UEFA), fa la voce grossa in nome del Sacro Protocollo.
Si gioca, il Protocollo è perfetto così.
Il resto è storia, di cui abbiamo ampiamente parlato.
E’ notizia di pochi giorni fa la fissazione della data di recupero, che si giocherà all’Olimpico di Torino il prossimo 17 marzo.
Per il resto, la Lega e la FIGC hanno continuato, come sono solite fare, a nascondere la testa sotto la sabbia, a fare lo struzzo.

Errare è umano, perseverare…

2 marzo 2021, sei mesi dopo il fattaccio di Torino.
E di nuovo, per uno strano karma, è coinvolta la città della Mole, questa volta nella sua componente granata.
Deve giocarsi Lazio – Torino all’Olimpico, quello di Roma, l’originale; ma la farsa che si dovrà interpretare la sera è già chiara a tutti.
La ASL di Torino, stavolta, con buona pace dei complottisti e dei soliti anti-meridionali che vedono magagne ovunquebastachesiaasud, ha posto in isolamento domiciliare il gruppo squadra del Torino, dopo otto casi di variante inglese del COVID, non concedendo nulla osta alcuno per la partita, come facevano sei mesi prima i “disonesti” colleghi partenopei.
Il Torino ha già giocato il “jolly” del rinvio col Sassuolo e, grazie al Sacro Protocollo ed alle indefettibili norme UEFA, non può chiedere rinvio.
Lega e FIGC fanno gli struzzi ancora una volta – una delle poche cose che gli riesce benissimo -, e così deve consumarsi l’ennesimo indegno teatrino.
La Lazio, il direttore di gara e gli altri ufficiali scendono in campo, attendono i primi 45 minuti, dopo di che, come da regolamento, l’arbitro dichiara concluso il match, mettendo a referto la mancata partecipazione del Torino.

Il Giudice Sportivo

La patata bollente passa ora, per la gioia degli struzzi che possono infilare la testa ancor più in profondità, alla giustizia sportiva.
Peccato che gli esiti siano già noti, nonostante le solite tonitruanti difese d’ufficio del Sacro Protocollo da parte degli struzzi.
Difficile che il Giudice Sportivo non dia mera applicazione al regolamento, intonso da sei mesi a questa parte, sancendo la sconfitta “a tavolino” del Torino per 3 – 0.
Appare più verosimile che sarà la Corte di Appello a dare diretta applicazione del principio sancito dal Collegio di Garanzia del Coni con riferimento al match Juventus – Napoli, di ovvia prevalenza delle disposizioni sanitarie sull’ordinamento sportivo.
La conclusione sembra, in ogni caso, abbastanza scontata.

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Il paradosso

Sei mesi.
Sei mesi in cui si potevano convocare le componenti tutte per studiare modifiche che consentissero di evitare queste sciocche pantomime.
E invece niente. Nulla. Il vuoto cosmico.
Il Sacro Protocollo non si tocca, la sabbia è troppo bella e calda per non infilarci ancora una volta la testa.
Una situazione del tutto paradossale.
Ma i potenti del calcio stanno dimostrando che possono fare ancora peggio.

La punta dell’iceberg

La vicenda è soltanto la punta dell’iceberg di un atteggiamento da veri struzzi, a trecentosessanta gradi.
La questione tamponi promette benissimo, o malissimo scegliete voi, in questo senso.
E non parliamo neppure della querelle “multiproprietà”, con la Salernitana in lotta per la promozione in A e la Bari ben avviata verso il medesimo risultato, seppur con un orizzonte temporale più lungo.
Avete sentito qualcuno in Lega o FIGC anche solo accennare al fatto che si tratti di nodi da sciogliere?
Ah già, gli struzzi non cantano, né volano.
Gli struzzi si nascondono.
O meglio ci provano.
E struzzo è chi lo struzzo fa.

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